Prato: dopo 8 lunghi mesi vittoria degli operai Texprint
I lavoratori della Texprint hanno vinto. Il Tribunale del Lavoro di Prato ha deciso sul primo ricorso di urgenza presentato: il licenziamento è illegittimo. Il lavoratore dovrà essere reintegrato sul posto di lavoro con contratto a tempo indeterminato.
La sentenza del Giudice falcia tutte le accuse contro i lavoratori che da otto mesi lottano davanti ai cancelli della fabbrica. Cosa ci dice in concreto? Quello che noi diciamo da mesi. L’azienda ha inventato di sana pianta fatti mai avvenuti per giustificare il licenziamento dei lavoratori che hanno denunciato lo sfruttamento, addebitando a chi ha scioperato responsabilità di inesistenti “violenze” di cui, per l’appunto, non si è riusciti a produrre uno straccio di prova. Ma non solo: secondo il Tribunale le uniche condotte addebitabili a chi ha scioperato sono irrilevanti da un punto di vista disciplinare. In altre parole: l’unica “colpa” dei lavoratori è quella di aver esercitato il diritto di sciopero. Questo è bastato al Giudice per decretare l’illegittimità del licenziamento, prima ancora di ogni valutazione sulla natura ritorsiva e discriminatoria.
Questa vittoria è il risultato di duecentocinquantasei giorni di presidio e di lotta infaticabile, E’ la vittoria di tutti i lavoratori sfruttati del distretto e di quella parte di città che non ha mai mancato di sostenerli, abbracciarli, incoraggiarli. E’ la sconfitta di tutti quelli che in questi mesi hanno deciso di stare dall’altra parte, avvallando e sostenendo la criminalizzazione dei 18 lavoratori in sciopero. E’ la sconfitta di chi, come il Sindaco, ha definito questi lavoratori un “problema di ordine pubblico”. E’ la sconfitta della Questura, che ha provato con multe, sgomberi, arresti a fare “passare la voglia” a questi lavoratori di rivendicare i propri diritti. Hanno perso, perchè nonostante tutto, nonostante gli otto mesi e mezzo di resistenza, non ci siamo arresi. Nelle istituzioni, in troppi, dovrebbero preparare delle scuse. Noi, per stasera, pensiamo a festeggiare. I padroni del Macrolotto corrano a comprarsi i tappi per le orecchie.
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