Nella gioia, nella rabbia, nel distruggere la gabbia..
Capita che a volte, anche in tempi di governi tecnici e di algoritmi finanziari al potere, il potere stesso si renda conto che ci sono dei limiti al suo esercizio. E, ahilui, non sono quelli di costituzioni che valgono quello valgono, e in cui si possono facilmente cambiare le parole.
Qui i diritti non diventano lettera morta, qui le parole non rimangono semplici schizzi d’inchiostro. Questo tipo di limite fa sì diritti e le lotte per renderli effettivi si facciano carne, che le parole prendano distanza dal foglio e si muovano nell’aria, libere di esprimersi.
Quando un compagno, qualunque compagno giorno dopo giorno incarna quelle lotte e quelle parole di cui sopra, il potere scopre che ci sono dei limiti che non potrà mai valicare. E allora cerca, a tentoni, di distruggerli. Illuso.
Perchè anche se quel compagno cade nelle grinfie di una repressione “tecnica” così cieca, fredda e infame, noi non possiamo che rispondere una volta di più: non ci avrete mai!
Perchè noi di tecnico non abbiamo niente: abbiamo soltanto quella rabbia che è gioia di vivere, di lottare giorno dopo giorno, di riprenderci quello che ci spetta per godercelo ogni giorno!
Perchè potete arrestarci per il 15 ottobre, per la Valle di Susa, per i presidi sotto al Cipe, per quello che volete.
Ma le motivazioni che ci portano, in questi “tempi tecnici”, a mettere ancora in gioco il nostro cuore, a voler realizzare i nostri desideri, a diventare il vostro limite invalicabile, non si azzereranno mai con una sentenza di un grigio tribunale.
Il 15 ottobre migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo scesero in piazza contro l’arroganza dell’1% e della finanza internazionale. Qui in Italia, stiamo assistendo alla ferocia, al rancore, alla vendetta nei confronti di chi faceva parte, invece, di quel 99% che è sempre più convinto che così non si può più andare avanti!
Ma non ci fermerete mai!
Forza Valerio! Ti aspettiamo presto con noi!
You’ll never walk alone!
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