A poche ore da Agora99, intervista ad attivista del movimento #15m di Madrid
Per quanto riguarda il contesto politico ci stiamo focalizzando su due cose che stanno segnando l’agenda a livello politico statale: prima di tutto la questione del salvataggio dal default e la sua minaccia permanente, con la stampa che parla costantemente di questa minaccia, che diventa quotidiana, e detto tra noi, tutti pensano che il salvataggio si è già dato in maniera “sotterranea”. Quindi a livello formale c’è questa minaccia del salvataggio, che l’ultima volta si è concretizzata intorno all’ approvazione del bilancio di due settimane fa al Congreso. Tutte le inchieste sottolineano che l’indignazione e il rifiuto verso il programma di bilancio e le scelte politiche supera quasi il 70%, contro il pagamento del debito e gli interessi sul debito; i tagli sono impressionanti, e c’è una disoccupazione altissima e un clima molto teso a livello sociale.
D’altra parte al centro dell’agenda politica ci sta la questione nazionale, con ciò che riguarda le prossime elezioni in Catalunya il 25N, e quelle che si sono tenute nel Paìs Vasco e Galicia; dunque, la rottura dello stato-nazione e le tendenze centripete che vengono dall’esterno dello Stato sono all’ordine del giorno nell’agenda a livello nazionale.
Quali sono le innovazioni determinate dal movimento negli ultimi mesi di lotta?
Il Movimento si è esteso e hanno preso corpo tutte le iniziative che erano state pensate dal 15m nello Marzo dell’anno passato. Da un lato esperienze come “Stop Desahucios” (stop agli sfratti), collettivo come gli YAYOFLAUTAS, assemblee di quartiere, centri sociali appena occupati, si sono rimboccate le maniche e stanno prendendo forza in modo molto interessante. Dall’altro lato, i nuovi sbocchi del movimento con “Rodea el Congreso”, iniziative tenute durante tutto l’arco anche della settimana scorsa.
E’ un salto di qualità! Il movimento ha identificato il potere politico nel Congreso e ha praticato il blocco della zona con una modalità d’assedio che si era data in passato solo durante i giorni delle elezioni locali nei comuni.
Queste giornate di lotta sono state partecipate da tutto il movimento. C’è stato un dibattito costituente, di svolta, davvero importante e che ha detto chiaramente che sotto questo ordine politico e sociale non è possibile costruire alcuna alternativa. Le assemblea intorno alla pratica di “Rodea el Congreso” sono utili soprattutto perché pongono al centro del dibattito la questione del potere costituente.
Ci spieghi in che modo sta mutando la pratica dello sciopero da quando le misure di austerità si sono fatte più pesanti?
Lo sciopero è una cosa abbastanza particolare perché qui si fa in modo differente dall’Italia; ci sono i settori storicamente sindacalizzati come quello della miniera, dei trasporti, etc che mettono in campo delle modalità abbastanza forti.
Durante gli ultimi tre scioperi il concetto stesso di sciopero è entrato in crisi, come non si era visto da molto tempo! In primis perché tanti di noi sono disoccupati, e dunque si è cominciato a parlare dell’ipotesi dello sciopero metropolitano. Poi negli ultimi due scioperi il 15M ha fatto un esperimento che si chiama “Toma la Huelga!”, che abbiamo praticato senza che si sovrapponesse direttamente allo sciopero dei sindacati, ma che fosse in grado di interporsi per tentare di attivare la nostra società.
Questo periodo non ci sono state molte riunioni qui in Spagna quindi non sappiamo bene che fare il #14N, ma c’é la grande novità che per la prima volta lo sciopero lo si farà al fianco della Grecia, dell’Italia come del Portogallo, e Agora99 sarà l’occasione per discuterne tutti insieme.
Penso che la proposta della Spagna sarà quella di circondare il Congreso, più o meno come un mese fa… ma potrebbe essere in alleanza ,forse, con la CGT in quanto sindacato alternativo di base abbastanza grosso.
A poche ore dall’inizio del meeting, quali sono secondo te gli obiettivi più imporanti di questo appuntamento trasnazionale?
Agora 99 nasce dall’incontro europeo a Frankfurt, ma l’intenzione oggi, a differenza di Blockupy Frankfurt, è di innescare un vero dibattito transnazionale.
Blockupy Frankfurt tentava di bloccare la riunione della Troika, mentre noi oggi vogliamo innanzitutto dibattere e far capire quali sono i passaggi nuovi su cui fare comunicazione e agitazione politica comune.
Inoltre l’intenzione forte è tentare di produrre un percorso collettivo da qui verso il 2013 e dare dinamicità a tutte le lotte che si fanno qui in Spagna come nel resto dell’Europa.
Abbiamo deciso di dare spazio ai vari workshop con l’intenzione di condividere conoscenze.
Ci sono diversi spazi di discussione in programma: uno è la tavola rotonda, che tenta di fare una sorta di quadro analitico sui diversi Paesi, e poi ci sono i workshops che lavoreranno alle proposte da presentare all’assemblea generale proponendo date di agitazione trasnnazionale, e le campagne di mobilitazione.
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