
Piggipedia, un egiziano a caccia di ufficiali della polizia politica
Piggipedia, un egiziano a caccia di ufficiali della polizia politica
Eʼ con un mix di humor noir e di rabbia militante, che uno dei più celebri blogger egiziani, Hossam Hamalawy, ha messo a punto “Piggipedia”, in arabo “mawsouat al jadin”, ovvero lʼenciclopedia online dei carnefici della Sicurezza di Stato egiziano. Avviso per coloro che continuano a reprimere la loro gente…
Da quando gli archivi di alcune caserme egiziane della sicurezza nazionale sono state saccheggiate da diversi egiziani che volevano salvare dalla distruzione la memoria storica della polizia politica del paese, molti di questi documenti sono stati immediatamente messi online, più o meno alla rinfusa. E ciò che ha deciso di fare Hamalawy è stato consultarli, recuperare le informazioni, con la finalità di fare un archivio degli ufficiali egiziani che hanno avuto delle responsabilità nei crimini commessi contro il popolo durante lʼera Mubarak.
La sua “Piggipedia” ancora agli inizi ha già una graziosa sfilza di ufficiali, le cui foto ingrandite li mostrano in trono nelle migliori pose da ufficiali. Uno tra questi è il responsabile, secondo lʼanalisi incrociata fatta da Hamalawy, della spettacolare chiusura di internet ordinata da Mubarak durante il primo venerdì della collera egiziana. “Il Corpo di Stato che ha orchestrato il black-out è stata lʼAutorità di regolazione delle telecomunicazioni, e il rappresentante del ministero degli Interni a capo dellʼagenzia in quel momento era il generale Rushdi el Qamari, di cui ho trovato il profilo e le foto nei DVD delle SS di Nasr City”, scrive Halamawy sotto la foto gigante del generale in questione.
Il blogger “cacciatore di teste” si lamenta di non essere riuscito ad avere altre informazioni sulla carriera del generale prima di diventare il capo “dellʼamministrazione generale delle comunicazioni della polizia”, nel luglio del 2010. Hamalawy ricorda che il primo ministro Essam Sharaf aveva stimato che il black-out subito dallʼEgitto durante le contestazioni a Mubarak era stato “inappropriato”, ma “qualcuno ha reso conto del fatto? Dove sono andati i membri del consiglio di amministrazione dellʼAutorità di regolazione delle telecomunicazioni”, si chiede il blogger. Altre foto di ufficiali, trovati nello stesso DVD sono stati pubblicati, come quella del brigadiere generale Ahmal el Azzazi che è stato lʼincaricato “dellʼufficio dei sindacati” per la Sicurezza Nazionale, il cui lavoro, dice ancora Hamalawy, “era di sorvegliare, arrestare, torturare, i militanti sindacalisti.
Azzazzi è una faccia familiare. Sovraintedeva personalmente alla repressione dei movimenti di protesta pro-palestinesi e pro-democratici al centro del Cairo, organizzati dai militanti di sinistra e dai sindacalisti”. Soprattutto, scrive Hamalawy, questo brigadiere comandava la repressione del famoso “mercoledì nero, il 25 maggio del 2005” dove una manifestazione contro il referendum costituzionale fu repressa con i modi più spregevoli, con i poliziotti avevano avuto lʼistruzione di aggredire sessualmente tutte le donne presenti alla manifestazione.
Nel repertorio della “Piggipedia” di Hamalawy, si possono anche consultare le liste dei delatori per la Sicurezza Nazionale che sono stati recuperati e inseriti da alcuni militanti islamisti. O ancora si trovano anche i nomi degli ufficiali che sono stati riciclati nella nuova istituzione creata per “rimpiazzare il servizio di controspionaggio della Amn Eddawla”. Il 75% dei vecchi della Amn Eddawla, inclusi 23 generali e più di 40 colonnelli, ricorda Hamalawy, sono stati tranquillamente trasferiti verso la nuova Agenzia di Sicurezza Nazionale. Ma Hossama Hamalawy, il “cacciatore di teste dellʼSS egiziana” se ne prende cura e continuerà ad archiviare, recuperare e pubblicare tutte queste preziose informazioni, prossima tappa… la Norimberga egiziana. A quando una Piggipedia araba?
Di seguito le foto della manifestazione davanti al quartier generale delle “SS” (State Security) a Nasr City dato alle fiamme dai manifestanti. Prima dellʼincendio il movimento riuscì ad entrare nellʼedificio per prendere molti documenti e materiali della polizia politica (clicca sulle foto per aprirle).
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