InfoAut
Immagine di copertina per il post

La scrittrice irlandese Sally Rooney rifiuta per motivi politici la traduzione da parte di una casa editrice israeliana del suo ultimo libro

||||

La scrittrice si è rifiutata di vendere i diritti di traduzione in ebraico del suo ultimo romanzo “Beautiful World, Where Are You” a causa della sua posizione sul conflitto israelo-palestinese.

Fonte: english version

Lucy Knight – 12 ottobre 2021

Immagine di copertina: Il libro “Beautiful World, Where Are You “è stato lanciato in occasione di un evento sold-out a Waterstones – Londra a settembre. Fotografia: Vickie Flores/EPA

Sally Rooney ha rifiutato un’offerta dall’editore israeliano che ha tradotto i suoi due precedenti romanzi in ebraico, a causa della sua posizione sul conflitto israelo-palestinese.

Il secondo romanzo dell’autrice irlandese “Normal People” è stato tradotto in 46 lingue e ci si aspettava che “Beautiful World, Where Are You2 raggiungesse un numero simile. Tuttavia, i diritti di traduzione in ebraico non sono ancora stati venduti, nonostante l’editore Modan abbia fatto un’offerta.

6720

Sally Rooney. Fotografia: David Levenson/Getty Images

In una dichiarazione rilasciata martedì, Rooney ha spiegato la sua decisione, scrivendo che mentre era stata “molto orgogliosa” che i suoi romanzi precedenti fossero stati tradotti in ebraico,  ora ha “scelto di non vendere questi diritti di traduzione a una casa editrice con sede in Israele”.

La dichiarazione ha esplicitato il suo desiderio di sostenere il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), una campagna che lavora per “porre fine al sostegno internazionale all’oppressione israeliana dei palestinesi e fare pressione su Israele affinché rispetti il ​​diritto internazionale”.

“All’inizio di quest’anno, il gruppo Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto intitolato “A Threshold Crossed: Israel Authorities and the Crimes of Apartheid and Persecution”. Quel rapporto, che arriva sulla scia di un rapporto altrettanto dettagliato della più importante organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, ha confermato ciò che i gruppi palestinesi per i diritti umani affermano da tempo: il sistema israeliano di dominazione razziale e segregazione contro i palestinesi soddisfa la definizione di apartheid ai sensi della legge internazionale”, si legge nella dichiarazione di Rooney.

“Naturalmente, molti stati diversi da Israele sono colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani. Questo era vero anche per il Sudafrica durante la campagna contro l’apartheid. In questo caso particolare, sto rispondendo all’appello della società civile palestinese, compresi tutti i principali sindacati palestinesi e i sindacati degli scrittori”.

Rooney ha proseguito riconoscendo che non tutti saranno d’accordo con lei, ma che non riteneva giusto collaborare con un’azienda israeliana “che non si distanzia pubblicamente dall’apartheid e non sostiene i diritti del popolo palestinese sanciti dalle Nazioni Unite.

“I diritti di traduzione in lingua ebraica del mio nuovo romanzo sono ancora disponibili e se riesco a trovare un modo per vendere questi diritti conformemente alle linee guida del boicottaggio istituzionale del movimento BDS, sarò molto lieto e orgoglioso di farlo. Nel frattempo vorrei esprimere ancora una volta la mia solidarietà al popolo palestinese nella sua lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza”, ha affermato.

Il comunicato conferma la notizia pubblicata il mese scorso dal quotidiano israeliano Haaretz, secondo il quale “quando Modan si è avvicinato all’agente di Rooney nel tentativo di firmare un altro accordo di traduzione, l’agente ha annunciato che Rooney sostiene il movimento di boicottaggio culturale su Israele e quindi non approva la traduzione in ebraico”.

A maggio, la scrittrice  30enne ha firmato una lettera contro l’apartheid, che chiedeva “una cessazione immediata e incondizionata della violenza israeliana contro i palestinesi” e chiedeva ai governi di “tagliare le relazioni commerciali, economiche e culturali”. Nan Goldin, Mykki Blanco e Naomi Klein erano tra gli altri firmatari.

Gitit Levy-Paz, membro del Jewish People Policy Institute, ha scritto un articolo per la piattaforma di notizie ebraica Forward criticando la decisione dell’autrice. “L’essenza stessa della letteratura, il suo potere di portare un senso di coerenza e ordine nel mondo, è negata dalla scelta di Rooney di escludere un gruppo di lettori a causa della loro identità nazionale”, ha affermato.

Altri hanno sostenuto che Rooney aveva ragione a prendere questa posizione e sostenere il BDS. L’editore della rivista “Tribune” Ronan Burtenshaw ha scritto che la decisione della scrittrice “non è stata una sorpresa”, sulla base delle sue precedenti affermazioni. “Non puoi pubblicare con Modan e rispettare il boicottaggio. Semplice.”

All’inizio di quest’anno, Roger Waters, il co-fondatore dei Pink Floyd, e la cantautrice Patti Smith, avevano assunto una posizione simile a quella di Rooney, unendosi a più di 600 musicisti nella firma di una lettera aperta che incoraggia gli artisti a boicottare le esibizioni presso le istituzioni culturali israeliane al fine di “sostenere il popolo palestinese e il suo diritto alla sovranità e alla libertà”. Nel 2018 sul Guardian  fu pubblicata una lettera aperta in cui gli artisti chiedevano il boicottaggio dell’Eurovision Song Contest 2019, ospitato in Israele.

“Beautiful World, Where Are You2 ha raggiunto la vetta delle classifiche dei libri del Regno Unito da quando è stato pubblicato a settembre, vendendo più di 40.000 copie nei primi cinque giorni di vendita e battendo del 1.200% le vendite del primo giorno di “Normal People2 nella lista di Booker a Waterstones. Sia “Normal People” che il primo romanzo di Rooney, “Conversations with Friends2, sono stati adattati per la TV, con le riprese di quest’ultimo a partire dall’aprile di quest’anno.

Rooney non è la prima autrice a rifiutare la traduzione in ebraico per motivi politici. Nel 2012 Alice Walker, autrice vincitore del premio Pulitzer “Il colore viola”, rifiutò l’autorizzazione per una traduzione in ebraico del suo romanzo a causa di quello che definì lo “stato di apartheid” di Israele.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

bdsirlandapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

MAGA vs neocons: la coalizione trumpiana si spacca sulla guerra all’Iran

Qualcosa di interessante sta accadendo all’interno della coalizione che ha portato alla vittoria Donald Trump: la tentazione di entrare in guerra direttamente contro l’Iran al fianco di Israele sta creando scompiglio.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza/3

Qui e qui le altre parti. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network 4. Le perdite economiche derivanti dalla distruzione del settore agricolo e dei sistemi di produzione alimentare La distruzione sistematica del settore agricolo di Gaza e dei sistemi di produzione alimentare ha portato a devastanti conseguenze umanitarie ed economiche. Se Gaza […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948.