Marielle Franco assassinata con un mitra in dotazione alla Polizia?
Marielle Franco, attivista e femminista di Rio de Janeiro, assassinata nella notte dello scorso 14 Marzo mentre si trovava all’interno di una macchina nelle strade della metropoli carioca, è morta raggiunta da colpi di mitragliatrice e non di pistola. Arma in dotazione esclusiva delle forze speciali di Polizia.
A riferirlo è una delle più importanti emittenti televisive brasiliane nella serata di domenica scorsa.
La rivelazione rende maggiormente veritiero il sospetto che dietro l’uccisione ci sia la mano del potere statale, così come recriminato dalle decine di migliaia di persone che sono scese in strada in protesta omaggiando l’attivista per giorni e giorni, non solo a Rio.
Di fatto, secondo il sito brasil.estadao.com.br, la mitragliatrice del modello HK MP5 difficilmente arriverebbe nelle mani di cosche criminali, al di là della dotazione a forze di Polizia.
Sul doppio assassinio (anche l’autista presente con Marielle è stato crivellato dai colpi sparati) pesa il silenzio dei reparti investigativi dello Stato. Mentre la perizia pare non aver constatato nulla per quanto riguarda impronte digitali sui proiettili da 9 millimetri esplosi e poi rinvenuti intorno alla vettura.
Ciò che resta evidente è la natura eminentemente politica di un assassinio che è un attacco ai diritti umani di chi vive e resiste nelle favelas, e la constatazione che a uccidere Marielle sia stata una persona molto abile e abituata a usare un’arma come quella in questione.
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