InfoAut
Immagine di copertina per il post

Roma, occupata agenzia AGI contro l’informazione che sostiene il massacro

Aggiornamento ore 14: occupata anche la sede di Adnkronos!

Roma: occupata questa mattina la sede dell’agenzia stampa AGI per denunciare la complicità di buona parte dei media nel sostenere il massacro che Israele sta compiendo a Gaza e per rilanciare il corteo di domani in solidarietà con la Palestina. Un gruppo di attivisti è entrato all’interno della redazione occupandola fino a quando l’agenzia non ha pubblicato il loro comunicato (qui), mentre all’esterno venivano esposte bandiere della Palestina e le foto del massacro che si sta consumando nella Striscia di Gaza.

Di seguito il comunicato sull’iniziativa:


Un massacro, sì.
Questo è sotto gli occhi di tutti, specialmente di chi lo vuol vedere.
Non bastano foto di corpi dilaniati, giovani o meno che siano, o edifici distrutti a raccontare l’ennesimo violento attacco di Israele alla Striscia di Gaza.
Non basta romanzare o indurre a compassione intorno una manciata d’immagini strazianti, con il calcolo gelido che quella foto “venda” o che faccia il giro del mondo, regalando qualche migliaio di click al sito web di riferimento.
Non basta a chi dentro a quest’attacco muore o resiste, non basta a chi dietro quest’attacco riconosce 66 anni di violenza coloniale, per mano militare.
La Striscia di Gaza, pezzo di terra palestinese che tutti i media acconsentono a tener separato dalla Palestina quasi fosse un’isola, è stata occupata dai coloni e dall’esercito israeliano fino al 2005 e successivamente messa sotto assedio militare in tutte le frontiere: terra, mare e cielo.
“Protective edge” è solo l’ultima accelerazione della pulizia etnica della Palestina perché il progetto sionista vuole: conquistare tutte le terre palestinesi, espellere, uccidere o costringere alla schiavitù la popolazione palestinese, e saccheggiare tutte le risorse, tra cui gas, acqua e terre coltivabili.
66 anni di colonialismo brutale sono 24161 giorni di colonialismo brutale.
Massacri, prigionia, deportazioni, segregazione, campi profughi e diaspora in 66 lunghi anni che non potete ridurre a una guerra tra Hamas e lo stato israeliano.
Giornali e televisioni, seppur con sgomento davanti l’ennesima carneficina, stanno accettando la solita tesi difensiva di Israele.
Ogni giorno l’informazione rende totalmente invisibile il colonialismo sionista e tutta la popolazione palestinese che, quando uccisa dai bombardamenti incessanti, viene considerata un “danno collaterale nella guerra contro il terrorismo di Hamas”.
Data la vostra passiva accettazione, veniamo a dirvelo in faccia: non restiamo immobili a contare i morti, domani 24 luglio, alle 18 da Piazza Vittorio, saremo in corteo per le vie di Roma, al fianco di chi resiste in Palestina contro il colonialismo di Israele.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

agifree palestineisraelepalestinaprotective edgeroma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane