InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ecuador: di fronte ad una grande protesta popolare Moreno decreta lo stato d’emergenza

||||

Il presidente ecuadoriano ha annunciato nella rete televisiva nazionale la misura che cerca di bloccare le proteste generate dalle sue riforme economiche.

Questo giovedì il presidente Lenín Moreno ha decretato in Ecuador lo stato d’emergenza, per contenere le proteste che sono scoppiate a seguito delle riforme economiche annunciate alla vigilia.

L’Ecuador si è svegliato con forti manifestazioni e uno sciopero nazionale dei trasporti per opporsi alle riforme economiche, che implicano l’eliminazione dei sussidi al consumo dei combustibili fossili e la liberalizzazione dei prezzi del diesel e della benzina.

“Allo scopo di garantire la sicurezza cittadina ed evitare il caos, ho disposto lo stato d’emergenza su scala nazionale”, ha dichiarato Moreno.

Con questa decisione, il governo può far uscire nelle strade i militari per evitare violenze. Moreno ha ribadito che c’è un’apertura al dialogo, ma che non permetterà il caos, perché i gruppi che creano atti di violenza sono perfettamente identificati giacché vogliono destabilizzare il governo.

Le misure sono definitive. Non ci sono le più minime possibilità di cambiare quelle misure relative a questo sussidio perverso che causava danni al paese. Non è possibile rimanere in questa distorsione che causava un serio deterioramento dell’economia nazionale, ha segnalato il presidente.

Moreno ha detto che è necessario mantenere questa decisione per controllare coloro che vogliono imporre il caos per ottenere qualcosa. “Questo tempo è già finito, dobbiamo abbandonare questo costume che è cercare di imporre criteri con atti vandalici”, ha dichiarato il presidente in una breve dichiarazione una volta che ha concluso il gabinetto con i ministri del regime.

Alle persone che lo criticano di non prendere decisioni, ha detto che questa potrebbe essere una impressione, ma ha spiegato che lui ha il coraggio di prendere decisioni di fronte ai problemi che affronta il paese che ama tanto. “Una cosa è essere prudenti e un’altra avere coraggio, e a me ne avanza per prendere delle decisioni riguardo a questo paese”, ha detto Moreno.

marcha y bloqueo de vias en imbabura imagen 1 2019103021300 682x512

Il decreto di Stato d’Emergenza ha 8 punti chiave

Il Governo ha reso pubblico il contenuto del Decreto Esecutivo 884, mediante il quale si dichiara lo Stato d’Emergenza in tutto il paese per i prossimi 60 giorni. La decisione è stata adottata come risposta allo sciopero di cui sono stati oggi protagonisti i settori del trasporto di fronte all’eliminazione dei sussidi alla benzina e al diesel.

Il documento firmato dal presidente Lenín Moreno ha otto punti chiave.

Principalmente, la sospensione della libertà di riunione e di associazione, la limitazione della libertà di transito e disporre i necessari sequestri per evitare violenze e controllare l’ordine pubblico.

I punti importanti:

  1. Decretare lo Stato d’Emergenza in tutto il paese.
  2. Disporre la mobilitazione nazionale di organismi pubblici, Polizia Nazionale e Forze Armate per controllare l’ordine pubblico.
  3. Sospendere il diritto alla libertà di associazione e riunione, osservando principi di proporzionalità. Consiste nel limitare la formazione di riunioni in spazi pubblici durante le 24 ore del giorno.
  4. Limitare il diritto alla libertà di transito. Sono esclusi il trasporto statale e dei seguenti settori: sanità, rischi, emergenze, sicurezza e trasporto di polizia e militare.
  5. Disporre il ritiro o il sequestro a quelli secondo il diritto in caso di estrema necessità e secondo la Legge.
  6. Stabilire tutto il paese come zona di sicurezza.
  7. Il Ministero delle Finanze potrà destinare tutti i fondi necessari per sostenere l’Emergenza, meno quelli destinati alla sanità e all’educazione.
  8. Lo Stato d’Emergenza sarà in vigore per 60 giorni.

Gli ecuadoriani chiedono di abrogare quello che considerano un “brutto pacchetto economico”, che colpirà solo i più vulnerabili. Nonostante ciò, il ministro delle Finanze, Richard Martínez, ha scartato che si tornerà indietro su questa sua decisione “perché è la cosa giusta”, ed evita di continuare a favorire “le mafie che si portano via il denaro in Colombia e Perù”.

5 ottobre 2019

Resumen Latinoamericano

Traduzione di Comitato Carlos Fonseca

ZGOU7KMAVZH4BNGTBXNLTFYWIQ 620x400

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ecuadorlatinoamericaprotestesciopero generale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Serve un forte movimento pacifista e operaio che si opponga all’Europa del riarmo”, parte della CGIL dice No alla piazza di Michele Serra

Una piazza del riarmo o della pace? E’ frutto di questa ambiguità che molte realtà, partiti e singoli hanno deciso di non aderire alla manifestazione lanciata dallo scrittore tramite Repubblica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla guerra: una coalizione per disarmare il militarismo

Traduciamo un appello partito da diversi collettivi e realtà in Francia, pubblicato sui canali di Soulèvements de la Terre , che ci sembra fondamentale diffondere a nostra volta, per sottolineare l’urgenza di unirsi in un fronte transnazionale contro la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Europa chiama alla guerra

Rearm Eu prevede 800 miliardi per il riarmo europeo, il piano di Ursula Von Der Leyen viene discusso oggi in Consiglio Europeo. Emmanuel Macron lancia dichiarazioni inquietanti sulla sua offerta di ombrello nucleare made in France.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: La guerra contro i popoli continua

Nel quadro delle Giornate Globali Giustizia per Samir Flores Soberanes!, a sei anni dal suo assassinio, il Congresso Nazionale Indigeno e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno reso pubblica una dichiarazione a sostegno dell’Unione delle Comunità Indigene della Zona Nord dell’Istmo (Ucizoni), condannando l’imboscata avvenuta nella zona di confine tra Santo Domingo Petapa e San Juan Mazatlán, Oaxaca, nella quale furono uccisi tre dei loro difensori del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: sciopero generale a due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, manifestazione oceanica ad Atene

Grecia paralizzata per uno sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati con oltre 200 manifestazioni – una delle mobilitazioni più imponenti degli ultimi decenni – per chiedere verità e giustizia in occasione dell’anniversario di due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, in cui persero la vita 57 persone, tra cui molti studenti: 85 i feriti gravi, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornate di lotta globali per Samir Flores

Il 20 Febbraio decorrevano 6 anni dall’assassinio di Samir Flores Soberanes.Compagno instancabile nelle lotte territoriali ed ambientali contro la devastazione ambientale del Proyecto Integral Morelos. da Nodo SolidalePer approfondire clicca qui Il 20 siamo stati sotto l’ambasciata messicana a Roma con il busto di Samir, mentre altri busti bloccavano la strada per cholula, venivano esposti a Parigi, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: appello storico di Ocalan. “Tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”

cL’atteso appello del leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, è stato diffuso oggi pomeriggio, giovedì 27 febbraio 2025, ma senza l’atteso video-messaggio, evidentemente bloccato da Ankara. A parlare quindi deputate-i del partito della sinistra curda e turca Dem che si sono recati recata sull’isola-carcere di Imrali, dove Ocalan è detenuto da 26 anni. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rottura e interdipendenza: la partita tecnologica tra Usa e Cina

La competizione strategica tra Cina e Stati Uniti è più complessa e meno lineare di come viene solitamente rappresentata dai media generalisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’enigma del riarmo europeo

Mentre scocca il terzo anno di guerra, finalmente si parla di negoziati di pace.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale: l’opposizione al governo Meloni si fa nelle piazze

Qualcosa oggi è successa. Lo sciopero lanciato da CGIL e UIL ha parzialmente travalicato gli apparati sindacali ed ha aperto uno spazio di partecipazione, ancora politicamente frammentata, nella contrapposizione al governo Meloni. A fronte dell’eterno Aventino delle opposizioni istituzionali parti di società hanno occupato le piazze e questa è una buona notizia. Ci saranno sviluppi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

MILANO: NOTTE DI RIVOLTA AL CORVETTO DOPO LA MORTE DEL 19ENNE RAMY ELGAML

Riprendiamo questo articolo con relativi contributi audio da Radio Onda d’urto: Milano. Accertamenti in corso sul possibile impatto tra l’auto dei carabinieri e lo scooter con a bordo i due giovani che, nella notte tra sabato e domenica, si è schiantato contro un muretto in via Quaranta, zona viale Ripamonti, dopo un inseguimento durato diversi […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Precari/e e studenti/e verso lo sciopero generale del 29 novembre

Mercoledì 19 una folta assemblea al Campus Einaudi ha iniziato ad articolare la partecipazione organizzata di precari e precarie della ricerca, insieme a studenti e studentesse dell’Intifada Studentesca e personale universitario, alla piazza dello sciopero generale chiamato da sindacati di base e confederali per il 29 Novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il movimento studentesco popolare estromette il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina

Il 5 agosto 2024, dopo settimane di rivolte politiche, violenze della polizia e repressione degli studenti attivisti, il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina del partito Awami League, si è dimesso dopo 15 anni di governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kenya: le proteste della generazione Z contro il presidente Ruto si allargano alle classi popolari

Nuove manifestazioni ieri in Kenya, organizzate dalle associazioni per i diritti civili e dai giovani della Generazione Z. Lo slogan delle piazze è: “Ruto se ne deve andare”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kenya: il presidente Ruto annuncia il ritiro della riforma ma la protesta continua.

In Kenya da più di una settimana proseguono le proteste contro la nuova legge finanziaria, chiamata Finance Bill 2024, che prevede tra le altre cose un’imposta sul valore aggiunto del pane.