InfoAut
Immagine di copertina per il post

Argentina: Terzo giorno di gas al peperoncino, proiettili di gomma e arresti

Una nuova repressione ha avuto luogo nelle vicinanze del Congresso dopo l’approvazione del progetto di Legge Omnibus.

Nella notte ci sono state altre scorribande della Polizia Federale e sono stati arrestati militanti del FOL e comunicatori popolari.

Dopo l’approvazione del progetto di Legge Omnibus con 144 voti contro 109, le forze di sicurezza hanno represso i manifestanti di fronte al Congresso. È il terzo giorno di repressione con la stessa intensità dei giorni del dibattito parlamentare.

Granate di gas lacrimogeni, gas al peperoncino e bastonate sono stati usati dagli agenti per disperdere i manifestanti, che hanno risposto con il lancio di pietre e bottiglie.

video: https://x.com/ArrepentidosLLA/status/1753569452338102653?s=20

video: https://x.com/tiempoarg/status/1753545415079698583?s=20

Agenti delle forze di Sicurezza hanno caricato i manifestanti e li hanno obbligati a ritirarsi dalle strade adiacenti al Parlamento, per far rispettare il protocollo antipicchetti che proibisce l’interruzione del transito durante le proteste.

I militanti, in grande maggioranza di gruppi di sinistra, organizzazioni sindacali o di movimenti di sinistra, hanno avuto vari scontri con i membri della Gendarmeria, della Polizia Federale Argentina (PFA) e della Polizia di Sicurezza Aeroportuale (PSA) che hanno preso parte all’operazione.

Gli agenti di sicurezza sono avanzati in formazioni compatte contro la folla che si era riunita nelle vicinanze del Congresso e l’hanno obbligata a ritirarsi verso la Piazza, con l’appoggio di carri idranti e moto che effettuavano manovre per circondare i manifestanti.

Gli uomini in uniforme hanno gettato gas al peperoncino su un gruppo di pensionati che protestavano contro il progetto di legge, mentre si udivano detonazioni in mezzo all’avanzata delle forze di sicurezza.

Nel frattempo, i manifestanti si erano riuniti nella Piazza e hanno cominciato ad intonare parole d’ordine come “La patria non si vende / La patria non si vende”.

Alla protesta sono accorsi migliaia di autoconvocati e militanti che si sono riuniti nella piazza di fronte al Parlamento, senza bloccare il viale Entre Ríos, dove centinaia di agenti della PFA si erano appostati per evitare che la strada fosse bloccata, ai quali dopo si sono aggiunti agenti in moto e un carro idrante, come era successo nelle precedenti due giornate, che ieri è terminata con dei lavoratori della stampa feriti da proiettili di gomma.

video: https://x.com/tiempoarg/status/1753561889437577532?s=20

Verso le 19.00 si sono registrati i primi incidenti in viale Rivadavia, l’unica arteria che è cominciata ad essere ostruita dai manifestanti, sui quali sono in diverse occasioni avanzate le forze di sicurezza, per far rispettare il protocollo antipicchetti disposto dal Ministero della Sicurezza.

Tra loro, un gruppo di persone con una bandiera dei Pensionati Insorti che sono stati allontanati dalla strada da agenti della PSA, che portavano scudi e gettavano sui presenti gas al peperoncino.

“Qui ci sono persone anziane, ci sono giovani. Stanno lottando. Stiamo sul marciapiede, nel Callao e nel Rivadavia. Questa è una mobilitazione pacifica e siamo in democrazia. Non è necessario”, ha dichiarato la deputata dell’Unione per la Patria (UxP) Julia Strada alla stampa presente alla manifestazione.

I gruppi e i sindacati che protestavano sono la Centrale dei Lavoratori dell’Argentina Autonoma (CTA-A), il Sindacato Unico dei Lavoratori del Pneumatico Argentino (Sutna), il Partito dei Lavoratori Socialisti (PTS), Polo Obrero, Partido Obrero, Libres del Sur, Movimento Socialista dei Lavoratori (MST), Sinistra Socialista.

Anche Assemblee della Zona Ovest, Assemblea degli Abitanti Autoconvocati di Merlo, ATE Capitale, Somos Barrios de Pie, Movimento Evita, Movimento Teresa Rodríguez, Resistenza Socialista, Fronte delle Organizzazioni in Lotta (FOL), tra gli altri.

“È molto nociva questa legge, la patria è in gioco. Crediamo che questa legge sia fatta su misura delle grandi compagnie. Lede l’ambiente e viene per i diritti dei lavoratori. Viene a demolire e smantellare lo stato”, ha detto da Piazza Congresso il segretario generale della CTA Capitale, Pablo Spataro, in un video diffuso dalla stessa centrale operaia.

Pochi minuti prima delle 18.00, da un camion improvvisato come palco situato di fronte al Congresso, diversi artisti cominciavano a dare una serie di spettacoli organizzati dal collettivo Uniti per la Cultura, con il sostegno di diverse organizzazioni di sinistra.

Tra gli artisti che hanno partecipato a questa “specie di festival culturale”, che fa parte di un “piano di lotta a difesa della cultura e contro le legge omnibus e il DNU”, si trovano Las manos de Filippi, Peteco Carabajal, Arbolito, Juli Laso, Barbarita Palacios, Alto Guiso, Alta Gama, Invisibles e Javi Casalla.

All’inizio del festival ha avuto luogo l’Intersindacale di Radio Nacional, formata dai sindacati di tutto il paese rappresentati nell’emittente”.

La delegata di Radio Nacional e la dirigente del Sindacato della Stampa di Buenos Aires (Sipreba), Micaela Polak, hanno affermato “facciamo parte di questo spazio di cultura perché Radio Nacional è la cultura di questo paese, è quella che la diffonde, produce in ogni angolo del paese creando identità nazionale che ci unisce ed identifica”.

“Questo è quello che fanno i media pubblici, quello che fa la TV Pubblica, Télam, e questo è quello che veniamo a chiedere di difendere a questi legislatori che sanno bene come funzionano i media pubblici, perché gran parte di loro sono rappresentanti di paesi molto piccoli del nostro paese e sanno che non hanno voce in altri posti che non sia nei media pubblici”, ha aggiunto, per poi dare il posto a Cecilia Bari dell’Associazione dei Lavoratori di Radio Nacional (Atrana) e a Fernando Piana del’ATE.

Nel frattempo, il deputato di Avanza Libertad (AL), José Luis Espert, quando usciva dalla Camera circondato da poliziotti che lo proteggevano, è stato insultato da un pugno di manifestanti, mentre il legislatore alza il suo braccio destro con il pugno chiuso.

Da un’altra parte, degli autoconvocati hanno effettuato una “strombazzata contro la Legge Omnibus” dai Viale Mayo e Perú in una carovana di “auto, camion, moto, biciclette o qualsiasi tipo di mezzo con ruote per occupare tutte le strade”.

“Non vogliamo irritare la ministra Patricia Bullrich, per questo, siamo creativi. Convochiamo una strombazzata per manifestare dentro il regolamento contro la legge omnibus”, è stato specificato in una convocazione che è cominciata a circolare nelle reti sociali.

Foto: Diego Diaz

2 febbraio 2024

Resumen Latinoamericano

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinaMileineoliberismorepressione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roghi e lotta per la vita in Macedonia: avete acceso le fiamme, ora preparatevi al fuoco

Il 16 marzo, 59 giovani sono morti tra le fiamme a Kocani, in Macedonia, in un club notturno. Avevano tra i 14 e i 25 anni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Ancora negazionismo, ad un giorno dall’anniversario del colpo di stato il Governo ha demolito un monumento allo scrittore Osvaldo Bayer

Invece di occuparsi dello stato delle strade di fronte all’abbandono delle opere pubbliche, la Viabilità Nazionale è stata utilizzata come strumento di provocazione nell’ambito di un nuovo anniversario dell’ultimo colpo di stato. Questo martedì, soltanto un giorno dopo un nuovo anniversario del sanguinoso colpo di stato perpetrato il 24 marzo 1976, il governo di Javier […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ultimo capitolo del genocidio

Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni. Un articolo del giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente del New York Times da Gaza. di Chris Hedges da InfoPal (Chrishedges.substack.com.) Questo è l’ultimo capitolo del Genocidio. È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: l’arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan

In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie – all’interno di una vasta operazione contro centinaia di persone –  hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi umanitaria a Gaza: una situazione terribile di fame e aiuti bloccati

La Striscia di Gaza, che ospita quasi due milioni di persone, sta affrontando una crisi umanitaria di portata senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un superclassico della repressione di Milei con proiettili, feriti e caccia a pensionati e tifosi

Cronaca di un pomeriggio di violenza istituzionale come non si vedeva da molto tempo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’anomalia della guerra in Messico

Il 5 marzo il collettivo “Guerreros Buscadores de Jalisco” scopre qualcosa che innalza il livello della crudeltà del potere in Messico: un campo di sterminio del Cartel Jalisco Nueva Generación, uno dei cartelli più feroci del Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tregua finita, Israele attacca Gaza. Centinaia di palestinesi uccisi

Non conosce soste la massiccia offensiva aerea lanciata da Israele nella notte  a sorpresa contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sul campo di concentramento e sterminio in Jalisco. Il Ranch Izaguirre a Teuchitlán

Il ritrovamento del campo di sterminio nel ranch Izaguirre a Teuchitlán, Jalisco, lo scorso 5 marzo 2025, è un esempio della crudeltà e dell’atrocità normalizzata, istituzionalizzata e coperta in Messico.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Repressa brutalmente manifestazione dei pensionati contro la povertà

I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: “Lo Stato Nazionale decide di non finanziare la lotta agli incendi”

Il fuoco devasta territori e vita nel Chubut, Río Negro e Neuquén. Di fronte alla scarsa azione del governo nazionale, abitanti locali, produttori e popoli originari indicano le cause: siccità prolungate e cambiamento climatico, monocolture di pini e mancanza di prevenzione. Un morto, centinaia di case distrutte e 23.000 ettari sono alcune delle conseguenze. Nel […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Diamo voce al dissenso

Ai più non è chiaro che oggi stiamo assistendo, sia in Italia sia in Europa, a una criminalizzazione del dissenso politico Riprendiamo l’articolo di osservatoriorepressione di Marco Sommariva*: La curatrice del libro Carcere ai ribell3, Nicoletta Salvi Ouazzene, è un’attivista del Comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”, nato nel 2016. Il Comitato nasce per iniziativa […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tramonto liberale sulla voragine

Qualcosa tramonta, chissà se sarà l’ora di un risveglio?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non è stato un boom ma si sente il crack: l’energia ai tempi di Milei

La rinuncia di Eduardo Rodríguez Chirillo a capo del Ministero per l’Energia [nell’ottobre scorso] ha lasciato innescato un detonatore fatto di massicci aumenti delle tariffe, profitti straordinari per una manciata di imprese e incertezza sulla fornitura di elettricità durante l’estate. di Felipe Gutiérrez Ríos (OPSur-Revista Crisis), da ECOR Network In questo articolo gli alti e […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: il Mendoza avanza contro contadini e indigeni, tra la vendita di terre demaniali e progetti minerari

Ancora risuonano nei paraggi di Los Molles e di El Sosneado, i fatti degli inizi del 2023, quando nel sud provinciale giunsero dei fuoristrada con foto del Generale Roca e proclami negazionisti.