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Brescia: si leva il malcontento dalla campagna, arriva la protesta dei trattori. Le voci dal “Riscatto Agricolo”

La protesta dei trattori è arrivata anche a Brescia. Presidi in una quindicina di città sotto la sigla “Riscatto agricolo”.

Martedì mattina, 30 gennaio 2024, oltre 150 mezzi agricoli si sono dati appuntamento nel piazzale antistante all’Ortomercato Fiera di Brescia, in via Orzinuovi, a sud della città.

Sono arrivati da diverse zone della Provincia, ma anche da alcuni paesi della Lombardia. Sono principalmente agricoltori, allevatori, ma anche terzisti del settore agroalimentare. E molti sono giovanissimi, la metà dei presenti ha sotto i 30 anni di età. Alcuni invece hanno una storia più lunga, come Valerio, tra i nostri intervistati, che ci racconta di aver partecipato anni fa anche alla cosiddetta “guerra del latte”.

Le priorità per chi protesta, e per il destino del loro comparto, è di determinare il giusto prezzo dei loro prodotti, di calmierare i costi di produzione e di favorire le materie prime del territorio.

L’assenza di tutele sindacali e associative, i limiti burocratici, l’aumento dei prezzi legati all’inflazione e alla speculazione sia della materia prima che dei mezzi di produzione, unite alle nuove regole del mercato e le leggi europee, come denunciano ai nostri microfoni allevatori e agricoltori, hanno negli anni messo in crisi il settore agroalimentare locale.

Gli agricoltori e allevatori in protesta a Brescia sottolineano come le grandi associazioni agricole (Coldiretti e sindacati in primis) hanno deciso di fare affari sul settore invece che rappresentare le istanze dei lavoratori. Sono preoccupati dalla liberalizzazione sfrenata delle merci che ha messo in ginocchio i prodotti locali, favorendo le grandi multinazionali dell’agroindustria.

Il presidio a Brescia organizzato questo martedì dalla sigla Riscatto Agricolo, che non voleva bandiere di associazioni o partiti in piazza, si è poi trasformato nel pomeriggio in un corteo, bloccando con i trattori via Orzinuovi e giungendo poi sotto agli uffici territoriali della Regione Lombardia, il “Pirellino” alla fine di via Dalmazia.

Ma la protesta non si ferma. Allevatori e agricoltori hanno deciso di proseguire la mobilitazione anche questa notte, dormendo e facendo “riposare” i trattori presso il campo di rugby di via Maggia a Brescia.

Con tutta probabilità domani sarà un altro giorno di protesta.

Una trasmissione con le voci di allevatori e agricoltori in piazza a Brescia: chi sono, cosa vogliono e cosa pensano delle politiche europee ammantate di sostenibilità ambientale? Ascolta o scarica.

In Francia nel frattempo continuano le mobilitazioni degli agricoltori che esprimono la crescente frustrazione a causa delle condizioni lavorative, lamentano l’aumento dei prezzi e la soffocante burocrazia generata dalle normative comunitarie.

Ampio l’appoggio alle proteste da parte dell’opinione pubblica: anche per questo il governo ha proposto nuove misure per far fronte alla crisi. In realtà si tratta però di palliativi che non cambieranno un sistema basato sullo strapotere delle multinazionali dell’agro businnes e della grande distribuzione. La Francia ha un territorio sostanzialmente più vasto rispetto all’Italia, il che ha fatto in modo che si sviluppassero di più le coltivazioni su vasta scala, gestite da grosse società, a scapito dei piccoli produttori.

Il punto sulle proteste d’oltralpe con Cesare Piccolo, giornalista e nostro collaboratore da Parigi. Ascolta o Scarica.

da Radio Onda d’Urto

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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