Iniziato il bombardamento di Afrin
È iniziato pochi minuti fa il bombardamento della città di Afrin.
Già da ieri sera fonti locali parlavano di scontri intensi sia sul fronte di Bilbile che di Sharawa. L’esercito turco ha subito gravi perdite ma è riuscito a conquistare la cittadina strategica di Jandaris e ha quindi iniziato bombardamenti aerei e di artiglieria su Afrin. Il distretto del nord della Siria rappresentava uno delle ultime oasi di pace nella guerra civile siriana e stava portando avanti un percorso di auto-determinazione attraverso le strutture di auto-governo del confederalismo democratico fino a quando Erdogan ha deciso di invadere il territorio siriano per operare una pulizia etnica contro le popolazioni curde della zona. I bombardamenti sono iniziati nel tardo pomeriggio di oggi e hanno già fatto almeno quattro morti e tredici feriti tra i civili. Tra le vittime diversi bambini. Proprio a causa dell’attacco partito dal nord, nella città si trovano ancora decine di migliaia di persone, molte hanno già chiarito che non lasceranno le proprie case e parteciperanno alla resistenza popolare per difendersi contro l’arrivo degli islamisti. “Condanniamo fermamente gli attacchi dello stato turco invasore e delle bande sue alleate che cercano un massacro” scrive il Consiglio democratico siriano in una nota rilasciata pochi minuti fa “Facciamo appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni per i diritti umani perché riempiano il proprio ruolo e rompano il loro silenzio circa gli attuali attacchi e massacri”. In città si trova anche un italiano, Jacopo, che sta raccontando su diversi media indipendenti cosa sta succedendo ad Afrin, mentre diversi nostri connazionali si sono uniti alle unità di difesa popolare per combattere a fianco della rivoluzione confederale. Ma la Turchia non vuole fermarsi ad Afrin. Il ministro degli esteri turco Cavusoglu ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con gli USA perché ingiungano alle SDF, le forze democratiche siriane a trazione curda, di ritirarsi da Manbij, pochi kilometri ad Est di Afrin.
Nonostante siano proprio i curdi ad aver determinato la sconfitta dell’ISIS in territorio siriano la comunità internazionale sembra completamente indifferente al destino dei civili e alla giusta pretesa di auto-determinazione da parte delle popolazioni della Siria del nord.
(video dalla pagina FB delle YPG)
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