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Comitati No gas: Basta provocare i cittadini, il deposito non è sicuro

“Rivara non è zona sismica”

“Non sono un sismologo, ma abbiamo coinvolto i geologi dell’Università di Catania. La zona rimane a bassa sismicità”.

“l’evento del weekend è del tutto prevedibile ed inferiore alle previsioni nei nostri studi”.

Queste sono le dichiarazioni, che seguono quelle del senatore Carlo Giovanardi grande promotore della grande opera, che ha rilasciato Grayson Nash, amministratore delegato di Ers, l’azienda che vuole costruire il deposito gas a Rivara e che non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro dopo la tragedia che ha sconvolto l’Italia intera, rilanciando le sue intenzioni nel procedere con gli accertamenti anche per fornire al ministro dell’Ambiente Corrado Clini qualsiasi supporto per valutare i rischi sismici che noi abbiamo già valutato in parte.

In tutto questo però è arrivata decisa la risposta dei comitati, che chiedono ad alta voce di smettere di provocare i cittadini e ribadiscono che il deposito non è sicuro. Comitati che da anni lottano contro la realizzazione di questa grande opera da 3,2 miliardi di metri cubi sotto le case di Rivara, proprio sopra l’epicentro del sisma che ha distrutto la Bassa.

«Dopo quello che è successo, dopo che per anni ci sono venuti a dire che l’area non era sismica e quindi il deposito si poteva tranquillamente fare, ora hanno ancora il coraggio di insistere. C’è voluta una disgrazia di immani proporzioni per dimostrare che quello che noi denunciavamo e temevamo era purtroppo vero. Ci hanno ignorati, spinti dagli interessi, e oggi che vengono così tragicamente smentiti pensano pure di continuare a prenderci in giro. Auspichiamo che le indagini di cui si sente vociferare possano fare chiarezza su queste inquietanti prese di posizione».

 

Sono anni che i comitati della bassa modenese lottano contro la realizzazione di questo deposito e c’è voluto un terremoto per portare la discussione a livello nazionale, una discussione che sembra rimasta al punto di partenza visto le dichiarazioni della ERS la ditta che vuole costruire il deposito e del suo maggior sponsor, Giovanardi.

Questo dimostra ancora una volta come difronte a questi eventi il capitale e il profitto non guardi in faccia a nessuno, e si tenti in tutti i modi di convincere l’opinione pubblica della bontà di queste grandi opere.

Questo atteggiamento ci rimanda ai fatti della Val Susa.

Ancora una volta le lotte popolari, senza l’ausilio di politici di turno, diventano protagoniste contro le speculazioni a discapito delle nostre terre.

 

Redazione Infoaut_Modena

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