#civediamolundici… a Napoli!
Le tante iniziative dei comitati di quartiere, le lotte per la casa, di chi libera spazi sociali o si batte per rivendicare la bonifica dei territori, l’accesso libero alla spiaggia pubblica, ai luoghi di autoproduzione culturale e ad altri beni comuni rappresentano una possibilità e un argine alla miseria di città desertificate dai processi di privatizzazione, dall’espulsione dei ceti più deboli, dalla precarizzazione diffusa, dall’incapacità della politica istituzionale vincolata dalle logiche dell’austerità e dalla spending review.
In Campania gli enti locali sono immobili di fronte a una situazione sociale drammatica, mentre il governo Renzi apre il semestre di presidenza europea all’insegna delle politiche di deregulation e privatizzazione e attacca su scala nazionale i movimenti con sgomberi e repressione in quasi tutte le città.
Sperimentando pratiche e linguaggi, azione diretta e partecipazione cresce però anche a Napoli come in tutto il paese un movimento diffuso e reticolare che vede in queste pratiche altrettante occasioni di riappropriazione sociale e di autorganizzazione dal basso di precari, persone in emergenza abitativa, studenti…
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