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Parte la campagna per le dimissioni del Rettore sceriffo

Nella piazza, blindatissima dalle forze dell’ordine, è stata palesata l’indisponibilità degli studenti ad accettare un rettore che, avendo dato la propria disponibilità a candidarsi come sindaco di Palermo con la lista del pdl, ha perso ogni credibilità come figura super partes garante di una governance “imparziale” di un Ateneo pubblico.

Inequivocabile lo striscione “Il rettore si propone sindaco? Lagalla dimettiti subito!”, e tanti gli episodi della carriera da magnifico che, riletti alla luce delle sue mire alla poltrona da primo cittadino, non possono che provocare l’indignazione della popolazione universitaria: dalle campagne di promozione dell’Ateneo che più che pubblicizzarne i servizi hanno messo in mostra l’immagine di Lagalla, alla stretta repressiva nei confronti dello Studentato Autogestito Anomalia, passo che, oltre a rispondere a prospettive economiche speculative e all’illusione di poter depotenziare così le future mobilitazioni universitarie, servirà certo da lancio alla campagna elettorale di un sindaco sceriffo garante della legalità.

Questo non è che il primo momento di una mobilitazione che si preannuncia a lungo termine contro la candidatura di una personalità del genere, amministratore della crisi e genio dei tagli, a sindaco della città di Palermo, e che, come primo obiettivo, si è data le dimissioni dal suo incarico istituzionale attuale proponendosi di non mollare un attimo la presa fino a che non le avrà ottenute.

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