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Perù: Gli Aymara mettono in guardia su una guerra civile se il governo inviasse altri militari nel Puno

Essendo riprese le mobilitazioni in diverse province della regione sud dell’altipiano per chiedere la rinuncia della presidente Dina Boluarte, il quotidiano La República ha informato nella sua pagina internet che migliaia di aymara hanno messo in guardia su una “guerra civile” nel caso in cui il governo continuasse ad inviare militari nei loro paesi nel Puno.

Hanno avvertito che non lasceranno che i militari prendano il controllo dei loro paesi e hanno affermato che l’unica via d’uscita in questo caso sarebbe una “guerra civile”.

Circa 20 mila aymara sono entrati nella capitale della regione vestiti in modo uniforme: gli uomini con un completo e le donne con gonne e scialli dello stesso colore. Questo è un segnale di organizzazione e una dimostrazione delle decisioni collettive a continuare le proteste antigovernative, ha evidenziato il giornale.

Accompagnati da bande musicali e con striscioni, bandiere e altri articoli abituali nelle proteste, gli indigeni sono entrati nella Plaza de Armas della località. Hanno marciato al grido di: “aymara uniti non saranno mai vinti” e “quanti morti vuole per rinunciare; Dina assassina, il popolo ti ripudia”.

I contestatori hanno annunciato la campagna “Torneremo e saremo milioni”, con la quale cercano di ritornare insieme a Lima per protestare.

A differenza dei precedenti spostamenti, nei quali a Lima si sono trasferite solo delegazioni, ora vogliano aggiungere la popolazione, e ribadiscono che i 60 morti che ha fatto la repressione delle loro proteste non possono rimanere impuniti.

Per il momento, la Difensoria del Popolo ha informato che ieri sono state riportate mobilitazioni in nove province del paese, oltre a 35 blocchi stradali, tutti nel dipartimento di Puno.

21 febbraio 2023

Resumen Latinoamericano

Traduzione a cura di Comitato Carlos Fonseca

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