Haiti: La polizia disperde con violenza una manifestazione dell’opposizione
A Port-au-Prince, la polizia haitiana ha violentemente disperso una protesta dell’opposizione che mercoledì scorso sfilava per le strade della capitale per chiedere la rinuncia del presidente e denunciare il clima di insicurezza.
Dall’interno di un’automobile che viaggiava a grande velocità, agenti della Polizia Nazionale di Haiti (PNH) hanno sparato rasoterra in direzione dei manifestanti che avanzavano pacificamente su uno dei principali assi della capitale haitiana.
La manifestazione di varie centinaia di persone è stata successivamente dispersa con lanci di gas lacrimogeni sparati dalle forze di sicurezza.
“Siamo sotto una dittatura: immaginate una popolazione che manifesta con le mani in aria per dire che rifiuta la situazione e ora sono venuti i poliziotti a sparare”, denuncia Félicien Joubert, un manifestante.
“Chiediamo a Joe Biden di aiutarci, perché Trump ha sostenuto Jovenel (Moïse, presidente haitiano, n.d.e.). È ora che la gente sappia quello che sta succedendo qui perché noi haitiani non possiamo vivere così, nella miseria, nell’insicurezza e i sequestri”, ha aggiunto l’attivista dell’opposizione.
A pochi chilometri, un uomo è stato assassinato con degli spari nella Piazza di Campo di Marte, dove si trovano il palazzo presidenziale e la direzione dipartimentale della polizia nazionale. Non si è potuto determinare con chiarezza l’origine della sparatoria, ma il fatto ha amplificato l’ira dei manifestanti contro il governo.
Di fronte al forte intervento della polizia, gli abitanti che avevano risposto all’appello alla mobilitazione lanciato dall’opposizione politica, hanno denunciato unanimemente l’insicurezza che colpisce il paese.
“Non possiamo essere d’accordo con il fatto che dalla nostra parte ognuno raccolga il denaro per un possibile riscatto. Nessuno è salvo nel paese. Perché lo stato non può garantire la sicurezza di tutti gli haitiani? Domanda Wilber Saint Fort, un altro manifestante.
Mentre Haiti vede un aumento del crimine e dei sequestri per chiedere riscatti, lunedì l’esecutivo ha nominato un nuovo capo della polizia nazionale haitiana.
Le organizzazioni dei diritti umani denunciano l’impunità di cui godono i capi delle bande armate, pongono il dubbio di una possibile vicinanza di questi delinquenti con i dirigenti politici al potere e all’opposizione.
19 novembre 2020
Resumen Latinoamericano
Traduzione a cura del Comitato Carlos Fonseca
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