InfoAut
Immagine di copertina per il post

CONSUMO DI SUOLO E SVILUPPO DEI POLI LOGISTICI

||||

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha pubblicato il nuovo rapporto su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Nonostante la crisi del settore edilizio e il blocco dovuto alla pandemia, a livello nazionale non si fermano le colate di cemento che per l’anno 2020 hanno visto l’incremento di quasi 60 chilometri quadrati di superficie cementificata contribuendo a rendere impermeabile il 7,11% del territorio nazionale: ogni italiano ha a disposizione circa 360 mq di cemento (erano 160 negli anni ’50). L’incremento maggiore quest’anno è in Lombardia, che torna al primo posto tra le regioni con 765 ettari in più in 12 mesi, seguita da Veneto (+682 ettari), Puglia (+493), Piemonte (+439) e Lazio (+431). La Calabria registra un modesto incremento di +86 ettari[1].

A pagare lo scotto sono, e saranno sempre più, le aree agricole e naturali poste in zone urbane e periurbane. Un dato molto interessante è quello che il report ci offre facendo un focus sulla cementificazione del territorio a causa di un aumento delle strutture che sorgono vicine alle città e che sono destinate al settore della logistica. Come dicevamo in un precedente articolo[2], la crisi pandemica ha visto crescere esponenzialmente i fatturati della Grande Distribuzione Organizzata e quelli dei colossi della logistica quali Amazon, come effetto del crescente utilizzo delle piattaforme di e-commerce.

Con l’ausilio della fotointerpretazione di immagini satellitari e ortofoto, il report ci offre una serie di dati che indicano la progressione del consumo di suolo legata alla costruzione di fabbricati, piazzali e nuove strade di accesso ai grandi poli logistici. La parte da leone la fa il Nord-Ovest che ha consumato, tra il 2012 e il 2019, 202 ettari, corrispondenti al 3,53% dell’intero consumo di suolo nella stessa ripartizione. Seguono il Nord-Est ed il Centro, mentre minore è stato l’impatto al Sud che però tendenzialmente è destinato ad allinearsi ai dati degli altri territori: questa tipologia di consumo si concentra nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. La regione con la quota più alta di consumo di suolo dovuto ad attività di logistica risulta essere l’Emilia-Romagna, per la quale oltre il 4% del consumo di suolo tra il 2012 e il 2019 è dovuto a tale causa. La regione che presenta il picco di consumo più alto è invece il Veneto, che tra il 2017 e il 2018 raggiunge un valore di 83,28 ettari[3].

malanova tabella

 

Osservando l’andamento temporale di questi risultati, si riscontra un trend in aumento, sia nelle cinque differenti ripartizioni, che a livello nazionale. Sempre a scala nazionale, si riscontra che il periodo con il massimo consumo di suolo legato ad attività di logistica sia quello 2017-2018[4].

L’importante tendenza alla crescita del settore della logistica si evidenzia già da diversi anni prima ancora dell’insorgenza della pandemia globale che rimane, però, un fattore importantissimo e motore dell’aumento dei fatturati e dell’espansione del peso economico dei big tech verificatesi negli ultimi due anni.

Il caso Amazon è paradigmatico. In tutto il mondo, il colosso di Bezos, possiede 175 centri di distribuzione per un totale di 15 milioni di metri quadrati. In Italia sono presenti, secondo il sito ufficiale della multinazionale, 15 strutture operative.  Visto il “balzo pandemico” del fatturato Amazon, il gruppo vuole investire in Italia 350 milioni di euro in tre nuovi centri che sorgeranno in Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte. È prevista l’inaugurazione in autunno e si stima che impiegheranno altri 3 mila lavoratori: il colosso dell’e-commerce entro fine anno contra di aumentare la forza lavoro complessiva dell’azienda a oltre 12.500 dipendenti, dai 9.500 di fine 2020, in più di 50 sedi in tutta Italia. A sostenere questa crescita anche l’apertura di due centri di distribuzione a Novara e Cividate al Piano, di un centro di smistamento a Spilamberto, oltre a 11 depositi di smistamento in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Marche[5].

64 65

66

 

Le immagini satellitari evidenziano come queste strutture si sviluppano prevalentemente in zone periurbane e vicine a grosse arterie stradali, convertendo spazi agricoli o zone industriali in espansione. Lo stesso report dell’SNPA conferma che la distribuzione spaziale del consumo di suolo dovuto ad attività di logistica è stata effettuata con l’obiettivo di determinare quale fosse la distanza media dei centri logistici dai principali centri urbani del paese. In particolare, sono state considerate tutte le città classificate come “poli” dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica (DPS) e, rispetto a queste, è stata valutata la distribuzione dei centri logistici in una distanza da 0 a 50 chilometri. Dai risultati di queste elaborazioni è emerso che: il 70% del suolo consumato si concentra entro i primi 10 chilometri di distanza, il 90% entro i primi 15 chilometri ed il 99% entro i primi 26 chilometri. Inoltre, il 75% del suolo consumato da centri logistici si concentra in una fascia di 10 chilometri compresa tre i 2 e i 12 chilometri di distanza dai principali centri urbani[6].

Ritornando ad un dato regionale, in Calabria non si registrano aumenti significativi rispetto alle medie del Nord nell’ambito del settore della logistica ma, comunque, nell’ultimo anno il cemento ha coperto terreni per 86 ettari pari a +0.11% rispetto all’anno precedente, facendo registrare un totale di suolo consumato pari a 76.116 ettari, corrispondente al 5.05% dell’intero territorio regionale. L’impermeabilizzazione del suolo vede ai primi posti la provincia Cosenza con quasi 29.000 ettari al 2020, mentre la provincia con minore suolo consumato risulta Crotone con 6.461 ettari. Alcuni grossi poli della logistica calabrese, come quello del cosentino, del lametino o di Marcellinara, seppur in continua espansione, sono quasi tutti insediamenti realizzati in aree industriali semi dismesse (soprattutto quello catanzarese) attraverso il revamping di vecchie strutture industriali. Un ragionamento a parte merita il polo portuale di Gioia Tauro per il quale rimandiamo ad un nostro recente approfondimento[7].

Nella nostra regione spicca il dato delle coste, un dato importante anche a livello nazionale. Tra i comuni con maggiore consumo di suolo si registrano infatti alcuni dei siti turistici e costieri più rinomati della Calabria come Tropea (con un 35% sul totale), Villa San Giovanni (28%) e Soverato (27%).

La redazione di Malanova

note

[1] Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Ed.2021; il rapporto è consultabile al seguente url: https://www.arpae.it/it/notizie/consumo-di-suolo-il-rapporto-2021-di-snpa 

[2] Malanova, Pandemia: profitti record per i big tech, 9 novembre 2020; l’articolo è consultabile al seguente URL: https://www.malanova.info/2020/11/09/pandemia-profitti-record-per-i-big-tech

[3]  Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici cit.

[4] Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici cit.

[5] Repubblica, Amazon cresce in Italia, 3000 nuove assunzioni nel 2021, 7  giugno 2021; l’articolo è consultabile al seguente URL: https://www.repubblica.it/economia/2021/06/07/news/amazon_apre_3_nuovi_poli_logistici_e_asusme_3_mila_persone-304577386/

[6] Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici cit.

[7] Malanova, I porti, dannazione della merce, 24 maggio 2020; l’articolo è consultabile al seguente URL: https://www.malanova.info/2020/05/24/i-porti-dannazione-della-merce/

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

CONSUMO DI SUOLOlogistica

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il Collettivo Faggio incontra le lotte territoriali

Invitiamo a un importante appuntamento organizzato insieme al Collettivo Faggio che si organizza all’interno dell’Università di Agraria e Veterinaria a Torino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Strada in Sea, Valli di Lanzo, le ragioni del NO.

Nelle Valli di Lanzo si corre il rischio di vedere realizzato il progetto di una strada di 1.5 km nel Vallone di Sea.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: bloccato per ore a Tortona un intero polo della logistica. Alle 20 si replica

Sciopero nazionale della logistica promosso da Si Cobas, Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato, Sgb e Cub, esclusi dal tavolo di rinnovo del Ccnl, nonostante la forte rappresentatività tra facchini, driver e operai.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Prati urbani e difesa del suolo: i casi di Settimo Torinese e Borgata Parella.

Due prati, due storie. In parte queste storie si specchiano, in parte divergono.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mondo Convenienza: la lotta paga. Applicato il CCNL della logistica a tutti gli appalti

È ufficiale. Dal 1 marzo in tutti gli appalti Mondo Convenienza verrà applicato il CCNL della Logistica. All’inizio dicevano che era “impossibile”. Ora sarà realtà.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: l’idea di difesa degli USA

I bombardamenti guidati da USA e Gran Bretagna in Yemen contro gli Huthi vengono spacciati dalla Nato come “difensivi”. Ma cosa difendono e per chi?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la capitale e le città portuali

Le forze Houthi hanno fatto sapere che i bombardamenti di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ucciso 5 persone e ferito altre 6. I raid sono stati 73 e hanno colpito 5 regioni dello Yemen controllate dagli Houthi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: dopo gli Houti nel Mar Rosso anche la Malesia blocca le navi israeliane

Il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha dichiarato che il paese ha deciso di non accettare più navi battenti bandiera israeliana per attraccare nel paese. La dichiarazione afferma che Israele sta commettendo “massacri e brutalità” contro i palestinesi.