Nasce la black list dei morosi contro il diritto all’abitare
Il portale nasce a Pontedera, non lontano da Pisa, una città in cui gli sfratti da case popolari e private sono all’ordine del giorno e l’amministrazione comunale adotta misure inadeguate per fronteggiare il problema abitativo, ricorrendo ogni volta sia possibile all’intervento del giudice. Il registro costituisce una tutela a esclusivo vantaggio dei proprietari di case, palazzinari e speculatori contro chiunque non arriva alla terza settimana del mese e viene sbattuto fuori di casa.
Ancora una volta la governance locale si ristruttura sul territorio abbandonandolo. Si produce il grottesco meccanismo in cui anche il disciplinamento sociale e la guerra al povero viene affidata all’autorganizzazione dei proprietari di casa, purchè si mantengano inalterati i rapporti sociali e i livelli di comando, lasciando così passare in secondo piano il diritto all’abitare e facendo prevalere al di sopra di tutto il diritto a riscuotere la mensilità dell’affitto. Si dà voce ai proprietari di case e non a chi in questi anni si sta vedendo scippare la possibilità di avere un tetto sicuro sopra la testa.
Con la crisi che avanza e con i tagli al welfare e le tasse che aumentano, ci saranno sempre più sfratti per morosità e quindi aumenteranno anche i nomi su questa fantomatica “black list” dei morosi.
É proprio in questo contesto di impoverimento che chi lotta per il diritto all’abitare deve aver ben presente con chi ha a che fare: le amministrazioni comunali fiancheggiate dai soliti noti imprenditori che tra cementificazioni e speculazioni edilizie stanno da una parte trasformando il territorio, e dall’altra lasciando intere palazzine e alloggi popolari vuoti da anni.
Nuove esperienze di occupazioni e autorecupero di abitazioni sfitte sembrerebbero la direzione giusta da intraprendere per confliggere e contrastare le politiche abitative nelle città.
“Il Registro Nazionale Inquilini Inadepienti”, più che una tutela per i proprietari di casa, è l’ennesima provocazione di chi sta giocando a fare la voce grossa con chi già vive una situazione insostenibile. Si prospettano tempi duri per i grandi proprietari immobiliari che dovranno fare i conti proprio con la rabbia di chi viene escluso dalle graduatorie per la casa popolare e di chi perde il lavoro. Il bisogno di reclamare reddito e dignità si concretizza soltanto tramite la riappropriazione.
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