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Lettera dai domiciliari

 

Cari compagn*

 

Siamo agli arresti domiciliari da diversi mesi e la vostra mancanza comincia a sentirsi.

In questi mesi, leggendo, studiando e tenendoci informati, abbiamo cercato di rimanere attivi; ci sentiamo quindi di dire che stiamo tutti abbastanza bene.

L’unica lamentela comune che ci interessa riportarvi riguarda la condizione dei nostri familiari e coinquilini. Essi infatti, pur non essendo militanti antifascisti e pur non essendo presenti la sera del 28 ottobre, vengono de facto colpiti da parte delle misure cautelari che ci riguardano, avendo l’obbligo di non poter vedere nessun altro all’interno delle proprie mura domestiche.

 

Oltre a questo fatto, riteniamo più importante ringraziare tutti i compagni e le compagne e anche quella parte di città che ha capito il nostro gesto e quello che ci ha spinto a farlo; ringraziamo ancora chi è fuori per la campagna di solidarietà che si è sviluppata in questi mesi fino ad organizzare lo spezzone antagonista al corteo del 25 Aprile, chiedendo la nostra scarcerazione.

 

Il fatto che ci sia stata solidarietà non solo da quello che possiamo definire il nostro “giro stretto”, è quello che ci sta dando la forza di affrontare ogni giorno questa situazione; avere notizie di un Lab. S.Co.S.S.A frequentatissimo, di presidi numerosi e partecipati, di una campagna per lo spazio sociale che continua, ci fa sentire appieno militanti anche in stato di arresto.

 

Pensiamo tutto questo sia possibile perchè, in questi mesi, con il suo percorso ha toccato i problemi reali di questa città( politiche giovanili, diritto all’abitare, istruzione pubblica e di qualità) diventando un soggetto politico capace di rappresentare bisogni e richieste, giovanili ma non solo, alle quali nessuno più riesce a dare risposta. Questo ci fa sentire orgogliosi del progetto politico e sociale di cui facciamo parte anche in stato di arresto.

 

Vogliamo rivolgere un ultimo pensiero alla popolazione della Val di Susa che in questi mesi ha resistito con grande dignità ai suprusi e alle violenze delle FdO; soprattutto ha saputo sviluppare un percorso costituente di partecipazione, democrazia diretta e proposta concreta, dal basso, che rappresenta, a nostro modo di vedere, il livello più avanzato di risposta alla crisi di rappresentanza presente in Italia.

 

Nella speranza di vedervi presto vi mandiamo un abbraccio e un saluto a tutti e a tutte.

Non mollate!

NOI NON MOLLIAMO!

 

I compagni agli arresti

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