Sardegna, settimo giorno di blocco totale contro gli industriali del latte
Mercoledì è stata la settimana giornata di blocco e scioperi in tutta la Sardegna. Si moltiplicano le azioni di solidarietà da tutto il mondo.
Settimo giorno di sciopero in Sardegna. Sono state chiuse le attività commerciali, le scuole, i servizi e anche gli uffici comunali in decine e decine di paesi. C’è chi ha tenuto chiusa la propria attività nella mattina chi per tutta la giornata. Striscioni di solidarietà sono apparsi nelle case, nelle strade, nelle scuole di tutta l’isola e non solo. La solidarietà arriva da emigrati in tutto il mondo. In altre regioni altri pastori protestano versando il latte nelle piazze. La protesta è portata avanti da tutta la popolazione che in ogni modo la diffonde e ne prende parte.
Dei cortei partecipati da migliaia di studenteschi hanno invaso Cagliari e Sassari, “siamo tutti figli di pastori” basta con gli industriali che rubano la nostra dignità. Non solo nelle città ma in tutti i paesi ci sono stati cortei o manifestazioni in piazza a cui ha partecipato tutta la popolazione comprese le scuole. In alcune piazze si è trasformato il latte in formaggio che poi è stato regalato alla popolazione.
La SS131 è stata bloccata in entrambi i sensi di marcia. Migliaia di pastori hanno bloccato la statale all’ingresso di Lula. I camion sono stati fermati e perquisiti dalla popolazione: i prodotti a base di latticini distrutti. Nei camion contenenti carne è stata controllata la provenienza, ne sono stati trovati alcuni con doppia etichetta: una estera poi coperta da una italiana. È stata chiamata la USL e ci sono stati momenti di tensione con la celere che proteggeva i camion. Mentre agli allevatori sardi è impedito di riscuotere un giusto compenso per il proprio lavoro, il mercato viene drogato con carne d’importazione abbassando i prezzi per i produttori sardi.
Alcuni sindaci partecipano alla protesta ma la frattura con gli organi istituzionali, compresi gli organismi di rappresentanza e sindacali come la Coldiretti, continua a crescere. Il tavolo in Regione aggiornatosi oggi, a cui hanno partecipato gli industriali ma non i pastori, ha concluso che l’aumento del latte può arrivare a 65cent per litro. Un altro schiaffo. Fuori ad attendere il verdetto un nutrito presidio che ha aspettato una risposta, sapendo quale sarebbe stata. Da giorni le istituzioni regionali e il governo cercano una soluzione proponendo tavoli, posticipando, non sapendo dove sbattere la testa di fronte alla determinazione di una pretesa chiara: 1euro a litro di latte + iva.
I presidi continuano 24 ore su 24 a Thiesi, Marrubiu, Buddusò, Sanluri davanti agli stabilimenti degli industriali. Gli studenti hanno lanciato una nuova manifestazione a Cagliari. I pastori continueranno a bloccare i caseifici, le strade, la Sardegna. La guerra è aperta.
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