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F35, il governo tira dritto: una finanziaria per le guerre future

L’Aula del Senato ha approvato oggi la mozione della maggioranza sugli F35 con 202 sì, 55 no e 15 astenuti.

Sugli F35 l’Italia ha il dovere di proseguire con coerenza. Nessun passo indietro, siamo vincolati a trattati e organismi internazionali, “che impongono determinate scelte”. Così il ministro della Difesa Mario Mauro, parlando al Senato durante la discussione sulle mozioni relative al programma di acquisizione degli aerei militari. Mauro boccia quella presentata dal Movimento 5 Stelle, quella di Sel a prima firma De Petris e quella presentata dal senatore Pd Felice Casson, che raggruppa il gruppo dei “pacifisti democratici”.

Nel suo lungo intervento, il ministro della Difesa ha usato parole nette: “Non ci sono alternative credibili all’F35 – ha detto – che soddisfa sia le esigenze dell’Aeronautica sia della Marina”. Una eminente questione etica prima ancora che politica viene ridotta al solo portato economico. “Ove perdessimo la posizione acquisita” nella fase di realizzazione dell’aereo “altri paesi potrebbero rimpiazzarci nelle commesse produttive”.

Per Mauro “non esistono velivoli cattivi o buoni, ma strumenti militari adeguati o inadeguati” e “l’Italia – continua il ministro (già Membro del gruppo cattolico Comunione e Liberazione e responsabile nazionale per la scuola e l’università di Forza Italia) – deve dare risposta all’esigenza di ammodernamento periodico degli strumenti militari o l’Italia si sarebbe preclusa la possibilità di onorare gli impegni assunti in sede internazionale”: le guerre contro paesi terzi in palese violazione dell’art. 11 della Costituzione che ne vieterebbe la partecipazione.
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