InfoAut
Immagine di copertina per il post

La geografia della paura e la geografia del coraggio

Fino al 14 gennaio di filo spinato non ce n’era bisogno. Un’efficace geografia della paura, disegnata sui percorsi della cautela, si tracciava in linee e curve approssimandosi al palazzo del Ministero degli Interni e di altre istituzioni del vecchio regime. Linee invisibili agli stranieri meno accorti, linee eternamente presenti nelle abitudini per la sopravvivenza di diverse generazioni di tunisini: a quel punto li bisognava abbassare la voce, qualche passo avanti e bisognava abbassare anche lo sguardo, e poi arrivati fin troppo vicini era meglio cambiare il lato della strada, oppure, meglio ancora, inforcare quella via laterale.

Dal 14 gennaio ad oggi quelle linee della geografia urbana della paura a Tunisi non sono più invisibili, ma sono affiorate in superficie facendosi di acciaio spinato. Mentre la paura transitava dalla piazza in movimento al regime in crisi, la sua geografia urbana é diventata pubblica e ora la si puo’ osservare metro per metro seguendo le matasse di filo spinato sparse per l’Aveneu Bourguiba e aggrovigliate intorno fin la giu, intorno all’ambasciata francese.

Sui lati del lungo e ampio viale, camminando dalla fontana in direzione della medina, si possono iniziare a contare le scritte tracciate con le bombolette, le prime sono tutte contro l’RCD, “RCD DEGAGE”, poi qualche insulto a Ben Ali, ancora qualche metro avanti e i graffiti diventano numerosi, ti invitano a seguirli prendendo strade laterali, a girare agli incroci. A questo punto conviene lasciare abbandonare la geografia urbana della paura (che non si sa più di chi sia, almeno per ora), seguendo altri itinerari, di lotta e di coraggio: “viva facebook”, “finalmente liberi”, “viva la rivoluzione”, “verso la Palestina”, “RCD degage”, … E a questo punto si rischia la deriva tra i segni del coraggio del popolo, dei giovani tunisini insorgenti. Di scritte la città ne è piena, ovunque.

Qualcuno ogni tanto deve averci provato ad imbiancare qualche pezzo di muro, eppure le scritte non gliela danno vinta, riaffiorano e si leggono chiaramente, proprio come quel grande volto del Che che con lo sguardo puntato lontano vince su qualche svogliata pennellata di vernice bianca. Certo che per chi ha l’abitudine di vedere quel volto stampato su magliette, astucci, diari, accendini, stampe warholizzate, ed ora anche sui pacchetti di sigarette, fa un certo effetto ritrovarlo tra i muri di una città, al fianco degli slogan della Tunisia rivoluzionaria.

Dopo tanto vagare tra la merce senza trovare via d’uscita, alla fine il Che é tornato tra la sua gente guardando lotanto e spingendo lo sguardo fino in fondo proprio come il movimento tunisino che dall’Avenue Bourguiba, ha scavalcato la medina, venendo da ogni regione del paese, ed e’ arrivata fin la giu alla Casbah con la carovana della Libertà, e per ben due volte ha costruito presidi di massa, per andare fino in fondo e soddisfare, realizzare le rivendicazioni del movimento. Un governo di transizione è caduto, per la forza della Casbah occupata, e ora ancora passi da fare all’orizzonte. E’ una geografia urbana del coraggio e i suoi itinerari descrivono le lotte passate e quelle a venire, e mentre raggiungo la stazione della metro di Tunisi, PASSAGES, anche li trovo un bel graffito del CHE e vicino la scritta che sembra una promessa “non è che l’inizio”.


Tutti gli articoli del “Diario Tunisino”

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

maghrebTunisa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Palermo: la pioggia non ci ferma! Senza-casa in corteo!

L’intensa pioggia che da giorni colpisce Palermo si è fatta sentire anche oggi pomeriggio ma ciò non ha scoraggiato le varie componenti del corteo, che sono scese in strada partecipando a questa giornata lanciata a livello nazionale dai movimenti per il diritto alla casa. Muovendosi su corso Vittorio Emanuele, il corteo è passato davanti la […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia: Ennahdha game over?

Si conferma invece il ruolo storico (dall’indipendenza ad oggi) dell’UGTT di opposizione reale all’interno del quadro istituzionale tunisino, e garanzia della tenuta della coesione sociale e istituzionale. Si faccia attenzione che l’UGTT di oggi, non è il sindacato del gennaio 2011, costretto dal movimento rivoluzionario a divenire un suo strumento per realizzare gli obiettivi politici […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lo spettro della democrazia

Marco Bascetta (Il Manifesto di martedì 9 luglio) L’Egitto è in pieno caos. Innumerevoli incognite incombono sull’immediato futuro del paese. Le nubi della guerra civile volano basse e minacciose. Bande armate scorazzano nel Sinai. I soldati sparano sulla folla e uccidono, le carceri si riempiono, l’esercito è l’arbitro e il centravanti della partita. Una infinità […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, anniversario amaro

Tunisi, 15 gennaio 2013, Nena News – A due giorni dal secondo anniversario della rivoluzione tunisina, il 12 gennaio scorso, un ennesimo giovane disoccupato si è dato fuoco in pubblico, questa volta a Mnihla, quartiere povero e densamente popolato della periferia di Tunisi. Lo apprendiamo da una velina di due righe, replicata tal quale da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il presidente della Repubblica preso a sassate. SidiBouzid ricorda così Mohamed!

Le istituzioni fantocce, emerse dalla grande farsa delle elezioni di un anno fa continuano ad essere il bersaglio della contestazione e della lotta della popolazione tunisina che ogni settimana insorge in località differenti contro le autorità della così detta transizione democratica. Gli ultimi gravissimi eventi si sono registrati a Siliana poche settimane fa quando durante […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia: scontri tra polizia e manifestanti a Sidi Bouzid, città ribelle!

  La tensione monta in Tunisia dove le manifestazioni, al di là del blackout dei media occidentali, non cessano di moltiplicarsi e di puntare con estrema risolutezza contro il partito islamista al potere e le istituzioni. Dopo le elezioni dello scorso autunno il governo non ha mai mostrato l’interesse e la disponibilità di realizzare parti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: e il Rif si solleva!

Al Hoceima, Nador, Imzouren, Boukidan, Ajdir, e ovviamente Bni Bouayach e molti altri paesi e cittadelle sono in queste ore teatro di manifestazioni, proteste, cortei e presidi mentre la polizia inviata in forze tenta di riconquistare il territorio con plotoni di celere che battendo il passo si fanno largo tra le folle ostili nei mercati, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: a Bni Bouayach si scatena la rivolta dei disoccupati

Escalation di sangue, brutalità e violenza poliziesca da martedì 8 marzo a Bni Bouayach, cittadella del nord-est del Marocco situata tra la costa e le montagne del Rif, dove da mesi si susseguono iniziative di lotta guidate dal movimento 20F e dai disoccupati organizzati. Cortei, sit-in, blocchi stradali sono all’ordine del giorno a Bni Bouayach […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intervista: “sono Maya Hannouk… del movimento 20 febbraio”

  Quali sono le cause della tensione in Marocco? La situazione economica è molto difficile e di conseguenza la situazione sociale è molto tesa. Le promesse di riforma non hanno dato frutti e dunque la politica dei grandi progetti pubblicizzati finora è un fiasco. Infine, ci siamo resi conto  che la nuova squadra del re altro non era che una messa in scena che fu completata intorno al 2004. Da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: la rivolta di Taza chiama alla solidarietà

Ma dopo poco anche precari, disoccupati e giovani proletari si sono uniti alla protesta che è stata fin da subito duramente repressa dalla polizia. Il duro intervento degli agenti non ha però isolato il movimento che nei giorni seguenti si è conquistato la solidarietà del resto degli abitanti che sono scesi in piazza per manifestare […]