InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appello per la campagna #riseup4rojava

||||

In occasione del 25 aprile in diverse piazze del nostro paese è stato letto un appello alla mobilitazione permanente per il Rojava. Lo riportiamo di seguito:

Nel settantacinquesimo anniversario della liberazione dall´ oppressione nazifascista, ricordiamo l´ esempio e il sacrificio delle tante e tanti partigiani che decisero, con coraggio e umanita, di prendere la via della montagna, la via della lotta contro il fascismo, sacrificando le loro vite per la costruzione di una societa diversa, piu umana libera e giusta.

Oggi come allora siamo chiamati a fare una scelta, non possiamo essere miopi difronte all´ascesa delle nuove forme di fascismo a livello mondiale. Noi dobbiamo stare dall’altra parte, dalla parte della Resistenza, al fianco dei lavoratori, degli studenti, dei migranti, e ovunque ci siano persone oppresse che desiderano un futuro più umano e giusto.
La Federazione della Siria del Nord, sta vivendo oggi lo stesso scontro che ha visto i partigiani combattere piu di settanta anni fa. Il nemico è lo stesso come anche la sua mentalità, e le sue pratiche: il fascismo di oggi in Siria ha la faccia di Erdogan, e del fondamentalismo islamico. Mentre la popolazione prosegue la sua lotta per l’autodeterminazione, la liberazione delle donne e la democrazia dal basso e la difende contro gli attacchi di bande jihadiste e dallo Stato fascista turco, i rappresentanti dei nostri governi, quotidianamente tradiscono I valori della resistenza, facendo affari con questo fascismo e tacendone i crimini. Per loro la rivoluzione della Siria del Nord e` un pericolo perché rappresenta la speranza di una società libera, democratica in cui diversi popoli possano vivere in  amicizia.

Mentre ad Ankara vengono architettati piani per liquidare la rivoluzione in Siria, le industrie belliche europee, russe e statunitensi ogni giorno diventano più ricche come conseguenza diretta della guerra in Medio Oriente; facendo profitti che costano milioni di vite umane. Mentre centinaia di migliaia di persone sono state scacciate dal cantone di Afrin da forze jihadiste, sostenute, equipaggiate e controllate dall’esercito turco, questi jihadisti e le loro famiglie hanno iniziato a insediarsi, a sfruttare le risorse delle persone e a vendere il simbolo di Afrin, l’olio d’oliva, attraverso la Turchia alla Spagna e ad altri Paesi europei.  Questo è ciò che intende lo Stato turco quando mette in sicurezza il suo confine: pulizia etnica e bande jihadiste che attaccano le persone sul posto.

Non solo ad Afrin ma in tutta la Federazione della Siria Del Nord è in corso una grande resistenza che vede migliaia di donne e uomini appartenenti ai diversi popoli che abitano questa terra ma anche tante e tanti internazionalisti provenienti da tutte le parti del mondo che hanno identificato questa rivoluzione come una delle principali lotte contro il fascismo del nostro tempo, combattere fianco a fianco per difendere questa rivoluzione che, grazie al sacrificio di migliaia di martiri e` stata in grado di sconfiggere la minaccia globale rappresentata dallo Stato Islamico.

Con il successo della rivoluzione crescono anche le minacce di Erdogan di altri attacchi militari su vasta scala contro la Siria del nord, che perseguono l’obiettivo della distruzione completa di questo progetto. La collaborazione militare e diplomatica tra il governo AKP-MHP, gli USA e I paesi dell’Europa occidentale deve essere smascherata e attaccata politicamente. 

Contro la collaborazione dei nostri governi dobbiamo costruire una resistenza collettiva.  La lotta fisica contro l’aggressione turca e jihadista in Medio Oriente deve essere collegata in modo diretto con la lotta contro la politica dei governi coinvolti in tutto il mondo.  Se mettiamo l’argomento all’ordine del giorno nei media, nelle piazze, nelle fabbriche e nelle aule scolastiche dei lnostri Paesi, possiamo costruire un secondo fronte contro il fascismo turco e l’imperialismo in Medio Oriente.
Dobbiamo sviluppare in questo modo la nostra azione, collegarla e internazionalizzarla.  Dobbiamo passare dalla protesta alla resistenza politica permanente. L’esercito turco spara e la NATO fornisce le armi per farlo.  La popolazione della Siria del nord risponderà a questi attacchi, e noi, come antifascisti e rivoluzionari, dovremo occupare, disturbare e bloccare i luoghi della collaborazione militare, diplomatica ed economica con il fascismo turco nei nostri Paesi.

I nemici della rivoluzione in Siria sono anche nostri nemici, la nostra unità è l’internazionalismo antifascista!
Facciamo appello a tutte e tutti ad essere parte attiva della campagna di solidarieta` #riseup4rojava!

La rivoluzione in Siria del nord vincerà, il fascismo sarà distrutto!
Viva la resistenza partigiana!
Viva l’internazionalismo antifascista!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Rojava

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu verso la soluzione finale

Il piano annunciato dal governo di Netanyahu, che pare attenda soltanto il passaggio di Donald Trump nel Golfo, per essere messo in atto ha i contorni ben precisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Scontro aperto tra India e Pakistan: operazione “Sindoor”

A seguito dell’attentato che ha ucciso 26 turisti indiani nel Kashmir amministrato dall’India avvenuto a fine aprile, la risposta dello stato indiano è arrivata nella notte tra martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, con l’Operazione definita Sindoor: una serie di bombardamenti si sono abbattuti sul Pakistan, nella parte di territorio pachistana del Kashmir e nella provincia pachistana del Punjab.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: parla il CAM, “La Commissione di Pace e di Intesa è una farsa” (I)

Siamo chiari, questa Commissione non rappresenta gli obiettivi politici della nostra organizzazione e del movimento mapuche autonomista che è attivo nei processi di recupero territoriale. di Héctor Llaitul La nostra politica continua ad essere la ricostruzione nazionale e la liberazione del Wallmapu, obiettivi che, una volta di più, non sono compresi né abbordati dalla classe […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza: “nuovo piano israeliano per perpetrare il genocidio, ma l’occupazione non riuscirà”

“Il tentativo di Israele è di protrarre questa guerra e provare a portare avanti fino in fondo il genocidio nel silenzio della comunità internazionale, ma non riuscirà a mantenere l’occupazione: non ce l’ha fatta nei primi del 2000 quando la Resistenza aveva molte meno capacità, non ci riuscirebbe adesso.” Romana Rubeo, caporedattrice di The Palestine Chronicle, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kashmir, un attentato riaccende il conflitto tra India e Pakistan: visti revocati, trattati sospesi, venti di guerra

Una notte di sangue sulle montagne del Kashmir ha riacceso un conflitto mai sopito, trascinando India e Pakistan sull’orlo di una nuova escalation.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chiapas: liberati i due compagni delle basi di appoggio zapatiste sequestrati a fine aprile

Liberati in Chiapas i due compagni delle Basi d’Appoggio Zapatiste sequestrati dal governo federale del Messico e da quello statale del Chiapas il 26 aprile 2025.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: dopo l’attacco israeliano, Malta impedisce i soccorsi

L’incredibile vicenda della nave Conscience della Freedom Flotilla colpita da un attacco di droni in acque internazionali nei pressi di Malta mentre tentava di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari è ancora una volta indicativa dell’ipocrisia che regna in Occidente sul genocidio dei palestinesi. Non solo il fatto è stato rapidamente archiviato dai […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma fa affari di guerra in Mozambico dove l’ENI festeggia il centesimo carico di gas

L’Italia rafforza la partnership militare con il Mozambico puntando gli occhi alle imponenti risorse energetiche del Paese africano. di Antonio Mazzeo Dall’8 al 12 aprile 2025 il porto di Maputo ha ospitato la fregata FREMM “Luigi Rizzo” della Marina Militare, unità specializzata nella guerra anti-sottomarini. La fregata italiana proveniva dalle acque antistanti la città di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: nel Guerrero un mare di sangue, un territorio devastato

Questo venerdì è morto Marco Antonio Suástegui Muñoz, storico dirigente del Consiglio degli Ejidos e delle Comunità che si Oppongono alla Diga La Parota (CECOP), dopo che il passato 18 aprile era stato aggredito da un pistolero mentre usciva dalla spiaggia Icacos. di Abel Barrera Hernández Ha perso la vita perché gli hanno sparato in […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Malpensa: bloccati i check-in di Turkish Airlines in solidarietà con il Rojava. Violenze contro i manifestanti

Ieri mattina, 9 gennaio 2025, in risposta ai continui attacchi della Turchia alla Amministrazione Autonoma Democratica del Nord Est della Siria (Rojava, DAANES), molti giovani hanno bloccano il check-in del volo a Milano Malpensa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: attacchi continui (ma respinti) dei turcojihadisti tra Manbij e la diga di Tishreen. L’aggiornamento con Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica

Nella Siria del Nord e dell’Est, dove da una dozzina d’anni è attiva l’esperienza rivoluzionaria dell’Amministrazione autonoma (Rojava), continuano gli attacchi incessanti contro le Forze democratiche siriane. Aerei da guerra turchi e droni dal cielo, oltre ai mercenari turcojihadisti via terra, colpiscono i fronti sud ed est di Manbij, per cercare di avanzare nella regione della […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Contributi

Le guerre del Capitale

Passano i mesi e, nonostante le mobilitazioni di massa in tutto il mondo, con milioni di persone che chiedono a gran voce un immediato cessate il fuoco, su Gaza continuano a piovere bombe.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SDF: gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un atto di aggressione barbara e terroristica

Gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un “atto di aggressione barbarica e terroristica”, lo hanno affermato le SDF in una nota. Questa mattina la Turchia ha continuato ad attaccare la regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rojava: Foza Yûsif invita alla mobilitazione “Dichiariamo la resistenza totale”

Invitando alla mobilitazione contro lo Stato turco occupante, Foza Yûsif, membro del Consiglio di co-presidenza del PYD, ha dichiarato: “Dichiariamo la resistenza totale”.