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Francia: dai Gilet Gialli alla legge di sicurezza globale.

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Ieri a Parigi e in altre numerose città francesi si sono svolte importanti manifestazioni contro la legge cosiddetta di “sicurezza globale”. A due anni dalle origini del movimento dei Gilet Gialli, questo sabato da Toulouse a Lille, da Marsiglia a Bordeaux, migliaia di persone sono scese in strada durante violando le imposizioni del lockdown e esprimendo il proprio dissenso nei confronti del governo di Macron.

Per raccontare ciò che è accaduto nella capitale di seguito traduciamo un testo apparso su @acta.zone, media di informazione indipendente francese.

Trocadero: presidio di massa contro la legge di sicurezza globale.

Sulla scia del presidio di martedì scorso ai margini dell’Assemblée Nationale una folla ancora più importante si è riunita questo pomeriggio [ieri, ndr], in piazza Trocadero (sullo spiazzo antistante, quello dei Diritti dell’Uomo, ironia della sorte, essendo stato vietato dalla prefettura). In decine di migliaia di persone si manifesta con determinazione la propria contrarietà alla legge di sicurezza globale. Come martedì scorso si nota la presenza di numerosi Gilet Gialli, militanti ecologisti (tra cui membri di Extinction Rebellion France, con le loro bandiere), liceali, collettivi di quartieri popolari che lottano contro le violenze della polizia (tra gli altri il Collettivo “Urgenza la nostra polizia uccide”), associazioni di avvocati, sindacati di giornalisti.. la presa di parola al megafono rifletteva questa eterogeneità : dalla Ligue des Droits de l’Homme alla CGT, da Edwy Plenel a Fatou Dieng, tutti e tutte hanno messo sotto accusa una legge liberticida e autoritaria che ha come obiettivo quello di silenziare la stampa e criminalizzare le lotte contro le violenze della polizia.

Intorno alle 17 alcune torce sono state lanciate contro la statua del Maresciallo Foch, contribuendo a rendere più dinamica la dimensione abbastanza statica fino a quel momento. Un punto d’attacco si formava poco dopo sull’Avenue d’Eylau, mentre il cielo cominciava a imbrunirsi. I primi scontri si accendono: lancio di oggetti, fuoco ai bidoni della spazzatura, pannelli pubblicitari distrutti..

Molto soprendentemente la polizia non ha lanciato un solo gas lacrimogeno, accontentandosi di osservare senza reagire, poi utilizzando l’idrante posizionato in un angolo sin dall’inizio. Questo non ha scalfito la combattività dei manifestanti che hanno tenuto testa, rispondendo al getto d’acqua con lancio di pavé. Un secondo punto di tensione si formava vicino Avenue Mandel. Verso le 18 i plotoni posizionati all’entrata di ogni via adiacente alla piazza avanzavano simultaneamente, aiutati dalla BAC, per far indietreggiare la folla accanto al Musée de l’Homme, manganellando al loro passaggio molti manifestanti già a terra. In questo momento la dispersione è iniziata progressivamente, le persone cercavano di raggiungere la metro Trocadero che era rimasta accessibile.

Da un punto di vista numerico il presidio di oggi è un chiaro segnale di forza, che riflette l’ostilità generale suscitata dal progetto di legge in via di discussione al parlamento. Dall’altro lato, se gli scontri incontrano sempre consenso diffuso da parte della massa dei manifestanti (dato che molti hanno scelto di rimanere a sostenere gli altri seppur non prendendo parte agli scontri, anche se la tensione saliva notevolmente, applaudendo al lancio di oggetti contro la polizia e alle vetrine spaccate), occorre constatare che il dispositivo poliziesco non è mai stato sfiorato e non ha avuto alcuna difficoltà a disperdere la folla quando ha deciso di farlo.

Continuiamo a mantenere la pressione nel corso dei prossimi giorni, diversificando le iniziative e favorendo l’emersione di una rabbia sempre più diffusa nei confronti dell’autoritarismo di Macron.

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Invitiamo ad ascoltare il podcast per avere un approfondimento nel merito dei contenuti della legge in questione e per avere alcuni spunti di riflessione rispetto al movimento dei Gilet Gialli, da dove è partito e cosa ha lasciato oggi nel terreno francese.


Da Radioblackout.org 

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