InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina: Livorno sa da che parte stare

Da tempo non si vedeva una manifestazione così partecipata a Livorno.

da Scrivania Autogestita di Informazione

Un’ondata di solidarietà verso il popolo palestinese, iniziata nei giorni precedenti con la raccolta alimentare e di fondi per la partenza della Global Sumud Flotilla. Dal 25 al 28 agosto, su iniziativa del Gruppo Autonomo Portuali di Livorno e l’Ex Caserma Occupata, tante persone hanno risposto all’appello del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) di Genova e di Music for Peace. Gente giovane e meno giovane si è mobilitata da tutta la Toscana portando all’Ex Caserma alcune tonnellate di cibo. Cibo che poi è stato trasferito a Genova per essere caricato sulle barche di quella che è la più grande missione umanitaria vista fino ad oggi.

Il 30 dello stesso mese, nel capoluogo ligure si è tenuta la fiaccolata per accompagnare simbolicamente la partenza delle navi. 50mila persone hanno sfilato per le vie di Genova. Dal palco allestito per l’occasione il messaggio dei portuali genovesi è stato chiarissimo: se si dovesse perdere contatto con le compagne e compagni in viaggio anche solo per 20 minuti, bloccheremo tutto. 

Un messaggio chiaro e forte che è rimbalzato velocemente in tutta Europa. 

Sulla spinta di questi eventi e di fronte al massacro e genocidio che Israele sta perpetrando nei confronti del popolo palestinese, lo scorso venerdì 5 settembre diverse migliaia di persone si sono riversate per le strade della città labronica. 

Piazza Grande si è riempita velocemente e poco dopo le 18:00 il corteo, organizzato dalle sigle antagoniste ed extraparlamentari livornesi sotto la sigla Livorno per la Palestina, si è mosso verso il lungomare invadendo le vie del centro. Collettivi studenteschi, centri sociali, associazioni, partiti di sinistra, portuali, sindacati e singole persone hanno animato la passeggiata con cori, fumogeni e bandiere palestinesi. Tutti dietro lo striscione di apertura con su scritto “ Stop genocide, free Palestine”. 

Una volta arrivato sul lungomare la manifestazione, arricchita da numerosi interventi al microfono, si è spostata in direzione porto. Da lì è entrato all’interno del Varco Fortezza bloccando una parte del porto. In quell’istante infatti si stava svolgendo l’imbarco di una nave Moby che è stato fermato. I lavoratori portuali che in quel momento stavano prestando servizio si sono uniti alla protesta e hanno contribuito all’interruzione del traffico portuale, durato per circa un’ora. 

Il segnale è stato potente: quando le istituzioni nazionali e locali latitano e il popolo si organizza dal basso, gli ingranaggi si inceppano e niente può fermare questo processo di lotta e resistenza. Non solo. E’ stato dimostrato ancora una volta che lo scalo livornese non deve essere parte della macchina bellica ribadendo che deve essere libero da armi e mezzi di distruzione che contribuiscono anche al genocidio palestinese. 

Un avvertimento anche in vista del possibile blocco della Global Sumud Flotilla che in questo momento sta attraversando il Mar Mediterrano: se il carico sarà sequestrato e le persone a bordo delle navi messe in pericolo sarà blocco totale del porto.

Perché, come recitava lo striscione del Gruppo Autonomo Portuali, non saremo mai vostri complici.

Intanto gli appuntamenti per arrivare a questa eventualità si moltiplicano in tutta Italia, a partire dall’assemblea nazionale operativa lanciata dal sindacato USB e dal CALP che si terrà l’11 settembre alle 20:30 a Genova. 

Livorno ha dimostrato ancora una volta da che parte stare.

Di seguito il reportage fotografico che abbiamo realizzato durante la manifestazione di venerdì scorso, 5 settembre.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAFreedom Flotillagenocidiolivornopalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: quasi 7 milioni di persone partecipano alla giornata di protesta No Kings Day

Di seguito traduciamo il comunicato del movimento No Kings dopo l’imponente mobilitazione di ieri che ha visto la partecipazione di milioni di persone in tutti gli Stati Uniti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Questa notte ho fatto un sogno.. Cronache della mobilitazione di Udine contro la partita Italia-Israele

Ripubblichiamo il comunicato congiunto scritto dalle polisportive popolari che hanno partecipato e animato la mobilitazione a Udine contro la partita Italia-Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: i/le giovani scendono due volte in campo contro Israele

Più di 15.000 a Udine solidali con la Palestina: considerazioni sul corteo del 14 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ricostruzione a Gaza: il business della “pace” dopo la distruzione

Mentre le macerie di Gaza raccontano l’ennesimo atto di pulizia etnica e annientamento coloniale, il governo italiano si prepara a “sedersi al tavolo della ricostruzione”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Alba: Blocchiamo tutto! Free Palestine!

Alba. Venerdì scorso un corteo in sostegno alla popolazione palestinese è partito da Zona h (parco cittadino) in direzione del teatro sociale: si inaugurava la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco; oltre al presidente della regione Alberto Cirio, era previsto l’intervento di Paolo Zangrillo ministro del governo Meloni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: in 15mila mostrano il cartellino rosso ad Israele

In migliaia da tutta Italia hanno raggiunto Udine per manifestare contro la partita della vergogna Italia – Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Belgio ondata di proteste contro l’austerità

140.000 persone nelle strade di Bruxelles, blocchi mattutini, traffico aereo quasi paralizzato, scontri violenti: questo è ciò che è successo martedì 14 ottobre dai nostri vicini belgi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù: destituzione veloce di Dina Boluarte. Ragioni, scandali e un rimpiazzo poco raccomandabile

Con un brusco finale di cui è stata la prima presidente, il Perù scrive un nuovo capitolo di una lunga agitazione politica che il paese vive dal 2016.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: in 10mila per la GKN sfondano il cordone di polizia e occupano l’aeroporto, “Nessuno ferma la rabbia operaia”

Un corteo numeroso e rumoroso, partito intorno a alle 15.30 dal polo universitario di Novoli, area ex Fiat, ha sfilato per le strade di Firenze a sostegno del progetto operaio della fabbrica di Campi Bisenzio, ex Gkn.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!

Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.