Lecce, nasce Binario68 occupato!
Sono molti anni che nella nostra città si sente l’esigenza di appropriarsi di luoghi lontani dalle logiche del profitto e della speculazione, è per questo che si è deciso di rivendicare il diritto di occupare uno stabile oramai abbandonato al degrado e alla rovina.
I primi tentativi di riappropriazione sono stati temporanei, per le strade del centro, in risposta all’insostenibile controllo repressivo che priva i cittadini di spazi e momenti di socialità, di confronto e di libertà. Poca roba per un occhio esterno, ma non per chi conosce Lecce, una città di strette vedute, dove indifferenza e apatia regnano sovrane.
Ed è qui che ci si è voluti imporre fisicamente, come alternativa all’omologazione e all’assenza di valori; qui i ragazzi delle più svariate realtà politiche e sociali hanno deciso di creare un’alternativa reale, di lavorare insieme per proporre qualcosa che risponda alle esigenze della nostra città. Questa “creatura”, il Binario68, è espressione della volontà di autorganizzarsi e autodeterminarsi, slegati da qualsiasi imposizione istituzionale.
Il B68 è composto da vari capannoni, fino a circa un ventennio fa destinati ad ospitare le Manifatture Tabacchi. Questo complesso, come gli altri, era ormai abbandonato a se stesso, vittima del tempo e dell’abbandono. E’ inaccettabile pensare che una struttura del genere sia destinata a marcire, in un momento in cui gli sfratti sono ormai all’ordine del giorno e la precarietà delle nostre vite sempre più evidente. Così sabato notte si è entrati nel posto mettendosi subito a lavoro per pulirlo e riqualificarlo. In pochi giorni di lavoro la situazione è visibilmente cambiata grazie alla coesione di decine di giovani e grazie all’impegno costante e intenso di ognuno di noi. Il “Binario68” inizia già, a poche ore dalla nascita, a essere visto come uno spazio di tutti, un’opportunità per esprimersi, confrontarsi collettivamente e creare una socialità altra. Sono già partite alcune delle attività che il binario si promette di ospitare come cineforum, dibattiti, laboratori di Street Art destinati a migliorare l’edificio attraverso il colore e la libera espressione. Tutti i lavori di riqualificazione mirano a rendere questo spazio adeguato alle tante realtà che si vogliono far nascere: sala studio, biblioteca, doposcuola, officina e molto altro. Vogliamo andare incontro ai bisogni di un quartiere come San Pio, di connotazione notoriamente popolare, e che più di altri luoghi risente dell’indifferenza delle amministrazioni locali e di chi è convinto che la cultura risieda esclusivamente nella pietra leccese o nelle nostre spiagge, salvo poi trivellarle.
Il Binario occupato vuole essere un’opportunità per i cittadini del quartiere di ottenere ciò che a loro e a noi spetta di diritto: luoghi vivibili nella socialità, crocevia di cultura e dibattito politico.
Sperando che con il tempo Lecce diventi una dimora di quante più possibili realtà autonome e soggettività politiche.
Squat the world!
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