Solidarietà internazionale per Georges Ibrahim Abdallah, prigioniero politico
Il 27 febbraio si sono svolte in diversi paesi del mondo manifestazioni di protesta per chiedere la liberazione di George Ibrahim Abdallah, in carcere in Francia dal 1984, quando la polizia francese lo arrestò a Lione con l’accusa di concorso negli omicidi avvenuti a Parigi tra il gennaio e l’aprile del 1982 del diplomatico israeliano Ya’acov Bar Simantov e del colonnello USA Charles Robert Ray, segnando l’inizio di una lunga detenzione la cui legittimità è ancora oggi assolutamente controversa.
Militante comunista in varie formazioni politiche della sinistra libanese, Georges Ibrahim Abdallah, con lo scoppio della guerra civile e la successiva invasione israeliana del Sud del Libano, si impegna attivamente nelle operazioni di resistenza prima col Fronte Popolare per la Liberazione della Palesina, poi, dal 1979, con le neonate Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi (FARL), formazione rivoluzionaria antisionista ed antimperialista, che nel 1982 rivendicherà gli omicidi dei due diplomatici di cui sopra.
Ad una condanna per possesso di documenti falsi, pena che in Francia prevede 18 mesi di reclusione, va ad aggiungersi nel luglio del 1986 l’accusa di detenzione di materiale esplosivo e di armi, per un totale di 4 anni.
Il 28 febbraio 1987 Abdallah viene nuovamente chiamato in tribunale a seguito del ritrovamento di armi in un appartamento secondo la corte a lui riconducibile e, sempre secondo la corte, di una pistola in particolare legata al commando implicato negli assassinii di Ray e Bar-Simantov. Da qui la condanna per terrorismo.
Dal 1999 Georges Abdallah è nella posizione giuridica di poter ottenere la libertà condizionale che gli permetterebbe di rientrare finalmente in Libano. Da allora i suoi legali hanno più volte richiesto alla corte che la libertà condizionale gli venisse concessa, senza ottenere successo, complici le forti pressioni del governo americano contro il suo rilascio.
Lo scorso 10 gennaio tuttavia, dopo anni di battaglie legali e politiche, la Corte d’Appello di Parigi si pronuncia definitivamente in favore della liberazione di Georges Abdallah che, secondo la legge francese, sarebbe dovuto essere rimpatriato entro e non oltre il 14 gennaio.
Immediata la reazione del Dipartimento di Stato USA attraverso il portavoce Victoria Nuland: « Riteniamo che [Abdallah] non debba essere rilasciato, e stiamo continuando i nostri colloqui a riguardo con il governo francese. (…) Nutriamo serie preoccupazioni che possa ritornare sul campo di battaglia».
Tanto è bastato perchè nella mattina di lunedì 14 gennaio , il Ministro dell’Interno francese Manuel Valls (unico soggetto giuridico in grado di opporsi al rilascio di Abdallah) si sia rifiutato di firmare il suo ordine di espulsione. Da allora un susseguirsi di reinvii fino ad arrivare ad oggi, con l’ennesima udienza fissata per il 21 marzo prossimo.
Come riportato sopra, nella giornata del 27 febbraio in tantissime città si sono quindi svolte manifestazione a sostegno della liberazione di Georges Ibrahim Abdallah a seguito dell’appello lanciato da Soccorso Rosso Internazionale: Parigi, Belfort, Marsiglia, Avignone, Bordeaux, Montpellier, Perpignan, Tolosa, Limoges, Bayonne, Lens, Pau, Allemagne, Milano, Atene, Svezia, Svizzera, Irlanda, tunisia, Giordania e Libano.
fonti: www.secoursrouge.org, sabraechatila.wordpress.com
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