InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sette partiti in Turchia contro la guerra in Ucraina: «Rifiutiamo la guerra ingiusta!»

||||

Un nuovo coordinamento di partiti e organizzazioni di sinistra in Turchia si oppone alla guerra in Ucraina e accusa la Russia e la Nato di spingere il mondo in guerra per i loro interessi economici.

Da Rete Kurdistan

Un’alleanza di partiti e organizzazioni di sinistra, HDP (Partito Democratico dei Popoli), EMEP (Partito Laburista), EHP (Partito del Movimento Proletario), Halkevleri (Case del Popolo), SMF (Federazione dei Consigli Socialisti), TİP (Partito dei Lavoratori della Turchia) e TÖP (Partito per la Libertà Sociale), è stata formata ad Ankara nel fine settimana.

Una dichiarazione del coordinamento dell’alleanza sulla guerra in Ucraina ha detto: “Mentre il mondo sta lottando per guarire le ferite della pandemia, si trova ad affrontare una nuova grande minaccia di guerra. Il capitalismo non è interessato al pane o alla salute dell’umanità, ma sta creando la base per una nuova guerra in cui i popoli vengono massacrati per i monopoli dell’energia e delle armi. Questo è tutto ciò che muove la guerra e l’occupazione che è iniziata con l’escalation del conflitto tra Ucraina e Russia nel Donbass. Non siamo dalla parte della Russia e della NATO guidata dagli Stati Uniti, che con il loro espansionismo ignorano la volontà dei popoli. Rifiutiamo le guerre ingiuste e gli slogan di guerra. La nostra parte è la pace, la nostra parte è quella dei popoli che si oppongono alla guerra in tutto il mondo.

Scendere in piazza per la pace nel mondo e contro il riarmo

Salutiamo le forze democratiche scese in piazza in Turchia chiedendo “Pace Adesso!”. Chiediamo a tutti di scendere in piazza per la pace mondiale e contro l’espansione globale degli apparati bellici. La Turchia non dovrebbe prendere parte a una guerra e a una polarizzazione che danno fuoco alla miccia della Terza Guerra Mondiale. Avvertiamo il governo AKP, che collabora con le potenze regionali e internazionali e mantiene da tempo una posizione aggressiva di costante conflitto con i popoli circostanti. La Turchia non deve essere inclusa nel blocco di guerra della NATO né in quello russo. Le persone che vogliono la pace non lo permetteranno.

Insieme contro la guerra e il militarismo

La guerra è il nemico dei lavoratori che lottano per l’uguaglianza e la vita umana. I lavoratori, i poveri, le donne e i giovani sono quelli che perdono di più in guerra. Tutti i popoli, i lavoratori del nostro paese, devono unirsi contro la guerra, il militarismo e lo sciovinismo. La guerra è anche nemica della democrazia. È la strada più breve verso la dittatura, l’autocrazia e l’oligarchia. La guerra significa più sfollamenti, aggressione e stupro per le donne. La guerra significa distruzione dell’ambiente. Minaccia tutti gli esseri viventi, non solo umani.

La solidarietà è un’arma contro la guerra

Tutte le forze che lottano per la democrazia nel nostro paese devono unirsi contro la guerra. È una necessità imperativa della lotta per la democrazia, fermare questa guerra e impedire il massacro dei popoli e che i baroni della guerra diventino ancora più forti. Per questo dobbiamo mostrare la massima solidarietà.

Ritirare le truppe ora – preservare il diritto all’autodeterminazione

A Donetsk, Lugansk e in tutta l’Ucraina, i civili vengono uccisi, le persone vengono sfollate in massa. Tutte le forze di guerra e di occupazione devono essere ritirate dalla regione e il diritto dei popoli all’autodeterminazione deve essere riconosciuto. L’imperialismo e il fascismo hanno raggiunto un tale livello di follia e disperazione, che sembra stiano prendendo in considerazione anche l’uso di armi nucleari. Hiroshima, Nagasaki, Vietnam e Halabja sono avvertimenti storici contro queste forme di guerra criminale. Non staremo a guardare! Ora è il momento di alzare la nostra voce contro la guerra e per la pace e la fratellanza!”

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerrarussiaturchiaucraina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.