InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Presidio di solidarietà allə carceratə”. Da tutta Italia iniziative di sostegno alle/i detenute/i (in aggiornamento)

||||

Ci arriva notizia che sono molte le iniziative in tutto il territorio nazionale di sostegno alla protesta di Dana, Fabiola e le altre detenute che hanno intrapreso uno sciopero della fame per i diritti fondamentali in carcere. Di seguito alleghiamo via via gli eventi delle varie iniziative:

ROMA – Sabato 30 – ore 11

Sei giorni fa Dana, Fabiola, Stefania ed Emanuela hanno iniziato lo sciopero della fame nel carcere delle vallette di Torino per richiedere il rispetto dei diritti di affettività e salute sospesi dalla direzione della casa circondariale. Con lo scoppio della pandemia le condizioni delle carceri, già pessime, non hanno fatto che peggiorare ed è per questo che le detenute hanno richiesto il ripristino delle video chiamate, la possibilità di integrare le 6 ore di colloquio in presenza, con le video chiamate, visto che queste ultime non vengono assicurate, come da legge costituzionale, uno screening accurato di tutta la popolazione detenuta, così da verificare il reale stato dei contagi e la somministrazione dei vaccini a tutti i detenuti che lo vorranno.

Ieri “a seguito dell’impegno dell’amministrazione carceraria di Torino di garantire, ad effetto immediato, la possibilità di usufruire delle 6 ore ministeriali previste per i contatti con i propri familiari e a seguito delle notizie pubbliche rispetto al piano prevenzione Covid che da marzo riguarderà tutta la popolazione detenuta”, Fabiola, Dana, Stefania ed Emanuela hanno sospeso lo sciopero.

#FuoriA1MetroDiDistanza
#InGalera8InUnaStanza

In solidarietà con tutte le detenute e tutti i detenuti in lotta in questi mesi per la sopravvivenza e il miglioramento delle loro condizioni abbiamo deciso di chiamare un presidio al carcere di Regina Coeli di Roma perché possano essere intraprese misure adeguate al rispetto della salute e della dignità in tutte le carceri d’Italia.

Vi aspettiamo a Regina Coeli* sabato 30 gennaio alle ore 11

Verso il 22 Febbraio
Con Valerio nel Cuore

Tutti/e liberi/e
Avanti No Tav

*a breve maggiori informazioni sul luogo preciso del presidio

MILANO – Sabato 30 – ore 14

 143140523 447628163262619 5567072160929763250 n

PADOVA – Sabato 30 – ore 10:30

Invitiamo tuttə a partecipare al presidio di solidarietà organizzato per Sabato 30 gennaio sotto la Casa Circondariale di Padova alle ore 10.30

Un appello dei centri sociali del nord-est per costruire sabato 30 gennaio iniziative di solidarietà a Dana e a chiunque sia recluso nelle carceri italiane. La popolazione carceraria sta pagando il prezzo più alto della restrizione di diritti e tutele legata alla gestione della crisi pandemica.

È passata quasi una settimana dall’inizio dello sciopero della fame da parte di Dana, storica portavoce del movimento No Tav, che chiede, insieme ad altre detenutǝ che stanno scioperando con lei, di ripristinare le ore di colloquio con i famigliari e degli interventi immediati vista la grave situazione che si sta vivendo a causa del covid-19 all’interno delle carceri.

Ci stringiamo a Dana e le esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza sperando di poterla riabbracciare presto.
Non possiamo non pensare a tuttǝ lǝ detenutǝ che in questi mesi di pandemia si sono vistǝ privare ulteriormente dei pochi diritti che ancora sono garantiti.

Nel weekend immediatamente successivo al primo lockdown in molte carceri italiane sono scoppiate proteste che chiedevano interventi concreti per garantire la sicurezza sanitaria, già messa a dura prova dalla situazione di sovraffollamento che vede la presenza di più di sessantamila detenutǝ in tutta Italia a fronte di meno di cinquantamila posti letto effettivi.

Da un giorno all’altro il lockdown ha portato alla sospensione di tutte le visite, comprese quelle di insegnanti, volontariǝ e responsabili delle attività lavorative che garantiscono la possibilità ai detenutǝ di poter aspirare a un reinserimento nella società, quello per cui in teoria le carceri dovrebbero servire in un paese che sarebbe garantista. Sono morti 13 detenuti solo nei giorni delle rivolte (ben 9 sono morti nel carcere di Modena!) e in quelli immediatamente successivi: morti imputate ad overdose e sulle quali non è mai stata aperta un’inchiesta e si è fatto finta di non vedere le responsabilità delle forze dell’ordine.

È di poco più di una settimana fa la notizia della condanna, a carico di un agente della polizia penitenziaria, per il reato di tortura, contestato per la prima volta ad un membro delle forze dell’ordine. Come è possibile che in questo panorama non ci siano responsabili per le decine di morti nelle carceri da inizio pandemia? Fino ad oggi si sono verificati migliaia di contagi e un numero non precisato di morti a causa del Covid-19, decine di persone sono morte senza garanzie, diritti e nell’impunità totale dei responsabili.

Dopo quasi un anno di pandemia ancora non ci sono stati interventi, come invece accaduto altri Paesi: amnistie, indulti e sconti di pena per ridurre l’affollamento, se non in una misura insignificante.
Ancora non ci si è posti di mettere in atto un piano di vaccinazione per detenutǝ e reclusǝ per garantire la loro sicurezza, visto che sono sotto la responsabilità dello stato, come molte associazioni stanno chiedendo nel nostro paese e non solo.
«Il grado di civiltà di un paese si vede dalle sue carceri» diceva Voltaire; in quelle italiane in questo momento è come se vigesse la pena di morte senza processo.

Se nel caso delle carceri almeno c’è stata, grazie alle rivolte dei detenutǝ e alle iniziative di famigliari e solidali, la possibilità di avere informazioni, per quanto marginali su quello che sta accadendo, non è così per gli otto Cpr italiani in cui sono detenute, in situazioni disumane e illegali, centinaia di persone a cui non sono garantiti i più elementari diritti.

Per questo facciamo appello a tutta la cittadinanza per costruire, sabato 30 gennaio 2021, dei presidi fuori dalle carceri per far sentire la nostra solidarietà a chi è recluso e per chiedere:
– indulto subito per tuttǝ
– istituzione del garante dei diritti dellǝ detenutǝ in tutte le città
– misure preventive non carcerarie per i reati minori
– priorità all’accesso ai vaccini a tutta la popolazione carceraria.

VICENZA – Sabato 30 – ore 11:30

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

carcereDANA LIBERApresidisciopero della fame

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torture al carcere minorile “Beccaria” di Milano

Torture e violenze (anche sessuali) sui minorenni al Beccaria: arrestati 13 poliziotti penitenziari, 8 sospesi dal servizio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Partecipato presidio davanti al carcere di Terni per chiedere la liberazione di Anan Yaeesh, contro l’estradizione in Israele

Oltre un centinaio di persone provenienti dall’Umbria, ma anche dall’Abruzzo, dalle Marche e dal Lazio hanno partecipato ieri 10 marzo al presidio organizzato dal Coordinamento Ternano per la Palestina davanti al cercere di Terni per la immediata liberazione di Anan Yaeesh

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Pestaggio al carcere di Venezia, detenuto in rianimazione

Un detenuto ha denunciato il pestaggio da parte degli agenti del penitenziario Santa Maria Maggiore di Venezia. Ancora un suicidio a Prato, è il ventunesimo dall’inizio dell’anno

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cella di isolamento per Marwan Barghouti: si teme per la sua vita, afferma gruppo per i diritti dei prigionieri

La Commissione palestinese per gli Affari dei detenuti ha dichiarato lunedì di temere per la vita dell’importante leader Marwan Barghouti

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere a Reggio Emilia: incappucciato, picchiato, calpestato. Pubblicato lo stralcio di un video

La vittima è un 40enne detenuto a Reggio Emilia, lo scorso 3 aprile, e le immagini arrivano dalle telecamere interne che sono state allegate agli atti dell’inchiesta.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Per un aumento delle liberazioni anticipate. Lettera dal carcere femminile di Torino

Sta circolando in rete questa lettera-appello da parte delle detenute del carcere Lorusso-Cotugno di Torino. Le detenute ancora una volta cercano di attirare l’attenzione sulle condizioni di vita all’interno dei penitenziari.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“In cella con il guinzaglio”. Lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

Dal carcere di Budapest, dove soggiorna ormai da undici mesi, Ilaria Salis è tornata a scrivere ai suoi avvocati.