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Grecia: dopo l’accordo, la palla torna alla piazza

Gli umori di tant* militanti di base della sinistra greca sono in questi giorni a terra, calpestati da un accordo che fa carta straccia dell’Oxi espressosi nelle urne solo dieci giorni fa. Stando ai reportage dei media di regime (davvero non si può utilizzare altra espressione dopo le performance delle ultime settimane) la maggioranza della popolazione sarebbe pronta a sopportare i nuovi sacrifici che la nuova versione del memorandum impone, mentre la protesta sarà appannaggio delle solite “frange estremiste”. Difficile dirlo da qui…

Quel che è non è in discussione, è la natura umiliante e spietata di un “accordo” assassino che intende punire e mettere all’angolo la grande prova di dignità che la popolazione ellenica ha messo in campo la scorsa settimana. Oggi, per la prima volta da quando Tsipras è al governo, il sindacato dei dipendenti statali – influenzato non poco dai quadri di Syriza – ha indetto uno sciopero generale, cui fa eco la chiusura delle farmacie. L’attenzione è però ora tutta concentrata su questa sera, quando tornerà a scendere in piazza una rinata opposizione sociale, obbligata a tornare in piazza Syntaggma per opporsi contro un governo che aveva suscitato tante speranze e che si è ora messo nella condizione di eseguire nuovi e più brutali diktat della Trojka contro la classe media e il proletariato greco.

 

Ascolta la corrsipondenza da Atene con George, compagno della sinistra greca

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