InfoAut
Immagine di copertina per il post

Argentina, repressione a Famatina

: “Tutto è stato molto organizzato, sia dalla polizia che dai tiratori del governatore Luis Beder Herrera, che da tempo sta provocando e incitando alla violenza, ignorando la volontà della gente e dicendo che a La Rioja le miniere si faranno sì o sì”. Anche ieri era stata organizzata una presentazione cittadina per chiedere il processo politico di Beder Herrera, possibilità ammissibile solo sul terreno della fantascienza, in questa versione riojana del federalismo.

Macri + Insfrán + Beder

Mauricio Macri a Buenos Aires, Gildo Insfrán a Formosa, ora Luis Beder Herrera a La Rioja, rappresentano forze ipoteticamente differenti con una logica uguale: repressione e installazione della paura in coloro che chiedono diritti.

Sabato era stata annunciata a Famatina la visita del governatore kirchnerista Luis Beder Herrera, per assistere ad una cerimonia nella quale sarebbero state nominate delle “autorità” del giustizialismo locale. Come accade nelle cerimonie comunali di molte località della provincia, i cittadini autoconvocati si erano avvicinati per manifestare, come da 7 anni, il loro rifiuto dei progetti minerari. Di fatto Famatina riuscì ad espellere con una sua mobilitazione la Barrick Gold: l’attuale impresa mineraria che cerca la stessa cosa è la Osiko Mining.

Anti-sommossa o anti-gente?

Il governatorato aveva inviato circa 300 effettivi tra poliziotti e membri della Brigata Operativa d’Azione (BAO), gruppo antisommossa la cui unica funzione obiettiva è la repressione dei conflitti sociali. In questo caso polizia e brigate di scontro dovevano difendere circa 100 manifestanti del bederismo (che mescola il menemismo al kirchnerismo provinciali) dalla comunità che semplicemente manifesta contro l’impresa mineraria. “Ma abbiamo fatto la convocazione per essere presenti alla protesta. La verità è che la nostra più che una manifestazione era una riunione per bere del mate” spiega a lavaca Carolina Suffich. L’equazione: 300 per difendere una manciata di un centinaio cittadini.

Ma Beder – non prevedevano la sua astuzia – non è andato a Famatina. Perciò i manifestanti non avevano più motivi per la loro azione, ma ritirandosi sono stati attaccati dalle squadracce bederiste e successivamente dai poliziotti riojani, che come quelli della Metropolitana con i loro fucili usano i gas lacrimogeni come proiettili, e sparano proiettili di gomma a tutto spiano e alla minore distanza possibile.

K vs. K + violenza

Un argomento di partito lo hanno dato i proiettili di gomma sullo stesso rappresentante di Famatina, Ismael Bordagaray, anche lui kirchnerista ma che si è posto accanto alle assemblee di cittadini che rifiutano le miniere. “Da parte del governatore c’è animosità verso tutto ciò che concerne il municipio di Famatina, cercando di creare conflitti per tentare di giustificare una manovra di intervento” sostiene Bordagaray che da un anno ha smesso di ricevere i fondi della provincia come castigo per la sua disobbedienza a Beder, e ha organizzato dei meccanismi di autogestione per adempiere agli obblighi comunali.

Carolina Suffich percepisce una ascesa di violenza che intuisce possa finire male. “Se ci fossero dei morti, avrebbero la giustificazione per entrare nel paese e porre uno qualsiasi come rappresentante”.

Così come Bordagaray, il precedente rappresentante, Lidoro Leiva (anche lui giustizialista) appoggiò la protesta dei propri concittadini, comprendendo che il settore minerario non crea lavoro, contamina e fa ammalare, cosa di cui i riojani hanno un ricordo diretto per l’impresa britannica La Mexicana, a Chilecito. “Il settore minerario porta via l’oro, lascia contaminazione, disoccupazione, malattie e vedove” dice la memoria popolare riojana.

Detenuti

Sabato sono stati colpiti e, inoltre, arrestati Carina Díaz Moreno, Daniel Herrera, Nelson Alfaro, Judith Peralta e Valeria Pozzo. La polizia e l’impresa mineraria facevano attività di spionaggio all’interno di Famatina, denunciata nel 2011 (si sono trovate le liste dei cittadini controllati dove venivano descritte le loro vite e attività, tra di loro Carina).

Carina: “Daniel Herrera è stato gettato a terra, preso a calci, gli hanno rubato la videocamera con cui stava filmando tutto. A me hanno assestato una bastonata sulla nuca, un’altra alla cintola, un proiettile di gomma alla gamba sinistra e un altro alla spalla. A Chilecito ci hanno presi tutti, e la gente è uscita a manifestare affinché ci liberassero”. Sono state 8 ore di arresto arbitrario, alla fine delle quali (con Famatina mobilitata nella piazza San Martín) gli arrestati hanno potuto rincontrarsi con i loro.

È una psicosi dell’epoca che la maggioranza dei media riojani non copra questi fatti (per disposizioni governative, delle stesse compagnie minerarie, o per convinzione ideologica: tutto lontano da una qualsiasi definizione di “giornalismo” come si intende). Il signor Rodolfo Gaitán ha assunto il suo incarico nel PJ e ha detto: “Vogliamo dare una nuova vita alla militanza”.

La lettura di Carolina Suffich: “Abbiamo sempre cercato di destreggiarci pacificamente. Ma il governo e i quotidiani locali, Nueva Rioja ed El Independiente, cercano di spaventare la gente, mettere sotto processo la protesta, farci rimanere come dei piqueteri, come dei fondamentalisti per farci perdere a livello nazionale la credibilità”.

Nel frattempo il progetto multinazionale ed estrattivo delle compagnie minerarie, con l’appoggio politico, continua a non potersi insediare a Famatina. Bisognerà vedere quale sarà il prossimo capitolo di questa storia.

lavaca per comitatocarlosfonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinafamatinamultinazionalirepressione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre la repressione: più di 15mila in piazza per la Palestina

Comunicato sulla piazza nazionale del 5 ottobre a Roma di Giovani Palestinesi d’Italia – GPI e Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La privatizzazione dello stato

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: Israele ha dato l’ok all’invasione di terra. L’Iran replica con circa 200 missili

Alle ore 18.30 (in Italia) circa 200 missili scagliati dai “Guardiani della Rivoluzione”, i Pasdaran, sono partiti dall’Iran alla volta di Israele e delle basi militari nei Territori Occupati Palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

AMLO, Ayotzinapa e la dimensione sconosciuta

A dieci anni dal massacro e “desaparición” degli studenti di Ayotzinapa proponiamo la traduzione di questo articolo del giornalista John Gibler, autore del libro “Una storia orale dell’infamia”

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: il sessennio “si chiude con repressione, sangue e sequestro dei popoli da parte dello stato”

“Il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà d’espressione e ad un ambiente sano”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: i mercati festeggiano mentre avanza la recessione

Il governo ha ottenuto l’approvazione al Senato della Legge “Basi e Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini”, che aveva una media sanzione alla Camera dei Deputati.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messico: due contadini morti e centinaia di feriti per la repressione sui difensori dell’acqua nel Veracruz.

Città del Messico / Almeno due contadini sono stati assassinati e centinaia di persone colpite dai poliziotti del Veracruz durante un’operazione per sgombrare il picchetto indefinito che il Movimento in Difesa dell’Acqua..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Senza acqua né cibo e in “condizioni inumane”, così sono stati i giorni in prigione per aver marciato contro la Legge Basi

Sofía Ottogalli si sente una perseguitata politica. Lei, insieme ad altre 32 persone, è stata detenuta la settimana scorsa mentre protestava al Congresso contro la Legge Basi che è promossa dal Governo di Javier Milei.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Oggi in una conferenza stampa la ministra della Sicurezza ha detto che “il colpo di stato moderno è il tentativo di rendere vano il funzionamento delle istituzioni democratiche”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

A cosa servono le scorte? Un caso esemplare a Torino

Come sempre all’avanguardia, a Torino si è sperimentata negli anni un’ulteriore funzione importante della scorta, quella di volano per il sovradimensionamento, sul piano dell’ordine pubblico, dei fenomeni legati alla conflittualità sociale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fermiamoli ora: mobilitazione nazionale contro il nuovo disegno di legge sicurezza che criminalizza le lotte sociali

Inasprimento delle pene, da 2 a 7 anni,  per le occupazioni abitative ma anche per chi resiste allo sfratto e chi partecipa ai picchetti; pene draconiane da 7 a 20 anni per detenzione e diffusione di materiale che incita a impedire la realizzazione di opere ritenute strategiche; aumento delle pene per i reati di imbrattamento per colpire le pratiche di soggetti ambientalisti. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio sorvegliato speciale in Val Susa, un aggiornamento sulla vicenda ai microfoni di Radio NoTav.

Sorvegliato speciale da luglio scorso Giorgio Rossetto, storico militante di area autonoma e compagno del movimento no tav, vedrà la fine di questo duro provvedimento allo scadere dei tre anni della misura.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’Ungheria è vicina

Mentre la polizia manganella studenti e ambientalisti e trattiene in questura dimostranti e giornalisti durante le manifestazioni, la maggioranza prepara una nuova stretta repressiva prevedendo il carcere fino a 25 anni per il reato di resistenza in manifestazioni contro le grandi opere.