Inizia la due giorni dei senza casa a Palermo: in centinaia presidiano la Prefettura
Dalle 17 un presidio di centinaia di occupanti e di senza casa ha urlato la propria voglia di conquistarsi un diritto all’abitare negato in una città, Palermo, che ha una lista di attesa per l’assegnazione di alloggi popolari che supera le 10000 famiglie.
Domani, invece, un corteo attraverserà le vie del centro storico per affermare il percorso che da mesi decine di famiglie hanno intrapreso per riappropriarsi di un tetto e di un diritto a vivere la propria città in maniera degna, svincolata dai ricatti dell’affitto e dell’austerity. Il corteo terminerà sotto il convento occupato a piazza Venezia circa un mese fa, ora sotto minaccia di sgombero.
Durante il presidio una delegazione di occupanti e di associazioni che si muovono in solidarietà con i senza casa ha ottenuto un incontro col prefetto per riferire le rivendicazioni che, dalla strada, venivano poste sul blocco immediato degli sfratti e su sovvenzionamenti per i progetti di autorecupero dei palazzi occupati.
Palermo è una città che conta più di 40000 case sfitte, oltre che un immenso patrimonio pubblico lasciato al degrado. Un vero e proprio insulto lanciato contro quanti subiscono quotidianamente il peso di un’austerity imposta da quelle stesse politiche che garantiscono la possibilità di mantenere immobili sfitti e che non destinano gli stabili di proprietà pubblica alle esigenze sociali della città. Un insulto a cui da tempo la composizione proletaria di Palermo contrappone la pratica dell’occupazione e che, dopo la grande manifestazione del 19 Ottobre, ha ricevuto una potente risposta fin dentro il centro storico e gli interessi speculativi che su questo si riversano. A partire da Novembre, infatti, due palazzine occupate ospitano una trentina di famiglie tra le vie del centro, via Alloro e piazza Venezia, e un percorso di sportelli antisfratto sta ricevendo numerose segnalazioni che si traducono in appuntamenti di lotta contro sfratti e sgomberi.
Oggi e domani il Comitato Prendocasa ha lanciato una mobilitazione cittadina per riunire la composizione meticcia che porta avanti queste occupazioni e che sempre più acquisisce una carica di protagonismo rispetto all’autodeterminazione delle proprie vite orientata a riappropriarsi di spazi e reddito contro una gestione della città che vorrebbe negarglieli.
Una due giorni che si inserisce nel quadro della settimana di mobilitazione nazionale lanciata il 12 Gennaio dalla rete Abitare nella crisi. Dopo un autunno ricco di lotta anche Palermo si prepara a una primavera che vedrà tornare in piazza migliaia di persone, oltre che quotidiani momenti di conflitto che segnano una geografia metropolitana fatta di rifiuto della crisi e riappropriazione delle risorse.
Le retoriche sulla crisi, infatti, perdono ogni presa quando vengono affiancate dalla presenza di beni abbandonati al degrado, o quando le istituzioni statali e locali destinano i propri bilanci verso opere utili solo al mantenimento di profitti enormi sulle spalle di milioni di persone. Ecco quindi le occupazioni, i blocchi degli sfratti, le opere di autorecupero e gli attacchi verso i flussi di merce e gli interessi capitalistici che attraversano la città. Crisi e austerity non sono mostri troppo forti, si possono combattere, e gli occupanti lo dimostrano quotidianamente a quanti subiscono i ricatti di precarietà e carovita.
Oggi un presidio ha affermato le posizioni del movimento per il diritto all’abitare a Palermo, domani un corteo attraverserà ancora una volta le vie del centro ribadendo la propria determinazione contro chi pensa di poter effettuare sgomberi sulla pelle di famiglie senza casa che hanno deciso di riprendersi casa, reddito e dignità.
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