InfoAut
Immagine di copertina per il post

Secondo giorno di sciopero a Parigi: Uber dégage!

||||

 

Ieri mattina Parigi è stata travolta da uno sciopero su più punti della città che ha riguardato diversi settori. I tassisti, gli insegnanti e i controllori del traffico aereo hanno paralizzato la città violando il clima di tensione e paura che imperversava dopo gli attentati. La più clamorosa tra le proteste è stata quella dei tassisti che sono scesi per le strade in migliaia bloccando il traffico intorno agli aereoporti di Roissy e Orly, mentre all’interno di Parigi, circa 140 veicoli si sono radunati davanti al ministero dell’Economia esponendo cartelli con scritto “Uber dégage” e “Macron démission”. Nei pressi di Porte Maillot, gli chauffeurs hanno bruciato alcuni pneumatici per bloccare il traffico provocando l’intervento immediato della polizia che dopo aver lanciato lacrimogeni per disperdere la folla ha arrestato circa venti persone.

Ma lo sciopero continua anche oggi con blocchi stradali e scontri con la polizia e si sta estendendo al resto della Francia, mentre in tanti stanno raggiungendo Parigi per dare man forte ai colleghi impegnati nella capitale.

I tassisti protestano contro la liberalizzazione del servizio e parlano di “Economic terrorism” del governo francese che ha dato il via libera alla multinazionale statunitense Uber. Un portavoce dell’associazione Taxis de France 1,Thierry Guichard ha dichiarato che il governo ha fallito nel proteggere gli autisti e nell’assicurare il rispetto delle regole. L’azienda Uber2 infatti garantisce, tramite un app gratuita, la possibilità di chiamare un taxi con autista ed agisce anche dando la possibilità, a chi ha un auto propria, di aderire al servizio attirando migliaia di disoccupati. I tassisti parigini hanno così visto ridurre le proprie entrate a causa della competizione più sfrenata permessa dal governo.

La protesta dei tassisti parigini di ieri mattina è addirittura rimbalzata in Italia. Roma, Napoli e Firenze hanno risposto allo sciopero d’oltralpe. Gli autisti si sono radunati a piazza Santi Apostoli a Roma, davanti alla stazione a Firenze e a Napoli le auto bianche hanno sfilato fino alla prefettura. I lavoratori italiani protestanto contro Uber e gli Ncc e un emendamento della senatrice Lanzillotta in discussione proprio ieri in commissione al Senato. Il Pd vorrebbe regolarizzare Uber in Italia e permettere a chiunque, in possesso di patente, di offrire un servizio di trasporto senza essere in possesso della licenza.

Ma il martedì nero di Parigi ha interessato anche i dipendenti pubblici. Lo Stato francese, come d’altronde quello italiano, è il più grande datore di lavoro del paese. Circa 5 milioni di persone dipendono dalle decisioni prese dal governo. Tra i dipendenti pubblici, compresi gli ospedali, gli insegnanti degli asili e delle elementari hanno scioperato per protestare contro la riforma del lavoro proposta a settembre e l’erosione del potere di acquisto dei lavoratori dell’8% a causa del congelamento dell’indicizzazione dei salari. Ma il governo francese come tutta risposta ha fatto sapere tramite il ministro della Funzione Pubblica, Marylise Lebranchu che la situazione difficile in cui imperversa il paese non concede cambiamenti in questo senso.

Non c’è da aspettarsi infatti grosse marce indietro nonostante lo sciopero e ad evidenziarlo è la riforma del lavoro in arrivo, che probabilmente metterà in discussione le 35 ore tanto sacre in Francia. Il ministro dell’Economia, Emmanuel Macron ha dichiarato la scorsa settimana a Davos che a livello aziendale potrebbe essere concessa la possibilità di aumentare le ore di lavoro senza cambiare la retribuzione. Una proposta che sembra ricordare le dichiarazioni di Poletti di qualche tempo fa. Il ministro italiano affermava che l’orario di lavoro fosse un parametro troppo vecchio per definire il salario! In tempi di crisi questo e altro per rispondere alla minaccia costante delle aziende di andare via dal paese senza un abbassamento importante del costo del lavoro. E allora i tabu, così vengono chiamate le 35 ore dal governo francese, come la buonanima dell’art.18 in Italia, devono essere sfatati e i diritti violati.

Se aggiungiamo a questo la possibilità data dai nostri governi a multinazionali come Uber, di proprietà della Goldman Sachs, di entrare a gamba tesa nei servizi, il cerchio della deregolarizzazione si chiude. Le aziende come la Uber operano digitalizzando i servizi e rispondendo alle esigenze della “smart city” dove sempre più marcata è la differenza tra chi usufruisce di tali sevizi e chi dovrebbe sopravvivere lavorandoci. Infatti, dietro l’innovazione tecnologica “a portata di mano” avviene sia la sostituzione del lavoro umano, sia la deregolazione del lavoro perché ciò che è importante è la sua flessibilità che, per il beneplacito delle multinazionali, non può adattarsi alla tutela. Pensiamo ad aziende come Airbnb o alla stessa Uber. Sono delle semplici app ma mettono in contatto l’offerta e la domanda, quale tipo di diritti e tutele hanno chi lavora non è affar loro e a questo punto neanche dello Stato. Il problema è quando vendono tutto questo come un’opportunità come si sta facendo in Francia: “si creano nuovi posti di lavoro”! Afferma in questi giorni la Uber. Ma a che prezzo?

Un tempo l’intermediazione di manodopera non era legale, oggi è prassi. Certo non si tratta di elogiare il lavoro per com’era e rimpiangere i quarant’anni di servizio che logoravano mente e corpo. Ma si tratta di capire come la trasformazione del lavoro cambia il nesso dello sfruttamento.

Un nesso subdolo che passa come opportunità. I tassisti di Parigi combattono per la propria sopravvivenza e non solo, forse combattono contro un’idea di vita a cui ancora pochi riescono a ribellarsi.

_____________

1 L’associazione è nata nel 2014 proprio dalle proteste contro la liberalizzazione del servizio taxi. Questo è il link dello sciopero di questa mattina http://www.taxisdefrance.org/info/78-mobilisation-26-janvier-2016-96.html

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

FranciaglobalizzazionemacronparigiscioperoTAXI NCC UBERuber

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

“Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Uragano a Mayotte: un’isola devastata e le miserie della politica coloniale francese

A Mayotte, Dominio d’Oltremare (DOM) francese nell’Oceano Indiano, si contano già diverse decine di migliaia di morti, dopo il passaggio del devastante ciclone Chido.

Immagine di copertina per il post
Formazione

L’Assemblea delle scuole torinesi torna in piazza il 13/12

Perché manifestare il 13/12? L’Assemblea delle scuole torinesi e i collettivi hanno deciso di tornare in piazza il 13 dicembre. Per quale motivo? Dal punto di vista di noi giovani la fase storica che stiamo attraversando appare critica e difficile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sudd Cobas Prato: lo sciopero continua dopo lo Strike Day

Lo Strike Day iniziato domenica scorsa ha visto il coinvolgimento di 8 fabbriche di cui soltanto 5 nella frazione di Seano (Prato), sono state ben 7 le vittorie portate a casa dal sindacato Sudd Cobas per ottenere ciò che viene rappresentato con 8×5..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: migliaia di persone in corteo a Seano (Prato) contro lo sfruttamento e per il diritto allo sciopero

Migliaia di persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla manifestazione a Seano, Comune di Carmignano (Prato), indetta a sostegno del diritto di sciopero e contro lo sfruttamento dopo l’assalto notturno ad un picchetto di operai e sindacalisti Sudd Cobas che scioperavano davanti ad una ditta nel distretto tessile della zona.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prato: Ronde armate di spranghe contro chi sciopera

Assalto di stampo mafioso al picchetto degli operai pakistani e del sindacato di base Sudd Cobas, quattro feriti. “La prossima volta vi spariamo”. In risposta scioperi del turno di notte degli operai migranti del “distretto parallelo”, e domenica manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda dove si stava svolgendo il presidio di protesta. “Lottiamo per il diritto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.