InfoAut
Immagine di copertina per il post

Que passa a Barcellona? intento di report

Lo sgombero di uno storico centro sociale accende la miccia a Barcellona: tre giorni di scontri nel quartiere popolare di Sants stanno facendo tremare le autorità locali e le forze dell’ordine, superate dalla rabbia dis-organizzata dei manifestanti, perlopiu giovani. “Questo e’ un attacco a un modello alternativo per un intero quartiere e per la citta’ tutta. Le proteste non riguardano semplicemente lo sgombero che, dopo la crisi economica, non e’ stato altro che l’ennesimo colpo. La popolazione e’ arcistufa di subirne, e alla fine esplode” ha dichiarato un portavoce fittizio del Csa.

DAY 1 – LO SGOMBERO

Ore 13, lunedì 26 maggio 2014, all’indomani delle elezioni europee. La polizia irrompe nel centro sociale autogestito Can Vies, occupato dal 1997 nel quartiere popolare di Sants. L’operazione era prevista per quel giorno, gli occupanti preparati con lucchetti e una torretta improvvisata sul tetto dell’edificio. L’ultimo resistente, incatenato a un blocco di cemento dentro l’edificio, lascia lo stabile verso le 19, facendo largo a una ruspa che inizia la demolizione dei tetti dello stabile.

Nel frattempo, centinaia di solidali si concentrano nella prossima Plaça de Sants, ultimo punto raggiungibile prima dell’ingente cordone di polizia che circonda tutte le vie attorno a Can Vies. Da lì, un corteo improvvisato passa per le strade del quartiere, ribaltando cassonetti e cercando la complicità dei vicini. La presenza poliziesca è forte e la tensione cresce durante tutto il pomeriggio, culminando in una carica di alleggerimento. Fino alle 20, quando una manifestazione di un migliaio di persone si muove dalla vicina stazione dei treni verso la zona del Csa, presidiata dalle forze dell’ordine.

Arrivati in Plaça de Sants, la manifestazione viene ufficialmente sconvocata, e i disordini hanno inizio: un gruppo di manifestanti alza una barricata in una strada laterale, dove si trova un furgone di Tv3, emittente pubblica locale, che viene incendiato. Poche decine di secondi più tardi, le camionette si fanno largo tra la manifestazione, disperdendo il grosso dei riuniti. Solo un paio di gruppi resistono incendiando barricate in due vie laterali, ma la tensione dura poco e i resistenti si disperdono nelle labirintiche strade del quartiere. La caccia all’uomo ha quindi inizio, provocando due arresti, rilasciati a piede libero, e l’attacco, da parte della polizia, alle vetrine de La Directa – rivista indipendente vicina ai movimenti sociali – e de La Ciutat Invisible, una cooperativa autogestita molto attiva nel quartiere.

DAY 2 – QUEL CHE NON T’ASPETTI

Il secondo giorno di proteste inizia con una notizia inaspettata: le dimissioni del comandante della polizia regionale, Manel Prat, da mesi sotto l’occhio dei riflettori per diversi episodi di brutalità poliziesca.

Alle 20 un migliaio di persone si sono concentrate in Plaça de Sants dirigendosi poi verso la sede del distrito (circoscrizione). Lì si sono trovati un ingente cordone di polizia che ha caricato i manifestanti cercando di disperderli. Durante questa operazione, la polizia ha lasciato scoperta l’area del centro sociale, dove era parcheggiata la ruspa che stava ultimando la demolizione. Il corteo, facendo marcia indietro, ha quindi approfittato il momento e un gruppo di manifestanti ha preso fuoco alla ruspa per poi ripiegare e concentrarsi nella adiacente Plaça de Sants. Pochi minuti dopo, i furgoni con gli agenti antisommossa hanno cominciato i caroselli e gli spari a salve nell’intento di liberare l’area. I manifestanti hanno risposto con barricate incendiate, sassaiole e danni alle succursali bancarie della zona. La battaglia attorno alla piazza è durata quattro ore, fino alle 2 di notte, e si è conclusa con 6 arresti rilasciati a piede libero.

Attorno a mezzanotte, si sono viste le prime manifestazioni di solidarietà in altri quartieri della città: piccoli cortei o gruppi organizzati hanno bloccato alcune grandi arterie, imbrattato le sedi del partito neoliberale al governo in Catalunya e Barcellona, Cdc, alzato barricate incendiate.

DAY 3 – EFFETTO CAN VIES

L’effetto contagio ha effetto il terzo giorno di proteste. Si convocano una trentina di concentramenti, di cui una dozzina in città. I numeri di partecipanti sono esigui, nell’ordine delle centinaia, ma dappertutto si registrano danni al mobiliario urbano, imbrattamenti e piccoli attacchi a sedi di Cdc e succursali bancarie.

Dalla città i solidali si muovono in colonna verso Sants, dove si contano circa quattro mila manifestanti. La manifestazione si dirige ancora una volta verso la sede del districto, e ancora una volta la polizia carica i solidali. La resistenza è pero ancora più intensa: le barricate di cassonetti incendiati si contano a decine in tutta l’area attorno alla Plaça de Sants e danno il via a una battaglia di almeno 3 ore, con molti più partecipanti del giorno anteriore.

La polizia sfodera tutto l’arsenale: idranti, lacrimogeni, spari a salve, proiettili di gomma regolamentari e non, ma non riesce a contenere la folla dispersa e dis-organizzata. Nel frattempo i vicini aspettano sulla soglia dei portoni, pronti ad aprirli in caso di carica, o gridano “polizia fuori dal quartiere” affacciati dalle finestre.

La notte si conclude con 14 feriti e una trentina di arrestati.

NEXT DAYS – EXPECT MORE AND MORE

Can Vies ha convocato due caceroladas – manifestazioni rumorose con pentole e coperchi, resesi celebri durante la rivolta in Argentina nel 2001 – nelle notti di giovedì 29 e venerdì 30. A Madrid, Bilbao e Zaragozza sono previste manifestazioni in appoggio negli stessi giorni.

Sabato si prevede un’altra giornata intensa. Si comincerà con un concentramento alle 10 nel quartiere di Sants con lo slogan “ricostruiamo Can Vies”, per concludersi in una manifestazione convocata alle 19 nella centrica Plaça Universitat, a cui arriveranno, ancora una volta, colonne di manifestanti da differenti quartieri barcellonesi.

Notizie in Italiano

SECONDO GIORNO

http://www.firstonline.info/a/2014/05/28/barcellona-seconda-notte-incidenti-dopo-sgombero-c/56271b4c-36de-4f72-86a4-94f4e1a580ce

http://www.internazionale.it/news/spagna/2014/05/28/scontri-a-barcellona-dopo-sgombero-centro-sociale-can-vies/

 

TERZO GIORNO

 

http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2014/05/29/spagna-barcellona-polizia-sgombra-centro-sociale-scontri_0dq9MYULjlPvqG1xPPemkI.html

 

http://www.agi.it/estero/notizie/201405291257-est-rt10106-spagna_terza_notte_battaglia_a_barcellona_14_feriti_30_arresti

 

report in inglese dei primi due giorni

http://en.squat.net/2014/05/28/riots-in-barcelona-after-can-vies-eviction/

 

da  piemonte.indymedia.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

barcellonabarcelonacan viesriotssgombero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

«Vogliamo uno spazio largo contro l’idea di governo delle città che ha la destra»

Ripubblichiamo questa intervista fatta ai compagni e alle compagne di Quarticciolo Ribelle in vista dell’assemblea cittadina che si terrà sabato 18 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Massa: sgombero della Casa Rossa Occupata

Diffondiamo il comunicato scritto dai compagni e dalle compagne della Casa Rossa Occupata a seguito dello sgombero di questa mattina.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Contro lo sgombero della Casa Rossa Occupata

Riceviamo e pubblichiamo volentieri l’indizione per il corteo che si terrà a Massa questo sabato 7 dicembre contro il rischio sgombero dello spazio della Casa Rossa Occupata

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’ASL di Torino si preoccupa dell’inagibilità dello stabile di corso Regina Margherita 47: chi c’è dietro tanta solerzia?

A seguito dell’avvio del percorso per fare diventare Askatasuna “bene comune” siamo venuti a conoscenza, attraverso i media, di un fatto particolarmente anomalo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Genova: la Regione annuncia lo sgombero del Laboratorio Buridda

Sarà aggiudicato entro ottobre 2024 l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione di una residenza universitaria nell’ex Magistero di corso Monte Grappa, oggi occupato dal centro sociale Buridda.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Monza: “Dita spezzate e calci a terra”, violento sgombero poliziesco del presidio SI Cobas 

“Nuova escalation di violenza di Stato contro il sindacato SI Cobas: brutale aggressione contro i lavoratori e il coordinatore di Milano Papis Ndiaye“

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cremona: la polizia sgombera la Prosus, occupata da 4 mesi dai lavoratori

I lavoratori dell’azienda di macellazione Prosus di Vescovato, alle porte di Cremona, che dal 16 ottobre 2023 occupavano lo stabilimento sono stati sgomberati questa notte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Askatasuna “bene comune”.

E’ di due giorni fa la delibera passata al Comune di Torino che ha avviato il percorso per rendere “bene comune” il centro sociale Askatasuna, spazio sociale che esiste da 27 anni sul territorio cittadino.