Università di Pavia: contestato il ministro della Difesa
Il volantino distribuito tratto da movimentopavia.org
La NATO, nonostante sia un organo esterno all’Unione europea, esiste da oltre sessant’anni con l’obbiettivo di mantenere lo status quo nel controllo del potere politico, economico e finanaziario.
Nata come alleanza militare dei paesi del blocco occidentale da contrapporsi al Patto di Varsavia, che univa tutti i paesi alleati dell’Unione Sovietica, ha superato intatta il crollo del muro di Berlino, tentando di riciclarsi al mondo intero come strumento per mantenere la pace. La NATO è intervenuta in diversi conflitti come in ex Jugoslavia, in Afghanistan, in Iraq e, da ultimo, in Libia. Tuttavia questi interventi si sono rivelati ben presto per quello che erano veramente. Presentati all’opinione pubblica con nomencalutre ambigue come Missione di Peacekeeping o Guerra preventiva, le azioni della NATO hanno assunto fin dal principio i connotati di guerre fatte per permettere l’insediamento di governi che garantissero e mantenessero l’egemonia degli USA e dei paesi europei negli stati sotto attacco.
In quest’ottica la guerra da poco terminata in Libia, contro Gheddafi, ha visto la NATO intervenire a favore dei ribelli, con la motivazione ufficiale di liberare il paese dal dittatore, salvo poi consegnarlo ad un governo fondamentalista islamico, che realizzasse il reale intento di garantire ai paesi membri, ed in particolar modo alla Francia, degli ottimi contratti per la fornitura di petrolio.
Per tutti questi motivi non accettiamo che il Ministro della Difesa Di Paola, che è stato presidente del Comitato militare della NATO dal 2008 al 2011, parli in un contesto accademico dell’utilizzo dell’Alleanza atlantica come strumento per il mantenimento della sicurezza globale. L’università pubblica, che dovrebbe essere luogo di formazione del libero sapere, non può essere mezzo di propaganda degli interessi imperialisti degli USA e dell’UE.
Nella profonda crisi organica del capitale in cui ci troviamo, dove l’istruzione e la sanità pubbliche, i diritti dei lavoratori e lo stato sociale vengono continuamente asserviti a questi interessi, i governi Berlusconi e Monti hanno acquistato 90 caccia F-35, per la somma complessiva di 10 miliardi di euro. Questi soldi, per il ruolo che l’Italia ha nella NATO, finiranno nelle tasche delle grandi industrie belliche, invece di essere utilizzati per i cittadini. Anche in questo caso Monti dimostra la sua vera natura, quella di un servo delle banche e dei grandi poteri forti.
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