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Nuovi scontri in Chile

Sull’onda degli errori tattici del governo, la municipalità di Santiago ha vietato per ieri, 8 agosto, un corteo indetto dagli studenti medi, con l’appoggio del sindacato universitario Confech. In Chile per un corteo non autorizzato esiste la sola risposta del “Disperdetevi!”, a cui seguono immediatamente cariche, lacrimogeni e idranti al peperoncino. A questo punto è normale aspettarsi che il corteo si sfaldi e tutti i partecipanti, copertisi il volto, si lancino incazzati contro le camionette dei carabineros.

Ieri gli scontri sono stati particolarmente accesi, con una cinquantina di tutori dell’ordine feriti e 75 giovani fermati; tre autobus dell’azienda Transantiago dati alle fiamme e crocicchi di anziani che si riparavano dalla polizia ai lati delle strade, ad esibire cartelli del tipo: “Noi vecchi stiamo con i nostri bambini”.

Basterebbe questa o un’altra delle mille immagini quotidiane di solidarietà tra studenti e cittadinanza ad affossare le parole del ministro dell’istruzione Beyer e del sindaco Perez, che lamentano in coro il timore e la paura degli abitanti ad uscire per le strade durante un corteo studentesco, ma tant’è che media e agenzie stampa continuano a prodigarsi in accuse e criminalizzazioni.

Anche per questo a chiudere la serata sono stati gli universitari della Fech, che hanno simbolicamente occupato gli studi della rete Chilevisiòn.

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