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Gaza. “Giornata della Rabbia” scontri con le forze d’occupazione nel 48° anniversario del PFLP

L’11 dicembre, rispondendo all’appello del Fronte di battersi contro l’occupante nel giorno dell’anniversario della nascita del partito, centinaia di membri e sostenitori del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina si sono scontrati con le forze d’occupazione sioniste nelle aree di confine da nord al sud della Striscia di Gaza, rendendo questo un anniversario di Intifada e rivolta.

Il militante Sami Shawki Ahmad Madi è stato ucciso a sangue freddo mentre protestava nei pressi del confine e decine sono stati i feriti da colpi da proiettili e gas lacrimogeni mentre marciavano con bandiere palestinesi e striscioni del PFLP. Anche Madi è stato ucciso mentre altri si battevano nelle strade scontrandosi per ore con le forze militari occupanti nei pressi di Bureij. Hani Khalil ha ricordato come la morte di Madi, ucciso proprio mentre si scontrava con le forze occupanti, abbia rappresentato una grande perdita per il Fronte.

Durante la stessa giornata, nel nord di Gaza, in molti si sono mobilitati nei pressi del check-point di Beit Hanoun dove era presente anche Jamil Mizher, membro dell’Ufficio Politico del PFLP e leader dell’ufficio di Gaza. Qui i manifestanti si sono scontrati con le forze occupanti che hanno attaccato la marcia con proiettili e gas lacrimogeni. Mizher ha parlato alla stampa e ai manifestanti affermando che il Fronte, celebrando il suo anniversario con una giornata della rabbia, ha confermato ancora una volta la sua determinazione e fedeltà ai principi della lotta nazionale, alla resistenza e all’intensificazione dell’Intifada. Il compagno Hussein Mansour ha invece sottolineato come il popolo palestinese non riconosca le così dette “frontiere” create nella terra di Palestina dalle forze occupanti, e come i palestinesi di Gaza continueranno a partecipare attivamente all’Intifada.

Nella provincia di Gaza City, vicino alla zona di confine “Nahal Oz”, ci sono stati scontri con i militari che hanno risposto con gas lacrimogeni colpendo numerosi manifestanti, compreso il leader Samir Baker. Durante la giornata, Baker ha affermato che queste marce sono dirette a dare un messaggio preciso, cioè che la volontà del popolo palestinese non verrà arrestata dalla violenza e dagli assassini perpetuati delle forze occupanti, ma che invece continuerà con determinazione la strada della resistenza e dell’Intifada. “La Striscia di Gaza è parte integrante della nostra terra occupata” ha affermato Baker.

Anche a Khan Younis hanno marciato nella zona di confine dove sono stati attaccati dalle forze occupanti con proiettili, bombe sonore e gas lacrimogeni. Hani Thawabteh ha affermato che il Fronte continuerà a lottare fino al raggiungimento dell’autodeterminazione, del ritorno e della liberazione. “Il PFLP ha deciso di partecipare agli scontri dal nord al sud della Striscia per battersi contro le forze occupanti, sostenere l’insurrezione di Gerusalemme e inviare un messaggio alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite, alla luce del perpetuare dell’occupazione sionista nel silenzio internazionale e nell’assenza di protezione per il nostro popolo che difende la sua terra e i suoi luoghi sacri”, ha affermato Thawabteh.

Ha poi parlato della partecipazione delle donne nella giornata dell’anniversario e in tutta l’Intifada, ricordando che le donne palestinesi rappresentano una componente essenziale della lotta contro le forze occupanti.

Nel corso della giornata i cecchini hanno iniziato a colpire i manifestanti, ferendone gravemente cinque che sono stati poi portati all’ospedale. Numerosi hanno marciato anche a Rafah, nella zona di “Kerem Salem”, confermando ancora una volta il proseguimento dell’Intifada.

Dopo le manifestazioni una delegazione della leadership del PFLP, guidata dal compagno Jamil Mizher, ha visitato i feriti in ospedale augurandogli una pronta guarigione.

da pflp.ps

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