InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lo sciopero in Catalogna l’8N tra blocchi, proteste e i timori dei mercati europei

||||

 

Una giornata importante di mobilitazione ha preso piede in Catalogna, per esigere la liberazione dei politici del Govern che permangono in carcere in maniera preventiva e dei leader delle associazioni Omnium e ANC, tra le principali animatrici  della causa “indepe” nella regione pirenaica.

Se da un lato la mobilitazione sui posti di lavoro non ha goduto di adesioni alte come in altre occasioni, soprattutto per l’immobilismo dei grossi sindacati confederali spagnoli, le azioni e l’organizzazione dal basso si è fatta sentire in tutta la Comunità sotto attacco dell’ articolo 155 durante la giornata.

Sin dalle prime luci dell’ alba picchetti e concentramenti, guidati e promossi per la maggiorparte dai CDR (Comitati per la Difesa della Repubblica) hanno bloccato decine di autostrade e importanti snodi del traffico. Dalla famosa AP-7 che collega Madrid a Barcellona fino a occupare i due sensi di marcia da e verso la Francia, in quella che il movimento ha ribattezzato “operazione frontiere”.  Da segnalare il protagonismo studentesco e l’alta adesione dal mondo dell’ insegnamento.   

Blocco stradale e traffico in tilt, dunque, e treni dell’alta velocità bloccati a Sants e Girona. Non sono mancati momenti di tensione dovuti ai passaggi di unità e camionette della Policia spagnola a Barcellona, così come in occasione di alcuni blocchi che sono stati fatti spostare lettaralmente di peso da unità dei Mossos d’Esquadra, entrati nella nuova gestione di diretta competenza degli Interni di Madrid.

Il governo di Rajoy ha disposto le sue dichiarazioni ufficiali per minimizzare la giornata e il suo impatto sulla sfera mediatica e dell’ opinione pubblica del Paese. Il Partito Popular, dopo il pugno di ferro che ha mostrato nei confronti di Puidgemont e dei suoi consiglieri, molto prodighi in questi giorni nel criticare soprattutto gli ingenti costi della militarizzazione pre e post-referendaria in Catalogna, si ritrova ad essere da una parte inviso a sempre più persone non solo per la crisi dettata dal “procés”, ma dallo scandalo corruzione e fondi illeciti che tocca il Primo Ministro in persona, il caso “Gurtel”. A questo, aggiungasi l’atteggiamento intollerante e aggressivo nei confronti di altre autonomie regionali, Paesi Baschi e Comunità valenciana su tutte, nonché un fronte dell’ opinione pubblica intimorito dallo sdoganamento delle pratiche neo-fasciste all’interno della reazione unionista contro le pretese indipendentiste. Non sono passate inosservate de facto le parole di Rajoy che ha glissato di fronte ai pestaggi e alle provocazioni nazi a Barcellona e non solo, di queste settimane, dirette anche a giornalisti e Tv locali.

Le piazze catalane si sono riempite, a detta di molti non al livello dell’ondata emotiva suscitata dalla repressione dell’ 1-O, ma un segnale comunque forte al resto del Paese iberico e alla Borsa spagnola che sta soffrendo indubbiamente delle ricadute dettate dallo scontro in corso. Scontro dove in gioco non c’è solo la variabile indipendentista tout-court, trasversale e con tutte le sue ambivalenze, ma l’asse del discorso su cui questa fa leva nel dualismo irriducibile tra monarchia e repubblica, centralismo autoritario vs democrazia, machismo conservatore vs progressismo e femminilizzazione della società, controllo delle banche e delle multinazionali vs territorializzazione, e tutti gli annessi e connessi tra chi legge nella congiuntura attuale un approfondimento della possibilità di mettere in crisi l’assetto istrituzionale e costituzionale della transizione post-franchista rompendo lo schema fragile dell’ Unione europea dettata dal rafforzamento degli stati centrali e chi si imbarbica in posizioni conservatrici o si compatta con queste con l’ evidente centralizzazione e verticismo delle strutture politiche, come il caso di Podemos nei confronti di Fachin e la sua ala di Podem in Catalogna ben dimostrano.

Importante, sullo sfondo dell’escalation politica verso le elezioni catalane del 21-D imposte da Madrid, la reazione dei mercati internazionali e gli alterchi giudiziari e i posizionamenti a livello europeo che potrebbero non essere monolitici a favore dell’esecutivo di Rajoy e delle volontà borboniche. Il 12-N sarà nuovo banco di prova per la piazza catalana.

 

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

REFERENDUM INDIPENDENZA CATALUNYAspagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio a Venaus

Ripubblichiamo due contributi radiofonici che hanno il pregio di illustrare le caratteristiche che si propone di avere l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio alle ore 12.30 a Venaus, durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Spagna. Sei attiviste condannate a tre anni di carcere, insorgono i sindacati

Cinque attiviste e un attivista sindacali sono entrati nel carcere di Villabona per scontare una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. È accaduto ieri a Gijon, nella regione settentrionale spagnola delle Asturie.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Infiltrati tra attivisti e partiti: il caso italiano ed europeo

Riprendiamo questo ariticolo di Checchino Antonini da Diogene Notizie, che partendo dal caso italiano del poliziotto infiltrato dentro Potere al popolo ricostruisce alcuni dei maggiori casi degli ultimi anni. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Scontri in centro a Madrid, l’ennesima manifestazione di una destra ipocrita e disperata

“Chi può fare qualcosa, la faccia” diceva qualche giorno fa José María Aznar, ex premier e leader spirituale del Partito popolare (Pp). Il messaggio è stato rilanciato da altri rappresentanti politici e mediatici della destra ed estrema destra spagnola —se nel paese iberico è ancora possibile fare questa distinzione— e ha spronato centinaia di persone […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Spagna: un’agricoltura che consideri l’acqua come un bene comune

L’inquinamento e la scarsità dell’acqua derivanti dal cambiamento climatico ostacolano le prospettive delle generazioni attuali e future.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna: smascherato un sesto agente di polizia sotto copertura nei movimenti

In 15 mesi, un totale di sei agenti di polizia sotto copertura sono stati identificati nei movimenti sociali in Spagna e Catalogna. L’ultimo poliziotto è stato scoperto dopo un’operazione di infiltrazione che è durata nove anni…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spagna, elezioni: avanti il PP, ma di misura. In calo i fascisti di VOX. PSOE e SUMAR tengono. Nessuno ha la maggioranza assoluta

Alle elezioni politiche in Spagna vince il Partido popular, ma di misura. La destra non sfonda. Contro i pronostici, i socialisti del Psoe, guidati dal premier uscente Sanchez, tengono. In calo, invece, la destra fascista e sovranista di Vox.