Non bastano 20 centesimi: ancora proteste in tutto il Brasile
Quella trascorsa è stata infatti una nuova notte di scontri e manifestazioni in circa 80 città di tutto il paese: la più imponente è stata quella di rio De Janeiro, dove più di un milione di persone ha paralizzato la città scendendo in strada a formare un corteo oceanico che è tornato a dirigersi verso il municipio, dove sono esplosi violenti scontri e i proiettili di gomma e i lacrimogeni della polizia hanno causato diversi feriti.
Scontri anche a Brasilia dove decine di migliaia di persone hanno assediato il Parlamento nazionale e il ministero degli Esteri tentando di fare irruzione all’interno dei palazzi; manifestazioni e barricate in fiamme anche a Salvador, Belo Horizonte, San Paolo e moltissime altre città.
Nelle proteste di ieri, oltre alle decine di nuovi feriti, è stato anche ucciso un manifestante, un ragazzo di 18 anni che è stato travolto da un’automobile che tentava di passare ad ogni costo nonostante il corteo in corso.
La rabbia delle strade brasiliane continua a indirizzarsi non solo verso i palazzi governativi ma anche contro gli appuntamenti della Confederations Cup che anticipano i mondiali di calcio del 2014, eventi-vetrina per il paese che il governo sta tentando di salvaguardare ad ogni costo di fronte alla protesta che non accenna a spegnersi: a san Salvador de Bahia, dove era in corso una partita della Confederations Cup, i manifestanti si sono radunati attorno al costosissimo stadio ‘Campo Grande’ costruito in vista dei mondiali e sono stati caricati violentemente dalla polizia.
E mentre per quest’oggi la presidente Rousseff ha convocato un vertice straordinario di governo, il messaggio che si leva dalle strade si fa sempre più chiaro ed è quello di chi chiede istruzione, sanità e trasporti gratuiti per tutti e la fine degli sprechi destinati ai grandi eventi e della dilagante corruzione del sistema politico che si giocano sulla pelle della popolazione brasiliana.
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