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Manuale di autodifesa dagli sfratti

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Condividiamo di seguito l’introduzione del Manuale di Autodifesa dagli Sfratti a cura della rete Sciopero degli Affitti. Al fondo della pagina trovate il link al pdf completo scaricabile. Buona lettura!

La società in cui viviamo ci mette in costante competizione, ci rende l’uno nemico dell’altro, e attribuisce una responsabilità individuale a problematiche di carattere strutturale che riguardano migliaia di persone.

Siamo governati da un paternalismo soffocante, che ci dà la colpa se perdiamo lavoro, se non riusciamo a pagare casa, se dobbiamo scegliere  tra soddisfare un bisogno (l’alimentazione, la salute e le cure, gli studi) oppure un altro (l’affitto, le bollette, ecc.). In questo modo vengono colpevolizzate migliaia di famiglie che ogni giorno rischiano di essere buttate per strada, senza alcuna soluzione degna, in difesa di un’ideologia che tutela solo la proprietà privata. Ci troviamo qui a ribadire che non siamo per la proprietà privata, ma per la giustizia sociale; e se questa non è garantita dalle istituzioni atte a tutelare i diritti di tuttə, allora questa giustizia ce la faremo noi, senza lasciare indietro nessuno e nessuna.

È dalla metà degli anni Novanta che i costi per il mantenimento dell’alloggio hanno superato i redditi delle famiglie, e che si attuano politiche di liberalizzazione del mercato degli affitti (la legge 431 del 1998) e di svendita del patrimonio edilizio pubblico (come Enasarco, Inps, Ferrovie dello Stato, eccetera). Dalla crisi del 2008 il mondo intero ha subito gli effetti di una enorme crisi finanziaria; negli USA, in Spagna e in tanti altri Paesi del mondo, milioni di persone hanno perso le case quando hanno scoperto di essere state imbrogliate dalle banche con i mutui (i famosi i mutui subprime erogati a una fascia di popolazione che aveva l’ambizione di comprare casa ma con un alto rischio di insolvenza), e tutte quelle case sono tornate alle banche. E dopo? Provate a ricordare: miliardi di dollari e di euro pubblici sono stati regalati alle banche per “salvarle”: una vera pioggia di denaro, che ha riconfigurato tutto il panorama economico mondiale. Le banche grandi si sono mangiate quelle piccole ed enormi fondi finanziari si sono mangiati le banche grandi. Un enorme numero di case, palazzi, appartamenti, terre ora sono nelle mani di pochi speculatori, sotto la forma di fondi immobiliari. In tutto il mondo la questione abitativa esplode fortissima. In Italia aumentano vertiginosamente gli sfratti per morosità, passando dai circa 26 mila provvedimenti emessi nel 1998 agli oltre 42 mila del 2019. Le nuove generazioni fanno sempre più fatica ad accedere ai mutui delle banche, i loro lavori sono precari, instabili e a basso reddito. Poi arriva la pandemia da Covid-19: molte persone rimangono senza reddito, altre in cassa integrazione in attesa di futuro licenziamento. La frase celebre del 2020 è “restate a casa, andrà tutto bene”. Ma poi nel 2021, sotto pressione di Confedilizia e altri interessi privati, gli sfratti vengono progressivamente sbloccati.

E diventa chiaro che no, non andrà tutto bene.

Non è possibile che ci siano speculatori che investono sul mattone e sulla casa, non è possibile che migliaia di appartamenti vengano sottratti alla popolazione per diventare B&B, non è possibile che gli affitti crescano a fronte di un calo dei redditi e del potere di acquisto delle famiglie. Non è pensabile che tutte le persone sotto sfratto finiscano davvero per strada. Non è pensabile che non vengano più costruite case popolari. Non è pensabile neanche che si riesca a convincere i grandi speculatori a tollerare affitti bassi. Migliaia di sfratti vuol dire migliaia di persone che perdono la casa, ma con essa anche ogni tipo di fiducia; per chi desidera cambiare lo stato delle cose attuali, questa potrebbe essere una prospettiva come minimo interessante.

Ma come è possibile organizzarci al di là dello Stato?

La risposta non è facile né immediata. Senza dubbio, bisogna partire dall’autodifesa: crediamo nella possibilità di prendere in mano le nostre vite e difenderci. Autodifesa vuol dire darsi degli strumenti per tutelarci e aiutarci reciprocamente, vuol dire resistere e contrattaccare quando necessario.

Non staremo qui a guardare l’incessante dilagare di ingiustizia e violenza.

Qui il pdf completo: https://flipbookpdf.net/web/site/567cb8f909ed2fd53df7caef1943db072f9ad113202201.pdf.html

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