Giugliano: prima vittoria dei cittadini sulla Tares
Una giornata di protesta, di lotta e di scontro
Dal 28 Dicembre si susseguono ad un ritmo frenetico assemblee e mobilitazioni popolari contro la TARES a Giugliano, la TARES più alta d’Italia, con aumenti al 50-60%. Disoccupazione alle stelle, e chi lavora è sfruttato all’inverosimile, la rabbia per l’inceneritore, per 20 anni d’emergenza rifiuti, per una discarica enorme e messa male. Certo, non è tutta colpa dei Commissari Straordinari arrivati a sostituire per qualche mese la politica, ma aumenti della tassa così spropositati a fronte di servizi inesistenti (aumenti tra l’altro anche illegittimi, dato che la raccolta differenziata è partita solo a fine anno) beh, quelli li hanno messi loro. Un operazione esclusivamente burocratica che speravano di coprire con il solito “è la Legge”. Ma ai cittadini giuglianesi stavolta non è andata giù. I Comitati cittadini (No Inceneritore, Disoccupati Giuglianesi ed Acqua Pubblica-Bene Comune) oltre agli Studenti No Inceneritore dei licei cittadini organizzano assemblee e volantinaggi, oltre che ben 3 presidi: 30 Dicembre (con occupazione del Comune), 3 Gennaio (con blocchi di tutte le arterie principali della città) e quella di oggi del 9 Gennaio.
Dopo i primi due presidi, sostanzialmente conclusi con un nulla di fatto, la fatidica data del 9 Gennaio. La gente alle 9:30 già affolla la Piazza del Municipio. Non è solo per l’aumento TARES e perchè non si possono pagare prezzi così alti. E’ proprio che è chiaro il senso d’ingiustizia. “La TARES pagatela coi soldi di chi ha inquinato Giugliano” è lo slogan più ripetuto. La piazza non vuole solo riduzioni sulla tassa, vuole il controllo sulla spesa del Comune nel ciclo dei rifiuti, soprattutto sulla differenziata e sugli impianti che devono lavorare i materiali raccolti. Vuole esenzioni per disoccupati, disabili e lavoratori e pensionati a basso reddito. Vuole sapere com’è possibile che lo spazzamento strade costi 5 milioni di euro.
Alle 10:30 è accolta la delegazione dei manifestanti. Ne esce un’ora dopo con la proposta dei Commissari: “abbiamo rivisto i conti, il risparmio sarà del 12%”. Il presidio, insoddisfatto ed infuriato, per tutta risposta tenta di occupare il Comune. Parte una violenta carica della Polizia e dei Carabinieri davanti alla quale la gente non arretra. Appena dopo la carica, i Commissari richiamano la delegazione che, vogliamo dirlo a chiare lettere, è stata pesantemente minacciata ed intimidita da poliziotti in borghese all’interno del Comune. Nonostante le vessazioni, dopo un’ora la delegazione esce con un accordo (che la piazza ha subito ribattezzato “la tregua”) in cui si accorda la sospensione della rata TARES ed un tavolo permanente di studio Tecnici del Comune-Commissione Popolare per riportare la TARES sulla media nazionale e per abbassare le tariffe per i redditi bassi. Oltre alla riduzione del 12% (50-100 euro). Ovviamente sappiamo bene che le tasse sui rifiuti in Campania sono figlie dell’emergenza rifiuti durata 20 anni e delle sue strutture commissariali, ma accettiamo con favore l’accordo perchè va nella direzione del “Controllo Popolare” che è un perno del nostro Comitato. La “tregua” è per noi un punto di partenza e non d’arrivo della mobilitazione che non riguarda solo la TARES e nemmeno solo Giugliano. Si riparte già domenica 12 Gennaio alle 10:30 a Piazza Gramsci, Giugliano, per un’assemblea di organizzazione sul da farsi.
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