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Istanbul, scontri al corteo del 1 Maggio

Ad Istanbul migliaia di persone sono scese in piazza in una città blindata dalle forze dell’ordine: dopo il 1 maggio del 1977 (durante il quale ci furono scontri pesantissimi che causarono la morte di 34 lavoratori, aprendo poi la strada alla svolta autoritaria nel paese per mano dell’estrema destra), le celebrazioni per questa data sono state riammesse solo nel 2009 ma la capitale è sempre stata comunque oggetto di una soffocante militarizzazione.

Non ha fatto eccezione la manifestazione di quest’anno, in cui le autorità hanno deciso di vietare l’accesso alla centrale piazza Taksim (luogo simbolo per le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici della Turchia) per generici ‘motivi di sicurezza’, scatendando la rabbia di migliaia di persone che hanno scelto di attraversare comunque in corteo le vie di Istanbul e di violare i divieti imposti dal ministro dell’interno.

L’intero quartiere comprendente piazza Taksim è stato blindato da camionette della polizia ed idranti, migliaia gli agenti schierati, mentre il servizio di trasporto pubblico che transita nella zona è stato sospeso; il corteo si è radunato non lontano dalla piazza, respingendo l”offerta” delle autorità di concedere l’accesso solo ad un piccolo gruppo di sindacalisti per commemorare i morti del ’77 ma chiedendo invece a gran voce libero ingresso per tutti a Taksim.

Quando i manifestanti hanno provato a forzare i cordoni posti a difesa della piazza la polizia ha risposto con manganelli, lacrimogeni ed idranti, dando inizio a duri scontri che si sono protratti per tutta la mattinata.

Una ventina di persone sono state fermate durante gli scontri, molti i feriti dalla violenza della polizia.

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