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Cattivi maestri e pessimi allievi. Lettera di un operatore sociale

Sono un operatore sociale, al momento disoccupato, attivo da oltre otto anni (in ambito lavorativo e in associazioni di volontariato) con bambini e adolescenti; mi sto per laureare nella magistrale di Pedagogia speciale (Università di Firenze) e ho una figlia alle elementari; ma per il questore di Pisa sono un cattivo maestro, in quanto, nonostante la mia veneranda età di ventisei anni, non mi faccio scrupolo, quando mi è possibile, a partecipare a proteste e contestazioni come quella del 6 dicembre.

Non dubito che chi governa questa città e questo paese vorrebbe che il compito di professori ed educatori fosse solo quello di socializzare i giovani al rispetto delle regole e all’accettazione del presente, ma la formazione è ben altro, è soprattutto incoraggiare lo sviluppo di una coscienza critica. E se nel nostro paese la mattanza sociale e i tagli nei servizi e nell’istruzione stanno producendo sempre più frustrazione e disillusione in chi lavora nel settore e non è più messo in condizione di svolgere seriamente e serenamente il suo mestiere, io sono sempre più convinto che il ruolo di insegnanti e operatori non debba essere quello di rassegnarsi a fare i guardiani e gli sceriffi, bensì quello di assumersi la responsabilità di essere in prima linea insieme a questi ragazzi.

Cosa dovremmo insegnare, secondo il questore illuminato, ai nostri ragazzi? A rassegnarsi allo stato delle cose? A protestare, ma senza dare fastidio, cosicché possano essere beatamente ignorati? Ma soprattutto siamo sicuri che chi ha lasciato loro questo presente in eredità possa davvero aver da insegnargli qualcosa?

La realtà è che questi ragazzi fanno paura, perché hanno smesso di avere paura. Che vorrei davvero avere qualche merito nell’aver plasmato il loro coraggio e la loro determinazione, ma credo che il questore mi stia sopravvalutando, che il merito sia piuttosto della classe politica che ha saccheggiato le loro vite e quelle delle loro famiglie.

Se però mi si vuole definire come un cattivo maestro, allora sono fiero di avere così tanti e pessimi allievi.

 

Giuliano Cannoletta (operatore sociale disoccupato)

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