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Bilbao. In centinaia ricordano Iñigo Cabacas, ucciso dalla polizia

All’iniziativa di quest’oggi non solo la presenza degli amici, dei tifosi di varie squadre, e dei giocatori della squadra di calcio ma anche i genitori di Iñigo –oltre ai famigliari-  che durante i vari interventi in ricordo del giovane ucciso, hanno sottolineato il completo abbandono delle istituzioni sulla vicenda, criticando duramente l’atteggiamento del capo della polizia autonoma basca Garibondo per aver sempre qualificato la morte di loro figlio come un “incidente”. Le domande sulla morte di Iñigo rimangono ancora senza risposta, sintomo di una responsabilità che continua a non essere presa da parte della polizia basca e dei più alti carichi politici responsabili.

Se un anno è già trascorso dalla morte di Iñigo, la scarsa attitudine nell’investigare le responsabilità di quella morte è un insulto non soltanto nei confronti della famiglia ma a tutta la società basca in generale. Ma ancora una volta, assumere la realtà dei fatti, le responsabilità che si celano dietro la morte di un giovane e fare quindi chiarezza sulla vicenda, significherebbe non solo appurare le responsabilità del poliziotto che quel giorno sparò ferendo mortalmente Iñigo, ma anche il contesto e le ragioni reali della carica a freddo verso un gruppo di tifosi che festeggiavano la vittoria della propria squadra. E questo, probabilmente significherebbe anche ammettere il completo fallimento del ruolo della polizia autonoma basca negli ultimi 30 anni, un ruolo giocato su un piano di punizione sociale, in qualsiasi situazione e in qualsiasi contesto sia possibile attuarlo.

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