InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

L’aggressione israeliana a Gaza e in Cisgiordania in “soli” 6 mesi ha ucciso quasi 40 mila persone, dei quali un quarto sono bambini.

Siamo di fronte a un vero e proprio genocidio, che si appresta ad avere una nuova tragica svolta dopo la fine del Ramadam, con l’ormai annunciata presa di Rafah. Il premier israeliano ha annunciato più volte che “non ci sarà vittoria senza entrare a Rafah”, rendendo plateale l’obiettivo ultimo di Israele: eliminare in toto la Palestina.

Tutto questo accade con il beneplacito dei governi occidentali e a poco servono le risoluzioni ONU e le dichiarazioni di facciata degli USA: solo pochi giorni fa l’amministrazione Biden ha approvato un pacchetto di aiuti militari ad Israele, foraggiando di fatto nuova devastazione ed altre morti.  Allo stesso tempo in Italia, come nel resto d’Europa, non solo la spesa militare cresce a dismisura a discapito della spesa sociale e del Welfare, ma la “normalizzazione” della guerra sta pervadendo tutti gli ambiti della vita pubblica e sociale.

E però dopo il bombardamento dell’ambasciata iraniana a Damasco da parte di Israele e la recente “risposta” da parte dell’Iran si apre drammatica la concreta possibilità di escalation politica e militare di un conflitto che avrebbe come obiettivo la totale ridefinizione dello spazio politico mediorientale, occasione ghiotta per il coinvolgimento dall’alto di regimi illiberali e monarchie islamiste in crisi di consensi come quelle turche ed iraniane ed il conseguente mosaico di posizionamenti a livello sia locale che globale.

La ricaduta immediata colpirà però come sempre in basso, in primo luogo tutte quelle persone e progetti politici che invece lavorano da anni per una Palestina ed un medio oriente più giusto e libero. È con queste persone che siamo chiamat3 sempre più ad allearci, perché ci troviamo ad un punto di svolta anche per quanto riguarda la capacità delle mobilitazioni di incidere: se la guerra è qui ed ora non possiamo esimerci dal porre in termini radicali il rifiuto di una ennesima escalation che inevitabilmente avverrà con l’ingresso a Rafah delle truppe israeliane.

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

  • A prescindere dall’evoluzione della situazione in Medio Oriente, riteniamo sia necessario costruire delle mobilitazioni territoriali in tutto il Paese che abbiano le seguenti parole d’ordine: “Fermiamo il genocidio del popolo palestinese e chiediamo un immediato e permanente cessate il fuoco”.
  • Individuiamo nell’invasione di Rafah il momento di accelerazione dell’iniziativa politica: blocchiamo le università, i luoghi simbolo delle servitù militari, le fabbriche d’armi, le sedi dell’informazione e tutti gli istituti che rappresentano, finanziano e normalizzano la guerra nelle nostre città.
  • Crediamo sia opportuno immaginarsi, nei tempi che verranno ritenuti più adeguati, un momento nazionale di assemblea, che metta al centro il tema della guerra e della solidarietà internazionale.

Primi firmatari: 
Centri Sociali del Nordest
Laboratorio Crash! – Bologna
Municipi sociali Bologna 
Network Antagonista Torinese

Qui il form per firmare l’appello.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

#AlleyesonrafahASSEDIO DI GAZAcessate il fuocogenocidioisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia nel suo labirinto

Con questo risultato, si chiude, per il momento, l’egemonia del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Noboa cerca di autorizzare una base militare USA nelle isole Galápagos

Il presidente ecuadoriano cerca di eliminare l’articolo costituzionale che proibisce basi straniere, nonostante il rifiuto sociale e ambientale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni presidenziali in Camerun: proteste, repressione del dissenso e delle opposizioni

Le elezioni presidenziali in Camerun del 12 ottobre hanno portato ad un clima di crescente tensione nel Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: occupata l’Aula Nugnes del Consiglio Comunale, “Rispettate la mozione contro la collaborazione con Israele”

Nel corso del pomeriggio di venerdì 31 ottobre è stata occupata dalla rete Napoli con la Palestina l’aula Nugnes del consiglio comunale di Napoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.