In Perù la repressione della nuova ondata di proteste degli agricoltori fa tre morti
Manifestavano contro la nuova Legge Agraria.
Martedì, dopo l’approvazione della nuova Legge Agraria in Perù, si sono registrati nuovi scontri tra poliziotti e lavoratori agricoli. La repressione ha lasciato un saldo di tre morti e 25 feriti.
L’Associazione delle Corporazioni Produttori Agrari del Perù (AGAP) ha avvertito che la nuova legge agraria ha “serie deficienze tecniche che mettono a rischio di scomparsa 200 mila posti di lavoro formali diretti e indiretti”.
Per mascherare l’attacco ai contadini, il Congresso del Perù ha approvato un beneficio del 30% sul bassissimo salario minimo dei lavoratori agroindustriali, che ha provocato l’acuta crisi lavorativa che affronta questo settore da quasi un mese.
Poco dopo il nullaosta parlamentare alla Legge Agraria, che per entrare in vigore deve essere ancora promulgata dal Governo, i lavoratori agricoli sono tornati nelle strade della provincia di Virú, nel dipartimento settentrionale di La Libertad, per mostrare il proprio scontento per la nuova normativa.
Secondo i media locali, con immagini dei fatti, i lavoratori hanno cercato di bloccare pacificamente la strada Panamericana Nord, ma sono stati repressi dalla polizia. Nonostante ciò, alcune ore dopo sono riusciti nel loro intento all’altezza di Virú. È stato lì che, nel loro tentativo di sgombrare la via, gli agenti di polizia hanno lanciato gas lacrimogeni e hanno sparato con fuoco reale.
Il capo dell’Ufficio Difensore di La Libertad, José Agüero Lovatón, ha informato che la violenta repressione delle proteste si è presa la vita di tre persone e ne ha lasciate altre 25 ferite e un bebé è risultato colpito dai gas lacrimogeni.
Le autorità peruviane hanno confermato la morte durante delle proteste di due persone per un impatto di proiettile della polizia. La presidente del Congreso, Mirtha Vásquez, ha espresso la propria avversione per questa misura della polizia e ha condannato “questi deplorevoli fatti”.
Anche nella prima ondata di proteste agrarie, vari contadini persero la vita per le azioni repressive della polizia. Al riguardo, le organizzazioni per i Diritti Umani denunciarono la “eccessiva violenza esercitata dalla Polizia contro i manifestanti e i giornalisti” durante le mobilitazioni.
31/12/2020
La Haine
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