InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il boicottaggio, un’arma che fa paura a Israele

Le azioni di boicottaggio si stanno moltiplicando, in Europa ed anche negli Stati Uniti, decine di aziende pubbliche e private hanno iniziato ad interrompere i loro legami con le compagnie israeliane, in particolare quelle che sono nelle colonie. L’arma del boicottaggio è pacifica e non violenta, è una partecipazione internazionale all’applicazione del diritto internazionale, il suo obiettivo è fare pressione sul governo israeliano. Gli israeliani devono comprendere che gli alleati di ieri non possono continuare a sostenere la sua politica aggressiva e colonialistica, una politica che impedisce qualsiasi avanzamento dei negoziati di pace israelo-palestinesi.

L’origine di queste azioni? Un boicottaggio civile praticato da molte persone solidali in diversi Paesi, nel quadro della campagna BDS (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni). Bisogna salutare con favore il loro coraggio e la loro determinazione, poiché per loro non è facile, spesso diventano bersagli di minacce ed azioni legali nei Paesi cosiddetti democratici. In seguito alle diverse azioni di boicottaggio, il governo israeliano ha creato recentemente un’unità di crisi per affrontare l’estendersi di queste azioni. Un alto responsabile israeliano ha perfino dichiarato che il boicottaggio rappresentava la terza Intifada contro gli israeliani.

Secondo uno studio pubblicato di recente dal ministero delle finanze israeliano: il fallimento del processo di pace e le azioni di boicottaggio potranno causare all’economia israeliana delle perdite che potrebbero superare i 5 miliardi di euro e la soppressione di 10.000 posti di lavoro.

Come d’abitudine, il governo israeliano ha definito queste azioni come antisemite, seppure esse siano non-violente e attuate non solo dalle persone solidali con la causa palestinese, ma anche da aziende ed industrie internazionali. Ma questa propaganda ha fallito, perché vi è la presa di coscienza da parte di molti Paesi ed istituzioni nel mondo che lo Stato di Israele è razzista, un regime di apartheid.

Noi palestinesi, contiamo molto su queste azioni che fanno paura a Israele, soprattutto quelle fatte in Europa, poiché essa ha un ruolo da svolgere nell’imporre una pace giusta e durevole nella nostra regione, non sostenendo Israele, ma attraverso delle sanzioni ufficiali contro questo Stato dell’apartheid che ha un accordo privilegiato di associazione economica con l’Europa. Il 30% del mercato estero di questo Stato è con l’Unione europea, con l’apertura dello spazio europeo ai ricercatori, agli sportivi, agli artisti israeliani, senza dimenticare che in alcuni Paesi europei vi sono leggi e regolamenti che puniscono i cittadini per il boicottaggio dei prodotti israeliani.

Invece di fare pressione sui palestinesi e chiedere loro di fare concessioni, l’Europa dovrebbe annullare l’accordo di associazione economica con lo Stato di Israele che ogni giorno vìola il diritto nei territori palestinesi. L’Europa dovrebbe prendere misure, fino a delle sanzioni ufficiali in tutti i campi fino ad obbligare questo Stato ad accettare una pace giusta.

Il boicottaggio internazionale ha dimostrato la sua efficacia come arma contro il regime di apartheid nel Sud Africa, dovrebbe essere generalizzato ed esteso contro Israele. Non dovrebbe colpire solo le compagnie e i prodotti delle colonie illegali ma tutti i prodotti israeliani,
perché questo Stato non applica il diritto internazionale,
l’occupazione secondo il diritto internazionale è illegale,
la costruzione di colonie sui terreni palestinesi è illegale,
il disumano embargo imposto alla popolazione civile di Gaza è illegale,
il muro dell’apartheid è illegale,
la detenzione di oltre 5000 palestinesi in condizioni atroci nelle prigioni israeliane è illegale,
la detenzione amministrativa di molti nostri prigionieri è illegale,
l’esistenza di oltre 200 check-point in Cisgiordania è illegale,
considerare i cittadini arabi del 1948 come cittadini di seconda categoria è illegale,
aggredire i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania è illegale.
Occorre il boicottaggio ufficiale, economico, istituzionale, culturale, sportivo, accademico generalizzato di questo Stato di apartheid per l’instaurazione di una pace nella giustizia.

Ziad Medoukh per Palestina Rossa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

boicottaggioisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia nel suo labirinto

Con questo risultato, si chiude, per il momento, l’egemonia del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Noboa cerca di autorizzare una base militare USA nelle isole Galápagos

Il presidente ecuadoriano cerca di eliminare l’articolo costituzionale che proibisce basi straniere, nonostante il rifiuto sociale e ambientale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni presidenziali in Camerun: proteste, repressione del dissenso e delle opposizioni

Le elezioni presidenziali in Camerun del 12 ottobre hanno portato ad un clima di crescente tensione nel Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: occupata l’Aula Nugnes del Consiglio Comunale, “Rispettate la mozione contro la collaborazione con Israele”

Nel corso del pomeriggio di venerdì 31 ottobre è stata occupata dalla rete Napoli con la Palestina l’aula Nugnes del consiglio comunale di Napoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.