InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mosca. Tentativo di sfratto: occupanti e solidali resistono

Giornata di mobilitazione per le 10 famiglie sotto sfratto a Mosca, che hanno deciso di scendere in piazza e organizzare un presidio di solidarietà con i due attivisti arrestati per aver difeso il diritto alla casa di queste famiglie.

Continua la resistenza allo sfratto dei residenti dell’obshegitje (strutture alla stregua dei collegi universitari italiani, che venivano assegnati ai lavoratori e alle loro famiglie, giunti dai vari territori della vasta ex URSS presso i siti produttivi dell’Unione) “Moskovskij Shelk”, ex-lavoratori della fabbrica con lo stesso nome, che lottano con determinazione nonostante il loro sequestro, ormai giunto allo sesto giorno, da parte di un nutrito schieramento di agenti di vigilanza privata.

Le 10 famiglie che abitano lo stabile sono le ennesime vittime della speculazione edilizia sfrenata che dilaga nella Federazione Russa. Infatti non potendo sfrattare gli inquilini per vie legali, perché ivi residenti, l’amministrazione della fabbrica  ha cambiato la destinazione d’uso dello stabile da residenziale a  commerciale, consentendo in tal modo l’ingresso e l’uso di agenti di vigilanza privata, nel chiaro intento di intimidire i suoi ex-lavoratori.

Tutto iniziò il 14 gennaio quando a seguito del rifiuto degli inquilini di abbandonare lo stabile, gli agenti sono entrati portando via i fornelli e i tavoli dalla cucina, installando un sistema di video e audio sorveglianza nello stabile e una serratura a combinazione all’ingresso.

Il giorno dopo fecero una nuova irruzione prendendo di mira un alloggio dove si trovava una mamma con un bambino di 6 anni, a cui hanno tolto la porta e abbattuto il muro. Nonostante lo schieramento degli agenti una delle persone che erano venute a portare la propria solidarietà ai residenti è riuscita a entrare e ha provato di mediare con gli agenti, tuttavia la situazione è rimasta bloccata e gli inquilini si sono ritrovati sequestrati nelle proprie case.

Il 18 gennaio allo stabile è stato tagliato l’approvvigionamento idrico e in seguito quello elettrico. Nello stesso giorno, la polizia, che non ha risposto in nessun modo alle interpellanze degli inquilini che l’aveva contatta per denunciare il sequestro in atto, sulla segnalazione degli agenti della vigilanza privata, arrivò senza esitazione e arrestò 3 degli attivisti che si erano radunati sotto il cancello dell’edificio per portare la loro solidarietà agli inquilini.

Tuttavia, i solidali non si son fatti intimidire dai modi barbari e dalla solerzia dei poliziotti nel difendere gli speculatori e si sono ripresentati il giorno dopo riuscendo a sfondare i cancelli ed entrare nello stabile. Ancora una volta la polizia non si è fatta aspettare arrivando accompagnata da unità speciali antiterrorismo della polizia russa, che intorno alle 20.00 fecce irruzione nello stabile portando via tutte le persone che si trovavano dentro l’edificio ad eccezione dei residenti e dei giornalisti. Nonostante gli arresti di 39 persone, comunque rilasciate in seguito (tranne due trattenute per 48 ore), e tutte le porte tolte, le famiglie resistenti sono riuscite a strappare una piccola vittoria anche in quella circostanza, in quanto fu ripristinato l’approvvigionamento elettrico al edificio.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

moscarussiasfratti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Haaretz: soldati israeliani sparano deliberatamente contro richiedenti aiuti disarmati vicino ai siti di distribuzione sostenuti dagli USA a Gaza

“È un campo di sterminio“, ha detto un soldato. “Dove ero di stanza, venivano uccise da una a cinque persone ogni giorno. Vengono trattate come una forza ostile”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Putin: un politico professionale

A distanza di tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, ultimo atto di un lungo conflitto tra due paesi e tra due imperi, riprendiamo un’intervista inedita di qualche mese fa alla studiosa Rita di Leo, sulla biografia politica di Vladimir Vladimirovič Putin.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Russia: i segreti della resilienza economica

Abbiamo tradotto il testo di Mylène Gaulard, docente di economia presso Università Pierre Mendes France – Grenoble 2, apparso originariamente su Hors-serie in quanto intende mettere a nudo l’enorme distanza tra la narrazione dominante occidentale (e principalmente europea) sul conflitto in Ucraina e la realtà materiale dei rapporti di forza economici e geopolitici che si stanno ridefinendo su scala globale.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: in migliaia in piazza per difendere e cambiare il quartiere

Ieri si è svolto a Roma il corteo popolare “Cambiamo davvero il Quarticciolo”. La manifestazione, partecipata da migliaia di persone è stata una risposta alla decisione del governo di applicare anche al quartiere romano il cosiddetto “Decreto Caivano”. Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati nelle scorse settimane per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump ribalta Zelensky facendo dissolvere la falsa coscienza dal capitalismo “liberale”

Terre rare, materie prime, il dollaro come valuta di riferimento, porte spalancate ai capitali americani e i risparmi nazionali dritti dritti nei portafogli di società Usa. In meno di una riga di post, il neo-presidente, attaccando l’omologo ucraino, ha riassunto la dottrina che gli Stati Uniti hanno seguito per anni. L’Europa balbetta, proponendo solo nuova […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le armi uccidono anche se non sparano

Le guerre ci hanno catapultato nel vortice di una furiosa corsa al riarmo globale, come non accadeva da prima dell’89 del ‘900.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’Europa morirà americana?*

Qual è oggi lo stato dei rapporti transatlantici nel quadro del conflitto ucraino e sullo sfondo del montante scontro Usa/Cina?

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».