Massa. Studenti e lavoratori in corteo contro il Jobs Act
Uniti si vince. Grande giornata di lotta a Massa!
Grande giornata di lotta oggi a Massa, una giornata che ha visto lavoratori e studenti scendere in piazza contro il job’s act e la buona scuola. Che fosse una giornata particolare era già evidente dall’inizio del concentramento, dove un ingente schieramento di forze dell’ordine presidiava la piazza in modo nervoso, frugando persino nei cespugli adiacenti alla piazza in cerca di chissà quali bastoni e spranghe nascosti.
La causa di questo nervosismo non ci sorprende affatto dal momento che, per la prima volta dopo tanto tempo, lavoratori, studenti e precari hanno deciso di costituire un blocco sociale intenzionato a oltrepassare le barriere imposte dai vertici di CGIL e FIOM, per ribadire la propria contrarietà alle riforme volute dal governo Renzi e dal PD.
E’ in questo clima che il corteo è arrivato sotto al comune di Massa, blindato ad hoc dalla polizia, senza la possibilità di chiedere una presa di posizione al sindaco Alessandro Volpi, diretto rappresentate del Partito Democratico sul territorio. Per decisione delle segreterie, infatti, solo una piccola delegazione di lavoratori poteva incontrare le istituzioni, mentre il resto del corteo avrebbe dovuto sostenere (e viene da chiedersi sostenere cosa?) il gruppo prescelto con un sit-in vicino al palazzo comunale.
Di fronte all’ennesima provocazione della mattinata, i lavoratori e gli studenti hanno deciso di opporsi alla flessibilità dei sindacati provando ad entrare in comune e venendo respinti da una piccola carica della polizia. Questo atteggiamento la dice assai lunga sull’atteggiamento che le istituzioni stanno assumendo, un atteggiamento di costante repressione nei confronti di chi lotta per rivendicare i propri diritti.
Non ci facciamo incantare dalla faccia pulita del sindaco che, sceso a parlare con il presidio dopo un’ora e mezzo tra il plauso di qualche rappresentante CGIL, si è detto disponibile ad ascoltare chi protesta quando sappiamo bene che il suo partito è il diretto responsabile della crisi che si sta verificando anche sul nostro territorio. Stamani in piazza c’erano lavoratori, precari e studenti che hanno mostrato come, anche in una piccola realtà di provincia, il vero cambiamento è quello che si fa dal basso, conquistando in maniera determinata i propri diritti, non quello voluto da Renzi, un “cambiamento” spinto da logiche capitaliste e clientelari.
La giornata di oggi è stata solo un piccolo assaggio di quello che sarà un nuovo anno di lotta e la prossima volta saremo in piazza ancora più numerosi e determinati contro chi ci vuole sfruttati a scuola come sui luoghi di lavoro. Che questi signori continuino a rinchiudersi nei palazzi sognando il loro “modello tedesco”. Noi continueremo a portare in piazza il nostro.
Casa Rossa Occupata
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