InfoAut
Immagine di copertina per il post

Loi de travail: cosa succede in Francia?

L’intervista è tratta da SUAG – Solo Un Altro Giornalino. Qui di seguito invece un’intervista audio, sempre con Martina, realizzata ai microfoni di Parole Ribelli, trasmissione settimanale in onda su Radio Blackout:

{mp3remote}https://dl.dropboxusercontent.com/u/25872182/martina_loidetravail.mp3{/mp3remote}

Cosa sta succedendo in Francia in questo momento rispetto alla “Loi de travail”? Qual è a tuo parere la genesi di questa mobilitazione?

A partire dalla scorsa settimana, in vista della grande manifestazione indetta dai sindacati per il 9 marzo, si sono susseguiti numerosi appuntamenti per iniziare a preparare la mobilitazione contro la loi de travail. In diverse facoltà francesi ci sono state assemblee di ateneo molto partecipate, i licei si sono organizzati per fare blocchi all’ingresso delle scuole, aule universitarie sono state occupate per riflettere sul contenuto della legge El Khomri e sulle conseguenze che appaiono devastanti per una consistente fetta della popolazione. Il 9 marzo, data dello sciopero, sono scese in piazza più di 100 mila persone a Parigi per un totale di 500 mila persone in tutta la Francia. In mattinata un corteo di studenti medi muovendosi dai vari picchetti ha attraversato la città resistendo alla polizia che ha tentato di bloccarli in più occasioni. L’impatto mediatico che la mobilitazione sta avendo ne riflette la composizione sociale: finora mi sembra un movimento che vede una grande partecipazione del “cittadino della République”, tendenzialmente di tradizione sindacale, di classe medio-bassa, francese. Il corteo di mercoledì ha sfilato dietro le bandiere della CGT (Sindacato maggioritario in Francia) rimanendo nei ranghi imposti dal servizio d’ordine di quest’ultimo. Occorre cercare un margine di manovra all’interno di questo spazio di lotta che vede in prima linea tutte quelle strutture che si interessano più a mettere il cappello sul movimento che non ai reali bisogni di chi di lavoro ci deve vivere (e morire). In ambito studentesco i rischi di recupero, in primo luogo da parte dell’UNEF (Sindacato studentesco), sono evidenti a molti nonostante ci sia ancora qualche difficoltà a creare una base organizzata e autonoma rispetto alle strutture sindacali. La settimana di oggi si è aperta con nuove assemblee di ateneo, nuove occupazioni di aule in università e con la prospettiva di arrivare determinati e in tanti alla data del 17 marzo, nuova giornata di lotta che vedrà protagonisti gli studenti.

Come si rapporta la mobilitazione con lo stato d’emergenza in atto nello stato francese dopo gli attentati?

Le rivendicazioni dei sindacati sono limitate al ritiro della legge e restano specifiche in questo ambito. La critica severa si esaurisce alla legge El Khomri e non si allarga al contesto politico generale. Per quanto riguarda la mobilitazione studentesca il ritiro dello stato di emergenza accompagna ormai le rivendicazioni contro la loi de travail. In questo senso si inseriscono iniziative contro lo stato di emergenza in facoltà passando dal primo elementare passo di abolire il controllo delle tessere studenti e degli zaini all’entrata.

Le periferie? Si potrebbero attivare?

In questi giorni di mobilitazione il confronto con il movimento contro il CPE del 2006 (Contratto Primo Impiego che prevedeva la possibilità di licenziamento arbitrario nei primi due anni di assunzione per i lavoratori di meno di 26 anni) è particolarmente vivo nell’immaginario. Proseguendo nella comparazione bisogna ricordare come il rapporto di quel movimento, di composizione studentesca piuttosto bianca e non proletaria, con quelle periferie che bruciavano pochi mesi prima, fu piuttosto conflittuale. I cosiddetti giovani delle banlieues non presero parte a quella lotta ma anzi ne furono antagonisti in diversi episodi. Anche oggi credo che se questa mobilitazione continuerà a essere limitata e circoscritta ai cambiamenti che questa legge apporterebbe al Codice del Lavoro sarà difficile allargarla alle periferie. Questa legge non peggiorerà di molto le condizioni lavorative di tutte quelle persone che vivono quotidianamente l’esclusione sociale, che sono ostacolate all’accesso all’impiego e obbligate a lavorare in nero perchè sans papiers; il dipartimento della Seine Saint Denis tocca il più alto tasso di disoccupazione della regione, non sarà El Khomri a spaventare gli abitanti delle periferie che non hanno nessuno status da mantenere. Tutto sta nella capacità di allargare il discorso attorno a questa legge sottolineandone la contingenza in quanto si iscrive perfettamente in un contesto politico di austerity che ha visto e continua a vedere gli stati europei in prima linea. Forse a partire dai licei e dalle unversità che hanno sede in periferie parigine come Saint Denis e Nanterre qualcosa potrà accendere la fiamma…

Quali pensi possano essere le prospettive?

Forse è ancora un po’ presto per parlare di prospettive ad ampio raggio, per ora il prossimo grande appuntamento è stato lanciato per il 17 marzo, l’idea è di arrivarci con il massimo di facoltà occupate e licei bloccati e di ottenere una partecipazione massiva e più indipendente dai sindacati in questa data. Speriamo che intanto i coordinamenti tra studenti, lavoratori, precari e sfruttati in genere si solidifichino e si intensifichino in modo tale da arrivare a riflettere oltre la vertenza della legge e da toccare tutte quelle persone a cui sono negati i diritti fondamentali, dalla casa ai documenti. Per ora, a una settimana dall’inizio della mobilitazione i numeri continuano a essere alti e piano piano dalla parola si sta passando all’atto.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Francialoi de travail

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lettera di Luca dai domiciliari: Sardinnia libera, Palestina libera.

Venerdì 13 giugno la questura di Cagliari ha posto il compagno Luca agli arresti domiciliari. È accusato di aver lanciato un petardo durante una manifestazione per la palestina e in particolare contro l’esercitazione militare “joint stars”. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera dagli arresti domiciliari. Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Dagli inferi di Manchester agli inferi della banlieue

Un estratto da Cronache marsigliesi. Scorci di guerra civile in Francia di Emilio Quadrelli (MachinaLibro, 2025)

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Barnier come primo ministro, il figlio del RN e del macronismo

Macron voleva concludere il suo mandato governando con l’estrema destra. È con questo obiettivo che ha inaspettatamente lanciato uno scioglimento d’emergenza prima dell’estate.